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La spinta del turismo si farà sentire sul pil, anche se l’effetto positivo rischia di essere compensato dall’aumento dei prezzi: ferie da lusso anche al Sud
Il Sud non è più alla portata di tutti. Da quest’anno le vacanze sono diventate proibitive. La spinta del turismo si farà sentire sul pil italiano. Anche se l’effetto positivo rischia di essere compensato dall’aumento dei prezzi dei servizi turistici, saliti del 3,5% rispetto al 2023, con punte dell’8,2% per i trasporti e del 6% per le strutture ricettive. Insomma è un’estate per portafogli robusti. Lo dicono conti, proiezioni e stime. Si moltiplicano in vista delle vacanze i pronostici sulle spese degli italiani con un’unica certezza, per l’estate 2024 i rincari investono ogni aspetto della villeggiatura, dai trasporti agli alloggi, passando per stabilimenti, parchi e musei.
Le vacanze estive sono un lusso che si potranno concedere in pochi, anche se un numero maggiore di italiani rispetto allo scorso anno. Nel 2024 il 41,3% degli italiani andrà in vacanza (2,3% rispetto allo scorso anno). Di questi, la maggior parte (52,7%) opterà per un soggiorno “ridotto”, di 3-5 giorni, prevalentemente cercando ospitalità presso amici e parenti. Si conferma anche quest’anno, inoltre, la tendenza a rimanere entro i confini nazionali (oltre l’80% degli italiani farà questa scelta). Ciò anche a causa del rincaro dei voli, di oltre il 13% sulle tratte europee.
Le regioni del Mezzogiorno, un tempo àncora di salvezza per chi aveva stipendi bassi, si stanno allineando ai prezzi delle mete estive del centronord. Le vacanze, quindi, saranno all’insegna della prudenza e del risparmio. Anche perché secondo i dati dell’Osservatorio Panorama Turismo i prezzi sono aumentati del 7,9% rispetto all’anno scorso. Cominciamo dai trasporti. Dal 1 luglio scorso sono aumentate le tariffe del Telepass. L’offerta Base passerà da 1,83 a 3,90 al mese (+113%), la Easy da 2,50 a 4,64 euro (+85,6%), la Plus da 3 a 4,90 euro (+63,3%). Più cari anche pedaggi e parchimetri, saliti nell’ultimo mese del +2,1% su base annua.
A fare i conti anche il Codacons che mette in fila tutti gli aumenti, come quelli dei biglietti aerei nazionali, aumentati in base ai calcoli dell’associazione dei consumatori in un solo mese del 24,4%, e del 7,3% quelli internazionali, mentre i treni segnano un +9,3% sul 2023. Se poi si considerano solo le tariffe dei voli per la settimana centrale di agosto con destinazione le principali località di mare italiane ed estere, i rincari sono nell’ordine del +20% rispetto l’estate 2023, secondo i conti fatti dal Codacons.
E in molti casi c’è lo zampino dell’algoritmo che potenzia al massimo l’effetto “cresce la domanda/sale il prezzo” un po’ su tutte le piattaforme. Non solo per le compagnie aeree ma anche per i listini di hotel, case vacanze, b&b e strutture ricettive in genere. Sempre per il periodo di agosto si registrano nelle principali località italiane aumenti compresi tra il +15% e il +25%.
Più contenuti i rincari degli stabilimenti balneari, nell’ordine del +5% ad agosto, e di parchi, musei e giardini, saliti nell’ultimo mese del +2,1%. Il Codacons cita poi alcuni casi di prezzi pazzi per vacanze da super vip: 77.504 euro se si sceglie una villa esclusiva a Positano, 63.307 euro a Pula (Sardegna), 54.344 euro per una “suite presidenziale” in una struttura di Bressanone, 39.242 per una settimana su uno yacht privato a Porto Cervo, 37.492 euro per una villa a Taormina, 30.124 euro per uno chalet a Ortisei.
Quasi un affare allora i 20 mila euro per un biglietto aereo per Papua nuova Guinea. Intanto Consumerismo indica come anche quest’anno il mare in Albania costi la metà del suo dirimpettaio italiano. Mettendo a confronto 6 note località di mare albanesi con altrettante destinazioni balneari italiane, si scopre che in media il risparmio, solo per la voce “alloggio”, si attesta in Albania al 68,3%.
Non va meglio per gli amanti del trekking e della natura. La spesa per un soggiorno della stessa durata in montagna, invece, ammonta a 4.678,84, il +4% rispetto al 2023. Esaminando il dettaglio delle singole voci di spesa, emerge una forte crescita dei prezzi delle escursioni (+7% al mare e +11% in montagna), degli hotel (+14% al mare e +4% in montagna), dei ristoranti (+6%).
SPIAGGE PIÙ CARE DEL 4%: ANCHE AL SUD FERIE DI LUSSO
Chi sceglie una meta balneare (che resta la meta preferita degli italiani), quest’anno dovrà fare i conti con un aumento del 4% sui prezzi di lettini e ombrelloni. La stima arriva da un’analisi condotta da diverse associazioni dei consumatori. Alcune spiagge, da quanto si legge, hanno raggiunto cifre vicino ai 400 euro per una settimana di permanenza. Il continuo aumento evidenzia la necessità di riorganizzare la concessione dei permessi per sfruttare economicamente le coste italiane. Attualmente, il governo ha rinnovato automaticamente le concessioni balneari senza gara pubblica, contrariamente a quanto richiesto dall’Unione Europea. Anche il Consiglio di Stato ha sottolineato l’urgenza di nuovi bandi pubblici per favorire la concorrenza e ridurre i prezzi.
INCUBO CARBURANTI
Secondo Altroconsumo, invece, l’andamento dei costi dei carburanti in estate ha mostrato un incremento, seppur modesto, rispetto all’anno precedente. I prezzi infatti hanno registrato una tendenza al rialzo dell’1% nel caso della benzina e dell’1,59% per il gasolio. Considerando inoltre che il mercato dei carburanti è estremamente volatile, gli esperti non escludono potenziali rincari ulteriori, proprio in concomitanza con i tradizionali esodi vacanzieri a luglio e agosto. Prevedere con esattezza quando si abbasseranno i prezzi dei carburanti, anche al fine di programmare il viaggio prima delle vacanze estive, è estremamente difficile a causa della complessità del mercato petrolifero, influenzato da una serie di fattori economici, geopolitici e ambientali.
Tuttavia, alcune dinamiche possono fornire indicazioni generali. Tradizionalmente, i prezzi dei carburanti tendono a variare stagionalmente. Con picchi durante i periodi di maggiore domanda come l’estate o le festività, ma anche durante la settimana. Per esempio, i giorni con le fluttuazioni più significative sono spesso il martedì o il mercoledì, quando le compagnie petrolifere aggiornano i loro prezzi per rispecchiare le dinamiche di mercato. Anche la concorrenza tra stazioni di servizio nella stessa area può portare a variazioni nei prezzi giornalieri o settimanali. Le stazioni di servizio possono competere offrendo prezzi più bassi per attirare i clienti, anche se queste variazioni possono essere più localizzate e temporanee. Infine, il costo dei carburanti tende a essere più alto lungo le autostrade.
AGOSTO DA EVITARE
Secondo la nuova rilevazione del Future4Tourism, Oltre metà dei viaggiatori (55%) che non ha scelto agosto per l’estate 2024, in passato era solito fare vacanze durante questo mese. Non è sicuramente un fenomeno nuovo quello di evitare il mese di agosto; già una parte dei vacanzieri aveva fatto questa scelta negli anni passati. Tuttavia l’agosto 2024 vedrà un 7% di vacanzieri che, a differenza del 2023, ha preferito orientarsi su luglio e in parte su settembre. Non di per sé una brutta notizia visto che questo non genera una diminuzione dei viaggiatori sull’intero periodo, ma piuttosto una loro ridistribuzione.
La scelta di evitare agosto è legata ad un tema di risparmio economico, tuttavia, sarebbe miope attribuire unicamente al fattore soldi la decisione. L’affollamento delle località è parimenti rilevante. Quando i viaggiatori ritengono eccessiva la presenza di turisti, non solo sono propensi a cambiare il periodo di vacanza, ma anche a scegliere mete alternative pur di trovare una dimensione di viaggio più in linea con i propri desiderata.
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