Stefano Bonaccini
4 minuti per la letturaI governatori della terza camera dello Stato fanno finta che devono rispettare il tetto dell’80% e chiedono una compensazione per il restante 20%, ma i pulmini viaggiano zeppi, le persone sono strette come sardine. Per cui gli incassi saranno quelli di sempre, ma a questi incassi vogliono aggiungere pure le compensazioni. Che federalismo è quello che mette la cassa dei ricchi prima di ogni cosa e che ignora la perequazione perfino in tempi di Pandemia?
Governano i governatori. Sua Maestà, Stefano Bonaccini, parla e si muove come uno specialissimo Presidente del Senato delle Regioni di impronta monarchica. Nessuno gli ha dato questo mandato, ma lui lo esercita e lo fa a modo suo. Prima i ricchi, poi i poveri. Volessimo affrontare per una volta un tema serio: come mai gli investimenti in sanità sono pari a 85 euro pro capite per ogni cittadino emiliano-romagnolo e a 16 euro pro capite per ogni cittadino calabrese? Buon ultimi a certificare questi numeri-verità sono arrivati i ricercatori del Crea di Tor Vergata che si sono addirittura spinti a dire che sull’efficienza delle singole regioni pesa per il 40% la quantità di finanziamenti ricevuti. Chissà che cosa si inventeranno i professorini in servizio permanente effettivo della squadra della diseguaglianza per negare questa elementare evidenza! Sono arrivati al punto di mettere in discussione la statistica nazionale pur di proteggere l’indifendibile. Francamente impressiona.
Per chi come questo giornale sottolinea dal primo giorno di uscita la gravità della questione istituzionale meridionale per le evidentissime incapacità della sua classe dirigente c’è proprio da sorridere nel vedere come ci si affatica contro ogni regola e ogni logica a smontare quello che non è smontabile. Vale a dire che, grazie al trucco della spesa storica, in sanità scuola e trasporti si fanno figli e figliastri fino al punto che le Regioni del Nord si azzannano perché lo Stato rifinanzi i servizi aggiuntivi di pulmini e scuola-bus mentre il Sud questi bus navetta non li ha mai visti nemmeno in cartolina. Scusate, una domanda: ma questa apertura delle scuole Sua Maestà Bonaccini della Sinistra Padronale e i pari-dignitari Fontana e Zaia della Destra a trazione leghista se la aspettavano o no? Sono stati presi in contropiede, come mai? A queste linee aggiuntive, visto che loro i bus navetta ce li hanno, non potevano pensarci prima? Ora Zaia vuole la didattica a distanza, come facciamo con le aree interne del Nord e quasi tutto il Sud che la banda ultra veloce se la possono solo sognare?
Ma forse forse, siamo arrivati al punto che non esiste più l’impresa globale o l’impresa nazionale, ma solo quella regionale pagata dagli altri e, cioè, sovvenzionata dallo Stato? Che federalismo è quello che mette la cassa dei ricchi prima di ogni cosa? Che ignora la perequazione perfino in tempi di Pandemia. Che arriva addirittura a fare affari sul Covid. Sui trasporti locali i controlli sono una finzione, non esistono, non sono stati proprio previsti, probabilmente neppure potrebbero funzionare. I ras regionali non li vogliono svuotare, i loro bus. Ovviamente non esiste il biglietto nominativo, zero tracciabilità.
Morale: fanno finta che devono rispettare il tetto dell’ottanta per cento e chiedono una compensazione per il restante 20%, ma i pulmini viaggiano zeppi, le persone sono strette come sardine. Per cui gli incassi saranno quelli di sempre, ma a questi incassi vogliono aggiungere le compensazioni negate a ristoratori e operatori turistici, questi sì, davvero in brache di tela.
Non sappiamo come fare a rinnovare la cassa integrazione e, al di là degli annunci fuori misura e fuori luogo di chi guida la politica economica italiana, la Grande Depressione avanza, e il nostro problema è quello di soddisfare le pretese di lorsignori governatori! Gli stessi che fanno le pulci al governo per qualunque tipo di provvedimento prenda ma non hanno le carte in regola per rimproverare alcunché, e non hanno nemmeno la dignità morale di ragionare in termini solidaristici. Quando la finiranno di rivendicare le loro autonomie e le loro competenze sul territorio solo se devono bussare a quattrini? Ci ha colpito che la Francia nel suo piano nazionale di Recovery Fund ha assegnato la quota più rilevante (36 miliardi) alla coesione sociale e territoriale, lo ha fatto per tabulas e senza grandi proclami. Questo accade nella nazione della città-Stato per eccellenza. Presidente Conte, non c’è più tempo per traccheggiare e fare compromessi con i mille cantastorie dell’interesse predominante e del miope privilegio dei ricchi. Per noi il Recovery Plan deve avere una sola declinazione: l’equità sociale e territoriale e il superamento di una frammentazione decisionale che ha nella incapacità di molti governatori meridionali e nell’arroganza di molti governatori del Nord la causa prima del declino strutturale italiano.
La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA
Forza Direttore. La chieda pubblicamente questa riunione con i Presidenti delle regioni del Sud.
Direttore bisognerebbe fare un titolone a piena pagina:
16 € pro capite per un cittadino calabrese,
85 € prima capite per un cittadino dell’Emilia Romagna.
Se invertissimo i numeri forse in Calabria si potrebbe fare sanità d’eccellenza e in Emilia Romagna?
E se la smettessimo di chiamarli governatori, visto che è una carica inesistente? Sono presidenti di Giunta regionale.
Il direttore Napoletano fa bene a “bastonarli”, in particolare quelli meridionali, le qualità vanno premiate, le incapacità punite. Certo non è facile amministrare realtà difficili come le nostre Regioni del Sud, in cui tutti pensano di essere Dei e quindi perfetti, che ovviamente – come insegna Dostoevskij – va letto all’opposto, ma nessuno dei cinque presidenti merita il 6.
Ma, visto che c’è, perché non li sfida apertamente ad un dibattito collettivo sul perché non concordano di presentare un ricorso alla Corte Cost. contro la ripartizione delle risorse finanziarie sulla base della spesa storica?
Ad un interlocutore che mi chiedeva perché non lo facciano, ho risposto: “Sul perché i presidenti del Sud non l’abbiano ancora fatto non so dire, forse per ignoranza o per un complesso di inferiorità verso il Nord o perché hanno paura di scoperchiare un vaso di Pandora. Sul perché il direttore Napoletano non lo faccia, neppure.”
Forza, direttore, lo faccia. E ci informi se hanno rifiutato.