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SI SCALDANO i motori per i saldi invernali che partono oggi in Val d’Aosta per estendersi il 5 gennaio in tutta Italia: quest’anno si stimano numeri interessanti, dopo un primo bilancio delle feste natalizie decisamente positivo per i consumi e per il turismo. D’altra parte, il recupero di fiducia dei consumatori, rilevato dall’Istat, lasciava ben sperare. E gli italiani hanno investito su cibo e viaggi. A ridare ottimismo l’andamento favorevole dell’occupazione e la riduzione della bolletta energetica. Negli ultimi giorni del 2023 Arera ha infatti reso noto un calo del 10,8% della bolletta elettrica nel primo trimestre 2024 per gli utenti del mercato tutelato. E secondo i calcoli dell’Unione nazionale consumatori la flessione comporterà per una famiglia tipo una spesa inferiore di 82,35 euro, anche se per l’associazione dei consumatori la spesa resta elevata: 681 euro che, sommati ai 1.467 euro del gas, portano a un totale di 2.148 euro. Resta in ogni caso la notizia positiva di una bolletta non più stellare.

LOCOMOTIVA TURISMO PER FESTE E CONSUMI

Grazie a una serie di favorevoli congiunzioni astrali i consumi sembrano quindi aver ripreso il ritmo. La prova del nove sarà rappresentata dai saldi. Il centro studi di Confcommercio ha stimato un giro d’affari di 4,8 miliardi per una spesa pro capite di 137 euro. La voglia di “occasioni” coinvolgerà 15,8 milioni di famiglie. «Sono stime – dice il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni – che evidenziano una tenuta della propensione al consumo degli italiani, dopo un anno complesso in cui la moda ha contribuito in maniera determinante alla discesa e al contenimento dell’inflazione». Un’opportunità per i consumatori, dice l’associazione, ma anche una spinta all’economia, poiché è ancora alto il contributo del settore al Pil e all’occupazione.

In attesa dell’impatto dell’operazione saldi, per il turismo si archivia un 2023 “con il botto”. Secondo le stime sono stati più di 10 milioni gli italiani che hanno scelto di trascorrere il Capodanno in viaggio, un milione in più rispetto allo scorso anno: sono i dati che emergono dal Focus realizzato dall’Osservatorio turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Con consumi globali stimati in circa 3,6 miliardi (340 euro in media pro capite), Capodanno – sottolinea la ricerca – è tra le feste più gettonata del “trittico” che comprende Natale ed Epifania, e anche la più dedicata alla montagna e al turismo. Rispetto al 2022 sono scesi dal 50 al 32% coloro che non sono usciti dalla propria regione, mentre salgono dal 38% al 48% i viaggiatori in movimento per tutta l’Italia. E aumentano anche coloro che hanno scelto mete estere.

Ma a tirare, oltre alla montagna, sono state le città d’arte, da Nord a Sud. Circa 350mila, poi, le presenze in agriturismo, secondo i dati di Terranostra e Campagna Amica. Confcommercio evidenzia come il turismo si sia confermato decisivo per la crescita dei consumi del Paese non solo durante le feste, ma soprattutto nel trimestre agosto-settembre: «Il migliore di sempre in termini di presenze, grazie all’apporto degli stranieri». Lo studio segnala anche come sia sottostimato il contributo del settore alla crescita del Paese.

TURISMO, FESTE E CONSUMI A LIVELLI PRE-COVID

Anche per Assoturismo-Confesercenti «il turismo recupera, finalmente, i livelli pre-Covid», con un incremento dell’8,1% delle presenze nelle strutture ricettive rispetto allo scorso anno, e per la prima volta si supera l’andamento pre-pandemia: nel 2019 le presenze turistiche furono 436,7 milioni, circa 8,6 milioni in meno del bilancio 2023. A sostenere il sorpasso sono state soprattutto le presenze straniere con 228,5 milioni (220,6 nel 2019), in crescita del 13,7%. Più contenuto, al 2,8%, l’incremento degli italiani. Assoturismo-Confesercenti ha però denunciato un andamento a due velocità, con i valori più bassi della crescita (+4,4%) nel Sud e nelle Isole.

Per quanto riguarda le stime 2024, a pesare ci sono ancora le incertezze della situazione geopolitica, anche se il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina “legge” nel recupero dei livelli pre Covid «un segnale positivo e un buon auspicio anche per il nuovo anno. Soddisfatto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè: «I dati relativi alle festività confermano la notevole ripresa del settore turistico italiano, che ha superato le aspettative durante un autunno particolarmente favorevole. Questo trend positivo continua ad affermare l’Italia come protagonista nel panorama turistico europeo». Una situazione favorevole che spinge a promuovere la crescita del turismo in tutti i periodi dell’anno affrontando la “sfida della destagionalizzazione”.

CONSUMI E SPESE: CIBO E VINO IN ASCESA

A vincere è stata anche la tavola. Secondo la Coldiretti, a Capodanno 2023 gli italiani hanno speso circa 2,5 miliardi per i cibi e le bevande, 98 euro a famiglia, in aumento del 2% rispetto al 2022. Lo spumante si è confermato il principe delle tavole per quasi il 90% degli italiani, seguito dalle lenticchie, presenti nell’85% dei menu, dai chicchi d’uva (56%) e da melograno, frutta secca e peperoncino rosso. E quest’anno lo spumante tricolore ha battuto nel mondo lo champagne francese: 936 milioni di bottiglie contro 300 milioni. Grazie ai tappi saltati a Capodanno, l’export di bollicine supera i 2,2 miliardi, con un aumento del 3%. Fuori dai confini nazionali – rileva l’organizzazione agricola – i consumatori più appassionati sono gli americani, anche se negli Usa gli spumanti made in Italy sono calati per la prima volta in valore dell’11%. Incremento di consumi, invece, in Gran Bretagna. Su valori più bassi la Germania, mentre in Russia le bollicine hanno messo a segno un +18%.

A guidare la classifica delle produzioni nazionali è il Prosecco, con un’incidenza del 70% degli spumanti imbottigliati, ma sulle tavole delle feste sono ormai presenti tutte le bollicine nazionali, dal Franciacorta all’Asti, alle piccole produzioni che si sono diffuse dall’Abruzzo alla Sicilia. Confesercenti-Ipsos ha calcolato che oltre otto milioni di italiani hanno brindato nella notte più lunga dell’anno in ristoranti o altri pubblici esercizi. Mentre il primo giorno dell’anno, ancora una volta, è stato tra le feste quella più familiare, con un budget medio di spesa poco più di 40 euro e, turismo o meno, Al ristorante o a casa, spese e consumi comunque in decisa ripresa, ma con la massima attenzione agli sprechi. In quattro famiglie su cinque – dice l’indagine Coldiretti/Ixe’ – è iniziata l’operazione riciclo degli avanzi del Cenone e del pranzo del 1° gennaio. Solo nel 9% delle case non è avanzato niente, mentre il 4% ha donato in beneficenza. Solo l’1% dichiara di aver buttato gli avanzi nel bidone.


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Alessandro Chiappetta

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