Il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa
2 minuti per la lettura«Nessuno deve sentirsi abbandonato, è stato questo il nostro obiettivo fin dall’inizio e l’approvazione del decreto legge lo dimostra». Sono le parole che il premier Giuseppe Conte ha pronunciato oggi, lunedì 16 marzo, in occasione della conferenza stampa di presentazione del decreto Cura-Italia.
«Con questo decreto, forte e deciso nei numeri delle misure – ha proseguito Conte – noi non esauriamo il nostro compito per quanto riguarda gli interventi in campo economico. Siamo consapevoli che questo decreto non basterà ma voglio dire ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie che oggi il governo risponde presente e risponderà presente anche domani. Possiamo parlare di “modello italiano” non solo sanitario, ma anche come strategia economica di risposta alla crisi. Mettiamo in campo 25 miliardi di denaro fresco e attiviamo flussi per 350 miliardi: è una manovra economica poderosa».
Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha chiarito che il governo ha deciso di «utilizzare tutto il limite di indebitamento netto che ci è stato autorizzato dal Parlamento con questo “decreto marzo”. L’ntervento si articola su 5 assi: il primo riguarda un finanziamento aggiuntivo significativo per sanità e protezione civile, con risorse per quasi 3,5 miliardi; un secondo capitolo vale più di 10 miliardi per il sostegno ai lavoratori e alle famiglie a difesa del lavoro e del reddito (estensione ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori dipendenti con un assegno di 600 euro per il mese di marzo, estensione congedo parentale, voucher baby sitter, sostegno aggiuntivo al reddito per lavoratori che operano in sede)».
«Il terzo asse – ha spiegato Gualtieri – prevede un’immissione liquidità nel sistema del credito che può mobilitare circa 340 miliardi di finanziamenti all’economia reale, con sospensione delle rate di prestiti e mutui tramite fondi e garanzie pubbliche al credito».
Le ultime due parti del decreto riguardano la «sospensione di obblighi di versamento di tributi e contributi con un differimento al 31 maggio per le imprese che fatturano fino a 2 milioni e anche oltre questo limite per le categorie colpite direttamente dalla crisi (turismo, trasporti, ristorazione, cinema e teatri, sport, istruzione, fiere ed eventi) e un sostegno aggiuntivo a settori economici più colpiti dalla crisi».
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