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Entrate del Fisco in aumento del 6,9% nei primi 7 mesi 2023 ma a luglio il debito pubblico sale alla cifra record di 2.858 mld

ROMA – Nei mesi gennaio-luglio 2023 le entrate tributarie e contributive sono state rispettivamente pari a 309.164 milioni di euro e 152.836 milioni di euro, registrando una variazione complessiva del +6,9% (+30.913 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo rende noto il ministero dell’Economia e delle Finanze, che spiega: “Tale andamento è in linea con quanto già indicato nel DEF e incorporato nel calcolo dei tendenziali contenuti nel suddetto documento”.

Nel solo mese di luglio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 66,0 miliardi, in aumento del 12,6 per cento (7,4 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2022. Nei primi sette mesi del 2023 le entrate tributarie sono state pari a 297,4 miliardi, in aumento del 7,5 per cento (20,6 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

CRESCONO LE ENTRATE DEL FISCO MA IL DEBITO PUBBLICO FA SEGNARE UN NUOVO RECORD

Tuttavia, dall’altra parte Bankitalia fornisce il dato del Debito pubblico italiano che fa segnare un nuovo record. Lo scorso luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 10,4 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.858,6 miliardi. L’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (26,6 miliardi, a 68,4) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,5 miliardi) hanno più che compensato l’avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (16,7 miliardi).

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 11,3 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,9 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,7 anni.

La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 25,2 per cento (dal 25,4 per cento del mese precedente), mentre a giugno (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) sono leggermente aumentate, collocandosi rispettivamente al 26,9 e all’11,8 per cento.


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