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La crescita Istat (+4,4%) è spiegata dal rapporto Pmi di S&P Global con dati raccolti tra l’11 e il 31 gennaio 2024: l’aumento è legato ai contratti associati al Pnrr. Anche il credito di imposta voluto da Fitto favorisce l’export, ma la crescita è fatta dalla messa a terra del Pnrr e da consumi doppi rispetto all’anno scorso. Smettiamola di ripetere lo stereotipo falso dell’Italia fanalino di coda e ricordiamoci che l’indice composito dell’eurozona ci mette in testa con la Spagna. In coda ci sono Germania e Francia.

Le costruzioni italiane hanno registrato a dicembre un dato di crescita congiunturale rilevante (+4,4%) e un +2,6% a ottobre rispetto al dato annuo. In questo dato fortemente positivo è contenuta una notizia di rilevanza strategica che, di certo, sfuggirà a molti osservatori che continuano a raccontare un’Italia fanalino di coda quando dai livelli pre Covid fino a oggi è la terza economia del mondo per crescita preceduta solo da Stati Uniti e Canada collocandosi ancora oggi dopo il biennio magico draghiano sopra la media dell’eurozona con un +3,6% che è il doppio dell’1,8% francese, il triplo dell’Inghilterra (+1%) e trenta volte di più dello 0,1% tedesco (vedi tabella della Camera dei Comuni inglese, fonti Ocse e Ufficio di gabinetto del Regno Unito).

La notizia di rilevanza strategica contenuta nei dati dell’Istat resi noti ieri è che il lavoro silenzioso di Fitto sta producendo i suoi risultati e l’apertura dei cantieri del Piano nazionale di ripresa e di resilienza (Pnrr) sta sostituendo il boom drogato da superbonus dell’edilizia residenziale. L’Istat ovviamente non si avventura ancora in questa ricostruzione per comparti, ma nel rapporto stilato sull’indice di fiducia Pmi di S&P Global, con dati raccolti tra l’11 e il 31 gennaio 2024, è scritto testualmente che “il mese iniziale del 2024 ha mostrato il quarto aumento su base mensile dell’attività edile, che è stato supportato dall’ennesimo aumento dei nuovi ordini, spesso collegati ai nuovi contratti associati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”.

L’Indice HCOB PMI® Settore Edile Italiano (Purchasing Managers’ IndexTM), che misura le variazioni su base mensile dell’attività totale del settore, è ancora più esplicito: non solo segnala che l’indice è rimasto ben al di sopra della relativa media storica, ma che le aziende edili che hanno riportato un aumento lo hanno attribuito al Pnrr così come, d’altro canto, le aziende che hanno registrato un calo dell’attività lo hanno spesso associato alla fine dello schema del superbonus.

La stessa indagine di gennaio ha osservato ancora una volta un forte tasso di incremento dell’attività di acquisto, che estende quindi la sequenza di espansione a cinque mesi e lascia ben sperare per i consumi. Le aziende scelte a campione hanno documentato un maggiore bisogno di produzione da domanda. Nel report del 5 febbraio scorso l’indice composito dell’eurozona che prende in esame l’andamento di tutta l’economia, come già avvenuto a luglio, anche nelle rilevazioni di gennaio indica che Italia e Spagna restano le aree di impresa più dinamiche in Europa a fronte di un rallentamento francese e di una Germania in recessione.

Questa segnalazione di prospettiva è in sé una novità interessante, per il contesto geopolitico che stiamo vivendo e le comuni aspettative di frenata del commercio globale, ma lo è ancora di più se la si accoppia a un sistema di costruzioni italiane più forte grazie proprio alla spesa effettiva dei fondi europei ricevuti con il Pnrr. È evidente che quando parliamo di Pmi stiamo sempre parlando di esplorazioni a campione, ma quando queste segnalazioni che difficilmente tradiscono sulle tendenze si accoppiano a dati certi rilevati dall’Istat su mesi più o meno da tutti raccontati come quelli dell’inizio della decadenza, allora c’è correttamente da prendere atto che qualcosa di serio di carattere positivo sta realmente accadendo e si deve tutto al Pnrr e, cioè, a chi fa le cose a Roma e sul territorio invece di fare propaganda politica e mettere tutti gli operatori nell’incertezza più assoluta che è la cosa peggiore per l’economia di qualunque Paese.

Questo ci fa pensare che l’Italia che ha chiuso bene il quarto trimestre dell’anno scorso, potrebbe andare meglio del previsto anche nel primo di quest’anno e, se ciò dovesse accadere, essendosi esaurita con uno striminzito 0,1% l’eredità statistica del miracolo economico draghiano, vorrebbe dire che la continuità in politica economica da parte del governo Meloni non riguarderebbe più solo la serietà in finanza pubblica, ma anche una certa accortezza sistemica nelle politiche di sviluppo.

Perché l’Europa è ferma a causa della caduta della domanda globale rallentata dalle guerre in atto e dalle catene della logistica spezzate e modificate, ed è quindi evidente che l’export italiano non può non risentirne anche se si dimostra molto più flessibile e dinamico di quello tedesco e francese su tutti i mercati. A fare crescere il Pil non potrebbero essere, dunque, nient’altro che le costruzioni sostenute dal nuovo Pnrr, come l’accelerazione degli investimenti privati alimentata dal credito di imposta dello stesso nuovo Pnrr, e una crescita dei consumi più che doppia rispetto all’anno scorso. D’altro canto, la crescita acquisita fino a settembre è di + 1,7% e anche se si dovesse rallentare si resterebbe comunque sopra l’1%.

Questo vuol dire che i consumi tengono e si sta uscendo dalla crescita drogata. Questi risultati senza il propellente della fiducia sono impossibili. Per tali ragioni dovremmo almeno smettere di ripetere lo stereotipo falso dell’Italia fanalino di coda e ha fatto molto bene il commissario europeo all’economia Gentiloni a chiarire che quell’Italia lì non esiste più. Almeno nella realtà che nulla può contro il catastrofismo mediatico permanente che tanto ci ha nuociuto e ancora di più potrebbe nuocere in futuro. Cerchiamo di smetterla almeno con la cantilena della catastrofe che aiuta pochi interessi mediatico-politici e fa molto male a tutti gli italiani. Soprattutto a quelli che stanno meno bene e che si ripete ogni volta di volere aiutare.


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