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Mario Draghi

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Oggi la cassa europea c’è e a guidare il governo italiano c’è Mario Draghi che ha già fatto per l’Europa quanto Kohl ha fatto per l’Europa e per la Germania. I partiti della politica italiana aiutino Draghi a fare in Italia ciò che ha già fatto in Europa. Lo aiutino a risolvere i problemi strutturali creati dai loro pasticci a partire da quelli regionalisti e poi tornino a dividersi per competere lealmente per il governo del Paese. Se non lo faranno potranno anche tornare a competere per il governo, ma non troveranno più il Paese da governare

L’ultima vacanza ristretta italiana prima della prova definitiva. Questa Pasquetta di sospensione dove si continua a prendere fiato ci ricorda alcune cose fondamentali.

I poteri conservatori che hanno ucciso tutto e hanno condannato l’Italia degli ultimi trentacinque anni alla peggiore posizione di crescita europea non si arrendono neppure davanti alla Pandemia sanitaria e economica del nuovo ’29 mondiale italiano.

Sono chiusi nelle loro enclave dove crescono i feudi di potere e si alimentano le propagande, ma non si confrontano con la realtà che è popolata dei loro disastri morali, economici e sociali moltiplicati al cubo dalla crisi globale e da un’informazione nazionale supina che non aiuta la formazione di una pubblica opinione consapevole.

È cresciuta al Nord una classe di governo regionale che mette insieme Sinistra Padronale tosco-emiliana e Destra lombardo-veneta a trazione leghista che è la principale responsabile del dissesto del Paese e non vuole mollare rendite di potere a fronte di pervicaci manifestazioni di inefficienza.

È cresciuta al Sud una classe di governo regionale dove sceriffi e viceré non hanno mai denunciato nelle sedi competenti le pratiche incostituzionali dei padroni regionali del vapore del Nord e si sono sempre accomodati al tavolo della spartizione e lo vogliono rifare ora con la logica di garantire la cassa alle loro clientele prima di tutto.

Senza rendersi conto che l’operazione verità esige un cambiamento radicale non solo nella attribuzione di risorse ma anche nel modo di gestirle all’interno di un disegno organico di sviluppo. Che nega costitutivamente spazio alle loro clientele e alle loro inefficienze esattamente come quelle al cubo manifestate dalle Regioni del Nord nella prova sul campo del piano di vaccinazioni.

Bisogna che l’Italia torni a essere governata non dai feudi di potere e dai loro Capetti e reggicoda, ma dal governo della Repubblica e da chi è stato delegato a occuparsi di esso nei diversi settori e ci mette la faccia.

È finita la stagione dei poteri opachi, il governo di unità nazionale di Draghi è nato per risolvere non tutti i problemi ovviamente ma quelli decisivi per ripartire che la classe politica italiana tutta piegata alle logiche di un frazionismo egoista e inconcludente non è stata capace di affrontare.

Il Paese stremato non ha più la forza di disperdere energie in uno zoom permanente con questi venti capi di Stato ombra per rallentare e polemizzare su tutto. Per la Regione Lombardia come per molte altre deve suonare l’ultima campanella prima del commissariamento perché ai ritardi europei negli approvvigionamenti vaccinali denunciati come da nessun altro in Europa dal governo italiano non si possono cumulare quelli legati alle corsie preferenziali per i furbetti del vaccino dei viceré delle Regioni che impediscono l’immunizzazione delle persone più fragili e mettono a rischio l’intero Paese.

Questo vaccino che è il primo anche per curare l’economia non ammette esitazioni perché altrimenti salta tutto. Lo stesso deve avvenire con le riforme della pubblica amministrazione e della giustizia civile.

Ancora di più con il Recovery Plan dove dobbiamo dimostrare con i fatti che ciò che ci chiede paradossalmente l’Europa lo condividiamo e siamo capaci di farlo.

L’Europa ci dice che dobbiamo fare ripartire il Mezzogiorno altrimenti non ripartirà mai l’Italia. Dobbiamo uscire dal sistema distorto dei carrozzoni regionali e fare nelle regioni meridionali spesa sociale buona e infrastrutture di sviluppo immateriali e materiali buone dentro un progetto Paese che vale per il Nord come per il Sud fuori dagli egoismi regionalisti miopi a tutti noti.

Che sono il muro che abbiamo ricostruito in casa nottetempo proprio mentre i tedeschi buttavano giù quello di Berlino. I cittadini della Germania dell’ovest hanno investito per il loro Mezzogiorno in trent’anni cinque volte di più di quanto si è speso in Italia in sessant’anni.

Fu la Germania dell’Ovest a volere finanziare la crescita della Germania dell’Est e fu Helmut Kohl a concepire e avviare a realizzazione questo disegno unitario di sviluppo.

Oggi la cassa europea c’è e a guidare il governo italiano c’è Mario Draghi che ha già fatto per l’Europa quanto Kohl ha fatto per l’Europa e per la Germania. I partiti della politica italiana aiutino Draghi a fare in Italia ciò che ha già fatto in Europa.

Lo aiutino a risolvere i problemi strutturali creati dai loro pasticci a partire da quelli regionalisti e poi tornino a dividersi per competere lealmente per il governo del Paese. Se non lo faranno potranno anche tornare a competere per il governo, ma non troveranno più il Paese da governare.


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