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Settore florido quello del turismo, la spesa straniera aumenta a 5 miliardi ma i prezzi schizzano: è lo scenario delineato dal report di Bankitalia e dalle stime di Demoskopika
Se un tempo erano le cartoline spedite dal Belpaese a portare oltre confine le sue bellezze, oggi le foto che rimbalzano da un social all’altro sono sicuramente più efficaci delle campagne promozionali superblasonate – dagli spot firmati da registi di grido commissionati dalle Regioni fino all’ “ingaggio” (ahimè) di una Venere di Botticelli in versione influencer per l’operazione “Open to Meraviglia” voluta dal ministero del Turismo a guida Santanchè. Agli stranieri quest’anno sembra affidato il compito di sostenere il boom “promesso” alla vigilia dell’apertura ufficiale della stagione: gli italiani appaiono ancora troppo “sensibili” al caro prezzi, che nel turismo risulta ancora in piena corsa. E tagliano le vacanze, riducendo i giorni di permanenza nei luoghi di villeggiatura.
Dalle spiagge di Rimini a quelle di Reggio Calabria, le voci degli operatori raccolte dai giornali del territorio raccontano quello che dai dati ufficiali ancora non emerge, ovvero di un’estate che arrivati a Ferragosto stenta ancora a decollare. E quel +4,1% dell’inflazione turistica (il Nict, l’indice nazionale dei prezzi al consumo turistico per l’intera collettività) segnato a luglio, rispetto allo stesso mese del 2023 – un tasso oltre tre volte superiore a quello complessivo dell’Istat per i prezzi al consumo, che è dell’1,3% (+0,8 su giugno) – messo nero su bianco dall’Istituto Demoskopika nella nota sull’andamento del settore è gran parte della questione.
TURISMO, I PREZZI IN SALITA AGGRAVANO LA SPESA PER LE VACANZE
I pacchetti vacanza rincarano del 19,5% su base annua e i servizi di alloggio del 4,8%, una stangata colpisce soprattutto villaggi vacanza e campeggi, dove gli aumenti dei prezzi sono dell’8,2%. Anche per viaggiare in treno bisogna spendere l’8,1% in più del luglio scorso, mentre una buona notizia arriva dai biglietti aerei: sono meno cari del 12,6% rispetto ai prezzi stellari dell’estate 2023. L’ inflazione turistica acquisita per il 2024 è pari al 4,5%. La dinamica dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo turistico (Ipcat) per l’Italia fa registrare nel mese di giugno 2024 (ultimo dato disponibile), su base annua, un aumento del 4,0% (stabile rispetto al mese di maggio 2024 , +3,9%) a fronte del dato dell’Unione Europea pari al 4,9%.
Intanto a stemperare il timore che i numeri della stagione possano rivelarsi ben inferiori rispetto alle aspettative, c’è l’overtourism nelle città d’arte – e quest’anno, complici temperature “folli”, anche nelle nostre montagne – dove a fare i numeri sono soprattutto le presenze straniere.
Ma è l’Italia tutta a registrare l’accresciuta attrattività dell’Italia, con un netto beneficio per la nostra economia: a maggio, rileva Bankitalia nella sua indagine periodica sul turismo internazionale, il saldo della bilancia dei pagamenti turistici del Belpaese ha registrato un avanzo di 2,8 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 2,2 miliardi di maggio 2023. Un risultato che la ministra del Turismo Daniela Santanché non ha esitato a rivendicare il risultato: “Anche Bankitalia – ha affermato – certifica il peso del turismo. Una crescita inarrestabile figlia dell’unicità dell’Italia e del lavoro di governo, operatori e imprese del settore”.
I FLUSSI DEI VIAGGIATORI STRANIERI IN ITALIA
Nel solo mese di maggio, la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia ha raggiunto quota 5,2 miliardi di euro. È più del doppio della spesa degli italiani all’estero (2,4 miliardi): è cresciuta del 17%, a fronte di un incremento del 9% di quella dei viaggiatori italiani all’estero (2,4 miliardi). Tra marzo e maggio le entrate turistiche sono aumentate del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023, per effetto anche della crescita della spesa pro-capite. L’aumento delle uscite, pari al 9%, è stato invece formato esclusivamente dal maggior numero di viaggiatori.
Nella media degli ultimi tre mesi disponibili – spiega Palazzo Koch – per la prima volta dall’estate 2021 l’andamento della spesa dei viaggiatori provenienti dai paesi Ue è stato più favorevole rispetto a quelli dell’extra-Ue (rispettivamente +13 e +10% nel confronto con il periodo corrispondente). Il numero di pernottamenti di viaggiatori stranieri in Italia a maggio è salito a 34,08 milioni rispetto ai 31,29 milioni di maggio 2023. Il numero di pernottamenti di viaggiatori italiani è invece salito a 22,42 milioni dai 19,40 milioni dello stesso mese dello scorso anno.
Vedremo se il trend verrà confermato. Intanto gli stranieri sono il motore della crescita del numero di vacanzieri stimata tra giugno e agosto da Fipe-Confcommercio, secondo cui il numero salirà a 215 milioni di presenze (+1,6%), con un incremento dei turisti esteri, che secondo lo studio dell’associazione aumenteranno del 4% rispetto al 2023. L’incremento degli stranieri, si sostiene, compenserà il calo dei viaggiatori italiani, che quest’estate dovrebbero ridursi dello 0,8%. Il solo mese di agosto dovrebbe garantire 84,1 milioni di presenze per una spesa turistica complessiva di oltre 24 miliardi di euro. In tutti e tre i mesi estivi, invece, i vacanzieri dovrebbero spendere circa 62 miliardi, di cui quasi 11,7 miliardi saranno destinati ai pasti fuori casa.
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