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Il ministro Raffaele Fitto e la premier Giorgia Meloni

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SUL tavolo della Cabina di regia convocata dal ministro Raffaele Fitto, plenipotenziario per il Pnrr, e presieduta ieri dalla premier Giorgia Meloni c’erano i risultati finora – faticosamente – raggiunti: il disco verde di Bruxelles alla terza problematica rata da 18,5 miliardi, che dovrebbe essere accreditata nei prossimi giorni; e l’ok alle modifiche di 10 degli obiettivi (ora 28) cui è legata la quarta rata da 16,5 miliardi per cui il governo ha formalizzato venerdì la richiesta di pagamento. Entro la fine dell’anno, se tutto filerà liscio, dovrebbero entrare nelle casse dello Stato 35 miliardi. Una boccata d’ossigeno per il governo che già fatica a trovare le coperture per la legge di Bilancio.

Ma all’odg c’era anche la proposta di revisione dell’intero progetto di ripresa finanziato con i fondi del Next Generation Eu, insieme al nuovo capitolo RepowerEu con gli interventi contro la crisi energetica, entrambi oggetto di trattativa con la Commissione europea e su cui si attende una decisione del Consiglio Ue entro il 31 dicembre. C’era, poi, la verifica degli obiettivi della quarta rata già sotto la lente dei tecnici europei, e soprattutto le milestone e i target del secondo semestre 2023 cui sono legati i 18 miliardi della quinta rata, 69 in tutto da vecchio cronoprogramma, ma tra cancellazioni e rinvii dovrebbero scendere a 51, dal momento che alcuni rientrano nella proposta di modifica del Piano trasmessa a Bruxelles il 7 agosto. In particolare, il numero di target passerebbe da 46 a 30, quelle delle milestone da 23 a 21: si prevede lo slittamento di 13 obiettivi, altri 6 verrebbero cancellati, con l’impegno di una copertura a carico di coperti con altre fonti di finanziamento e l’integrazione della milestone relativa alla nuova misura della ZES unica.

Intorno al tavolo – che ha seguito la riunione del Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al dl Energia, con aiuti alle famiglie contro il caro bollette e benzina per 1,3 miliardi – Fitto ha riunito ministri e rappresentanti delle Regioni, delle Province e dei Comuni intervenuti in videocollegamento. Spiccava l’assenza di Matteo Salvini, – ufficialmente per impegni precedenti a Milano – mentre si svolgeva l’incontro a Palazzo Chigi, lui inaugurava la quinta corsia della A8 tra Lainate e la A9 – ma qualcuno vi legge l’irritazione per i tagli ad alcuni dei “suoi” progetti. Il momento è delicato e la posta è alta: «Sul Pnrr il governo sta facendo un lavoro serio e responsabile di messa in sicurezza del Piano e di adeguamento agli scenari che abbiamo di fronte. Bisogna continuare a lavorare in modo costruttivo, augurandoci che ci possa essere un contributo di tutti», aveva affermato il ministro Fitto durante un evento a Lecce, a poche ore dalla riunione della cabina di regia. «Questo è stato sempre il mio approccio e quello del governo sin dall’inizio e – ha sottolineato – mi auguro che possa continuare ad esserlo anche rispetto ai passaggi ulteriori perché come è noto, stiamo nella fase di messa a terra del Piano che è la fase più complessa».

Un concetto che riecheggia anche nelle parole della premier al termine dell’incontro: «La Cabina di regia di oggi è stata utile per prendere atto del lavoro svolto in questi primi undici mesi di governo, di quello che siamo chiamati a fare per raggiungere gli obiettivi nel breve periodo e soprattutto di quello che occorre fare oggi per mettere a terra i progetti domani e per assicurare la completa realizzazione del complesso ed articolato Pnrr italiano – ha affermato – Nei prossimi giorni attendiamo la terza rata, nei giorni scorsi abbiamo formalmente richiesto la quarta, stiamo lavorando alacremente per raggiungere gli obiettivi della quinta e per la revisione complessiva del Piano, che include il Capitolo RepowerEU». La rivisitazione del Piano ha accorciato la lista degli obiettivi del secondo semestre 2023: verrà chiesto, per esempio, lo slittamento del termine di 30 giorni per il pagamento delle fatture delle Pa e per l’estensione della banda ultralarga nelle isole minori, mentre si cancellano le piccole opere dei Comuni e gli interventi contro il dissesto idrogeologico. Si aggiunge, invece, la Zona speciale (Zes) unica per il Mezzogiorno, approvata da Bruxelles e regolamentata con il decreto Sud.

«In questi giorni, insieme al circostanziato lavoro di rendicontazione degli obiettivi della quarta e di verifica per quelli connessi alla quinta rata del Pnrr – ha spiegato Fitto – sono in corso le costruttive interlocuzioni, con i servizi della Commissione, per il processo di revisione complessiva del Piano e per l’inserimento del nuovo capitolo RepowerEu, che risulterà fondamentale per raggiungere strutturalmente gli obiettivi di competitività, sicurezza energetica e sostenibilità ambientale, indicati dalla Commissione europea». Slittano al pomeriggio di oggi, con una coda mercoledì mattina, gli incontri con le organizzazioni rappresentative del partenariato economico e sociale – da Confindustria a Coldiretti, dai sindacati all’Abi, per citarne qualcuna – in considerazione delle esequie, stamattina, del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano.


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