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Noi siamo solo i primi, poi arriva l’Europa, poi arrivano gli altri. La gravità del momento e l’isteria dei mercati non consentono alla Bce nemmeno di pensare di cambiare la rotta voluta da Draghi. Comprerà Btp e farà solo il suo dovere. Noi, però, qui in casa, le cose dobbiamo farle subito. L’Italia deve spendere tutto quello che è necessario, non ha nessuna autorizzazione da chiedere. Ecco come
MAGARI fossimo nel 2011, allora una parte del mondo continuava a correre. La Cina pompava liquidità, moltiplicava le esportazioni. Ha trainato le economie della terra. Ora è stata la prima a fermarsi con il Coronavirus e ha innescato un domino che rischia di travolgere il mondo. Noi siamo solo i primi, poi arriva l’Europa, poi arrivano gli altri. Noi abbiamo chiuso non si sa per quante settimane, il Giappone è fermo, la Cina non è ancora ripartita. Francia e Belgio chiudono scuole e università. Lo Stato della California che da solo vale come il Pil dell’Italia, ha tirato giù la saracinesca. Altrettanto ha fatto New York.
Chi si illudeva soprattutto in casa tedesca, il solito Weidmann e i suoi amichetti, che la politica della Banca Centrale Europea potesse cambiare si sbagliava di grosso. Ragionamenti del tipo: ora si raddrizza la barra del timone, saremo noi a fermare la barca che Draghi stava portando su lidi sconosciuti, mettiamo a posto questi italiani indebitati. Balle.
Assomigliano al disegno del Governatore della Bundesbank, il succitato Weidmann, di prendere il posto di Draghi. Siamo nel mondo dei sogni, mancano gli attributi, visione politica e disegno strategico.
La realtà ci dice tutt’altra cosa. Ci dice che la Pandemia Coronavirus disegna uno scenario economico da Terza Grande Crisi Globale superiore a quella del 2011 e che nulla può consentire alla Banca Centrale Europea nemmeno di pensare di distaccarsi dalla politica monetaria espansiva voluta da Mario Draghi.
Oggi sarebbe più difficile di quanto si potesse pensare di farlo prima proprio per la gravità del momento. Anzi la gaffe clamorosa dell’anatra zoppa madame Lagarde, che si è rivelata né tecnica né politica, nasce proprio dalla situazione dei mercati isterica come raramente è accaduto . Si percepiva che i mercati avrebbe risposto in modo spropositato e hanno reagito ancora in modo più spropositato perché le inversioni di rotta non sono possibili. Sotto ci sono tutti i meccanismi di mercato saltati. Gli investitori sono a leva, anche le imprese americane sono tutte a leva, perfino i Treasury sono illiquidi. La Lagarde ha aperto bocca quando non doveva aprirla, lo spread italiano madame non sale per le parole in libertà di Borghi ma per la Pandemia globale. Dovete comprare titoli e fare arrivare liquidità alle imprese, bisogna mettere i governi nelle condizioni di spendere non il contrario! Niente paura, comunque, la Banca Centrale Europea è solida e farà il suo. La protezione di Draghi vigila su di noi, anche da casa sua, la squadra italiana con Visco e Panetta non sbaglia un colpo. Da lunedì si compreranno i titoli italiani, quanto serve, perché è giusto, perché è questo che deve fare la Bce.
Noi, pero, qui in casa, le cose dobbiamo farle subito. L’Italia deve spendere subito tutto quello che è necessario, non fare passare mesi, non ha nessuna autorizzazione da chiedere. Questo tipo di atteggiamenti e questi ritardi servono solo a alimentare una ventata antieuropeista di principio. Discorsi di principio anti-europei e poi puntualmente non succede nulla. Il tempo per queste bagattelle italiane è scaduto da quel dì. Respiratori, postazioni mobili di terapia intensiva, ospedali da campo da aprire nottetempo, soprattutto al Sud, subito, subito. Altro che gare al ribasso come quelle della Consip, vero commissario Arcuri, quando è in gioco la vita umana? Investimenti per il prevedibile utilizzo di 100 miliardi con modalità Genova appena riapriamo la saracinesca del Paese. Si utilizzino le banche con la garanzia dello Stato. Dobbiamo arrivare all’economia reale, diamo garanzie per 25 miliardi, ma la perdita reale per il bilancio pubblico è di 5 miliardi. Lo impegniamo per garanzia non per utilizzo nell’ambito del garantito, non facciamo saltare il banco, ma salviamo il Paese.
Spendiamo, spendiamo bene. Non sappiamo se in Europa si perderanno tre o quattro punti di pil, vogliamo arrivare a perderne dieci noi aspettando qualche autorizzazione che non serve e che non dobbiamo chiedere? Basta, per piacere. La Germania ha deciso ieri aiuti illimitati alle imprese tedesche, la Lufthansa chiede soldi allo stato con garanzie illimitate alle imprese, faranno gli investimenti in sanità e, magari, faranno anche qualche affaruccio sporco. Per recuperare la sua reputazione la Lagarde dovrà fare salti mortali. Potrà consolarsi ricordando che perfino Bernanke con il tapering nel 2013 della Fed provocò il panico e dovette metterci una pezza. Oggi lei è scivolata sul ghiaccio, ma è ancora in piedi. Né lei né la presidente della Commissione europea, la Von der Leyen, possono però dirci niente. Approfittiamone se ne siamo capaci.
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