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Omicron è molto contagiosa. Più quarantene ci sono più si fermano trasporti e turismo, ma se non si opera con immediatezza per il numero delle persone coinvolte si mette a rischio la produzione e, quindi, la tenuta del Paese. Il trend dell’economia italiana rimane quello previsto a patto che il governo Draghi preservi la prontezza di capacità di intervento che ha avuto fino a oggi. Che vuol dire niente quarantena per vaccinati terze dosi e vaccinazioni a tappeto a partire dall’infanzia. In economia ancora cig, ristori mirati e tagli di prezzi energetici. Facciamo i conti in casa con gli effetti di una politica americana che nell’anno peggiore della storia ha fatto -3,5% di pil e +6,5% di reddito disponibile delle famiglie. Hanno cominciato a spendere e hanno creato un eccesso di domanda che paghiamo anche noi europei con il caro bollette

Fermare subito il circolo perverso dell’incertezza. Se la nuova ondata pandemica, Omicron, impedisce la mobilità, ha un effetto pesante sull’economia dei trasporti, del turismo e, in genere, dei consumi. Se butta giù la fiducia delle imprese ha effetti strutturali ancora peggiori. Per questo va fermato subito il circolo perverso dell’incertezza. Omicron sembra muoversi in modo sinuoso, è molto contagiosa, non sappiamo gli effetti sanitari sul lungo termine, ma conosciamo quelli pesanti sull’economia dei consumi delle vacanze asciugata tra quarantene e file per i tamponi con i soliti primati negativi di Milano e della Lombardia.

Il trend dell’economia italiana rimane quello previsto nel triennio (a scalare +6,2 nel 2021, poi anno dopo anno oltre 4, +2,5, +2) ed è un fatto che si è alzata l’incertezza, ma non ci sono ragioni forti perché questo aumento dell’incertezza condizioni anche la tendenza. A patto che il governo Draghi preservi la prontezza di capacità di intervento che ha avuto fino a oggi a partire dal green pass. Che vuol dire niente quarantena per vaccinati terze dosi e a scendere il più possibile, continuare a vaccinare a tappeto a partire dall’infanzia, incrementare standard di efficienza su tamponi e altro soprattutto nelle regioni peggio organizzate. Più quarantene ci sono più si fermano trasporti e turismo, ma se non si opera con immediatezza per il numero delle persone coinvolte si mette a rischio la produzione e, quindi, la tenuta economica e sociale del Paese. Per questo per i danni già arrecati va fatta la cassa integrazione che serve. Vanno fatti i ristori che servono. Vanno bloccati tutti i pagamenti di mutui, ratei di leasing contraendo nuovi debiti.

Ovviamente si deve trattare di un’altra moratoria a favore delle imprese del trasporto, del turismo e del commercio, non di altre, e tutti i provvedimenti devono essere mirati. Anche perché su queste stesse imprese, e ancora di più su quelle energivore, si abbattono i costi del caro bolletta con incrementi di oltre il 500% di gas e elettricità a livello di prezzi internazionali, ma sulle tariffe italiane i prezzi sono calmierati dall’intervento dello Stato (oltre 9 miliardi) e quindi si raddoppiano (sic!), non si quintuplicano. Siamo davanti a un nuovo shock energetico per cui budget con incrementi del 4% si ritrovano a fare i conti su base annua con aumenti del 100%. Questo tema riguarda anche chi gestisce scuole e enti pubblici perché la bolletta aumenta per tutti. Bisogna guardare al bilancio dello Stato e dell’Italia e agire di conseguenza sapendo che si opera all’interno del nuovo ’29 mondiale.

Questo giornale ha scritto in tempi non sospetti che i debiti Covid del mondo debbono essere considerati come una specie di mutui balloon e, cioè, vanno buttati in avanti i capitali senza scadenze di restituzione perché la priorità assoluta è preservare l’economia e tutelare le diffuse emergenze sociali. Le riflessioni sviluppate in sede europea dagli esperti di Macron e di Draghi si muovono in questa direzione con il realismo obbligato che deve accompagnare la stagione della grande crisi globale. Questo lo devono capire anche i virtuosi dell’irrealtà perché tutto ci possiamo permettere oggi meno che di non stare con i piedi ben piantati sulla terra.

Diversa deve invece essere l’analisi strutturale. Si semplifica: aumentano i prezzi dell’energia e fanno aumentare l’inflazione. Attenzione: è vero che c’è l’inflazione che è molta alta, ma resta una tassa che viene dall’esterno; la grande capacità deve essere quella di non indicizzare nei salari e nei profitti questa tassa e di aiutare chi più soffre. Non ha senso usare la politica monetaria per contrastare questo tipo di problemi. Come non ha senso utilizzare la manovra, lo hanno fatto i partiti, come un trenino dove caricare tutte promesse elettorali facendo debito per ogni tipo di clientela e dimostrare a se stessi di essere ancora in vita. No, bisogna fare debito per coprire le falle aperte nell’economia da Omicron, non per comprarsi voti.

Quando scadranno le moratorie ci saranno quelli che potranno pagare e quelli che non potranno pagare e inevitabilmente scatteranno le garanzie pubbliche. Altro debito che andrà peraltro a finanziare l’assistenza dei ricchi perché la gran parte di queste moratorie è andata a imprese del Nord perché il Sud per un motivo o per un altro è sempre brutto e cattivo. Questo è un problema che pesa sulla ripresa dell’economia così come pesa la qualità di questi prestiti. Perché molte di queste piccole imprese dovrebbero trovare il modo per cambiare o aggregarsi o usare proprio queste circostanze per innovare, ma resta il fatto che abbiamo più di 4 milioni di piccole imprese e in Italia non ci sono 4 milioni di manager che sappiano far funzionare queste imprese, che sappiano mantenere le linee di produzione giuste e fare i cambiamenti tecnologici necessari.

L’inflazione da energia in Europa e in Italia si può mitigare solo facendo scendere tutti i prezzi, ma ci sono fattori esogeni, soprattutto americani, che fanno crescere i prezzi al di là dell’energia. Negli Stati Uniti nel 2020 e nel 2021 si è fatta una politica di bilancio molto più forte di quella europea. Si è usato l’elicottero monetario con una pioggia di soldi arrivati in tutte le case anche di chi era solo di passaggio nella grande mela. Si è agito molto di più dal lato della spesa corrente. Per capirci nel 2020 il pil americano ha fatto -3,5 %, ma il reddito disponibile delle famiglie più 6,5%. Questo è successo negli Stati Uniti nell’anno peggiore della storia mondiale. Gli americani hanno aumentato i risparmi e quando si sono potuti muovere hanno cominciato a spendere creando un eccesso e questo eccesso di domanda si è scontrato con l’offerta a livello globale in grande difficoltà facendo schizzare i costi dei trasporti dove peraltro molti lavoratori rimanevano a casa con il portafoglio pieno e non c’era chi trasportava le merci allungando le file dei container nei vari porti. Oltre a tutte le difficoltà legate alla mancanza di microprocessori e simili.

Risultato: in Europa le ore lavorate sono diminuite mentre negli USA il tasso di disoccupazione è sceso dal 15 al 4% anche perché molti non sono tornati proprio al lavoro e si è ridotta la torta su cui conteggiare il numero di disoccupati. È necessario contrastare lo shock di offerta quando incontra una domanda eccessiva nei margini di profitto delle imprese e nei saldi che in America crescono il doppio che da noi. Però il risvolto di questa super domanda è che l’inflazione americana comincia ad essere strutturale per scelte sbagliate loro mentre in Europa prevale ancora un elemento più congiunturale. 

Per questo si può ritenere che la tendenza di fondo dell’economia europea, e di quella italiana in particolare, sarà un pochino più contenuta di prima di Omicron ma non dovrebbe cambiare rotta. Pesa l’incertezza e ritorniamo al punto iniziale. I partiti saranno in grado di mantenere il passo dei primi dieci mesi del governo Draghi? Draghi se non fosse chiamato al Colle più alto accetterà di restare a fare il capo di governo davanti alla confusione politica che si sta creando? E se non lo fa quali sono i rischi finanziari per questo Paese? Riusciremo, nella peggiore delle ipotesi, a fare almeno un presidente della Repubblica congeniale a lui? E, al contrario, se andasse Draghi al Quirinale a trovare in presidente del Consiglio in grado di tenere in mano questa bolgia? Come vedete non c’è solo l’incertezza Omicron e quella di materie prime e inflazione. Ritorna anche lo spettro della instabilità politica italiana di sempre. Non possiamo permettercela perché l’Italia non può perdere la sua garanzia internazionale nei giorni terribili del nuovo ’29 mondiale.


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