La conferenza stampa di Mario Draghi con i ministri Cartabia e Speranza
4 minuti per la letturaL’economia italiana è ripartita bene, sta andando meglio di altri grandi Paesi, perché la campagna di vaccinazione ha funzionato. Perché tutti gli obiettivi programmati sono stati raggiunti e superati. Perché abbiamo fatto tutto quello che si deve fare e faremo tutto quello che si deve fare. Il green pass non è un arbitrio, è una condizione per tenere aperte le attività economiche e procedere normalmente nella propria vita. Questo ci trasmette Draghi con la forza esaustiva del suo linguaggio. La politica si fa con le decisioni, il suo non è il governo della destra o della sinistra, è il governo di unità nazionale guidato da Draghi
DICANO quel cavolo che vogliono Salvini e Conte che io faccio quello che devo. Il governo deve fare il bene del Paese e non può dare spazio ai giochetti della politica. Se si deve fare qualche aggiustamento anche di sostanza o mettere un po’ di cipria qui e là non lo si nega a nessuno. Anche perché non si tratta di accettare le condizioni di alcuno ma di verificare il consenso di tutti su quel punto.
Non c’è spazio neppure per i giochetti sul semestre bianco, specialità dei retroscenisti del nulla del talk italiano, per una ragione molto semplice. Perché o si avanti così o si spinge la macchina nel burrone. Volete toglierci la fiducia? E allora? Che succede? Niente, capitelo, non succede niente. Piuttosto: poniamoci tutti l’interrogativo se il Paese è in grado di reggere in un momento come questo tutta questa propaganda a vanvera mascherata sotto forma di appello.
Si pone, a questo punto, diciamo la verità, un tema etico per alcuni versi deontologico che riguarda la vita dei partiti, dei poteri come quello giudiziario e ancora di più dell’informazione. L’economia italiana è ripartita e bene, sta andando meglio di altri grandi Paesi, perché la campagna di vaccinazione ha funzionato. Perché tutti gli obiettivi programmati sono stati raggiunti e superati. Perché abbiamo fatto tutto quello che si deve fare e faremo tutto quello che si deve fare. Non ha detto: credetemi io farò tutto quello che è necessario fare, parole (sue) che appartengono alla storia, ma tutti hanno capito che è così e molti ci credono. Il green pass non è un arbitrio, è una condizione per tenere aperte le attività economiche e procedere normalmente nella propria vita.
Ancora: il green pass è una misura che dà serenità, non che toglie serenità. L’appello a non vaccinarsi è un appello a morire, a tornare a chiudere. Nessuno vuole sacche di impunità e/o stabilire soglie di impunità, servono processi rapidi e colpevoli puniti.
Mario Draghi, come di sicuro questo giornale ha detto prima di ogni altro, parla il linguaggio che capiscono tutti. Questo di certo la gente ora lo sa, non è più solo una percezione. Dietro questo linguaggio diretto, mai ampolloso, che sfronda naturalmente la fuffa dalla sostanza, c’è la politica che vuole rispondere ai bisogni delle persone e si fa con le decisioni. Questo ci trasmette Draghi con la forza esaustiva del suo linguaggio. La politica si fa con le decisioni, il suo non è il governo della destra o della sinistra, è il governo di unità nazionale guidato da Draghi.
Chi fa propaganda contro i vaccini lancia messaggi di morte, questo insegna la storia, perché erano secoli che non si aveva una pandemia a livelli così drammatici e che riguarda non un pezzo o un altro della terra ma il mondo intero.
Un leader lo riconosci e essere veri leader non significa essere osannati, questo succede con i dittatori, perché i veri leader devono andare un po’ controcorrente e se ne deve sentire il peso. Non è importante che proprio tutti capiscano ora, è importante che spariscano dall’area della decisione tutti quelli, capetti delle Regioni e plenipotenziari dei partiti del rumore, che per uno 0,1% in più nei sondaggi manderebbero a rotoli il loro Paese senza neppure accorgersene.
Vedrete che le cose si faranno: sarà così anche con la giustizia come lo è stato per la pubblica amministrazione. Sarà così anche per la riapertura delle scuole dove ai capetti delle Regioni non sarà più consentito di svicolare dalle loro responsabilità sul trasporto pubblico locale. Sarà così anche per gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno dove i primi fatti già ci sono se è vero, come è vero, che il 50% dei fondi per il trasporto locale è andato alle regioni meridionali e per il progetto estate per la scuola si è arrivati addirittura al 70%.
Anche De Gasperi andava un po’ controcorrente e non tutti rinunciavano alla polemica o alla propaganda. Dopo, però, tutti lo hanno capito e tutti hanno capito che è stato conveniente essere guidati da lui. È quello che succederà con Draghi.
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