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Operazioni di soccorso in Ucraina

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Per scendere in tempo bisogna fermare il treno. Bisogna arrivare alla sala macchina e cambiare chi guida il treno russo diretto alla stazione della terza guerra mondiale. Bisogna fermare il capo macchinista in modo che i comandi li possa prendere un altro e questo possa finalmente fermare il treno. Prodi e Berlusconi, da posizioni diverse, continuano a chiedere all’Europa di non ripetere gli errori del passato e di dimostrare di esistere sul piano economico e politico, ma bisogna soprattutto che ad ascoltarli sia Putin a cui queste parole sono dirette in un quadro che è tutto cambiato per colpa sua e di condanna durissima dei suoi comportamenti. Mai Putin si potrà liberare dalla macchia infame del genocidio ucraino e mai potrà essere esentato dal pagare il conto con la storia, ma potrà almeno dare un contributo per evitare che ci sia la terza guerra mondiale e riequilibrare i conti con la storia del suo Paese

QUANDO le cose prendono una certa piega e quando c’è un delirio di onnipotenza come quello di Putin che lo macchia in modo indelebile di genocidio di un popolo libero e che lo spinge a volere fare la terza guerra mondiale, diventa tutto oggettivamente più complicato. La Russia fa oggi lo stesso identico errore che fece la Germania con la prima e con la seconda guerra mondiale. Non vinse allora la Germania, non vincerà oggi la Russia. In quella stagione del secolo scorso vinse l’America, oggi è molto probabile che vincerà la Cina anche se pure  l’America avrà il suo tornaconto. Questo scenario geopolitico pone un interrogativo gigante all’Europa che se non ritroverà subito la sua compattezza intorno a un Recovery europeo energetico e a una bussola strategica politica all’altezza dei De Gasperi, degli Adenauer e dei Monnet si ridurrà in frantumi.

La Russia non potrà sopravvivere alla terza guerra mondiale, non ne ha né le forze militari né le forze economiche, il default selettivo in atto del suo Stato sovrano, l’isolamento finanziario e produttivo dal mondo occidentale,  il crollo del potere di acquisto delle famiglie la rendono strutturalmente fragile. L’unica speranza vera che ci è rimasta è che emerga una classe dirigente russa che abbia la forza di dire a Putin: fermiamoci un attimo prima del baratro. La speranza è che tutti quelli che hanno guadagnato con Putin facciano muro, è una scommessa rischiosa perché si corre il pericolo che per arrivare a questo risultato di cessate il fuoco o meglio ancora di pace si debba  passare da una guerra devastante alla fine della quale tutti, nessuno escluso tra i Paesi europei, saremmo  messi davvero molto male.

Questo ci dice la storia che racconta il passato, ma parla al presente e indica la linea per il futuro. Questa è la lezione di cui dobbiamo fare tesoro ora, non domani. Perché purtroppo non si può pensare di saltare giù da un treno in corsa e c’è troppa gente in giro che lo ripete e che ritiene che sia ancora possibile scendere dal treno in corsa e mettersi in proprio al sicuro. Per fermare la corsa bisogna arrivare  alla sala macchina e cambiare chi guida il treno diretto alla stazione della terza guerra mondiale. Bisogna fermare  il capo macchinista  in modo che i comandi li possa prendere un altro e questo possa finalmente fermare il treno.

Quelli tra gli storici che conoscono il loro mestiere e che sono consapevoli che continuare a fare correre il treno significa portare a schiantare  il treno e il suo capo macchinista, devono anche avere la forza e l’onestà di dire in pubblico che in questo grande schianto il popolo governato dal capo macchinista dittatore paga un prezzo più alto di tutti.

Questa è la verità e va detta perché venga capita e colta. Anche perché è questa verità che può aiutare tutti a fermare il grande massacro. Da posizioni diverse, con storie e parole diverse, Prodi  e Berlusconi continuano a chiedere all’Europa di non ripetere gli errori del passato, ma bisogna soprattutto che ad ascoltarli sia Putin a cui queste parole sono dirette in un quadro che è tutto cambiato per colpa sua e di condanna durissima dei suoi comportamenti. Mai Putin si potrà liberare dalla macchia infame del genocidio ucraino e mai potrà essere esentato dal pagare il conto con la storia, ma potrà almeno dare un contributo per evitare che ci sia la terza guerra mondiale e forse questo almeno riequilibrerebbe non le colpe ma i conti della storia.


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