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Mutui record e consumi fermi al palo: Un prestito a tasso variabile costa ora fino a quasi +5.500 euro all’anno rispetto al 2021, l’inflazione frena anche le vendite dei prodotti alimentari

A novembre scorso gli interessi sui mutui variabili in Italia hanno raggiunto il record dal dicembre 2008. Contemporaneamente continua il calo dei volumi nei consumi, specie quelli alimentari. Un’emorragia che a livello nominale non si vede, dato che l’inflazione fa aumentare il valore delle vendite al dettaglio. L’Istat infatti registra – rispetto allo stesso mese del 2022 – un incremento in valore dell’1,5% a cui corrisponde però una flessione in volume di 2,2 punti. “Un calo che corrisponde a circa 9 miliardi di euro di vendite effettive in meno in un anno per la distribuzione in sede fissa, di cui 5 miliardi persi dalle imprese operanti su piccole superfici”, sottolinea l’Ufficio Economico di Confesercenti.

Una situazione “pesante soprattutto” appunto per i piccolo negozi, i quali “in 11 mesi hanno registrato un crollo in volume che stimiamo in -6,5 punti e che, come sottolinea anche Istat, registrano il quinto calo mensile consecutivo”, precisa Confesercenti. Nel dettaglio, a novembre, l’istituto di statistica certifica per le vendite al dettaglio una crescita mensile dello 0,4% in valore e dello 0,2% in volume. Sono in aumento le vendite dei beni alimentari in valore (+0,2%) mentre registrano una flessione quelle in volume (-0,2%), le vendite dei beni non alimentari sono invece in aumento in valore e in volume (rispettivamente +0,6% e +0,4%), probabilmente grazie all’effetto Black Friday.

MUTUI RECORD E CONSUMI FERMI AL PALO

Le stime degli analisti erano tuttavia per un incremento mensile dello 0,2% in valore dopo il +0,4% di ottobre. Quindi il dato di novembre è superiore seppur di poco alle attese del mercato. “Tra le forme distributive – evidenzia l’Istat – sono in aumento, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, le vendite della grande distribuzione (trainate dagli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare) e quelle del commercio elettronico”. Anno su anno comunque le vendite al dettaglio aumentano dell’1,5% in valore e registrano un calo in volume del 2,2%. In pratica, commenta Coldiretti, gli italiani hanno speso nel 2023 circa 9 miliardi in più per mangiare meno a causa del caro prezzi hanno dovuto tagliare del 3,9% le quantità di cibi e bevande acquistate.

Una tendenza confermata dal fatto che – sottolinea la Coldiretti – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +8,5% in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount – aggiunge Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo. Tra i rincari più evidenti dello scorso anno c’è quello dei mutui e dei prestiti, che toccano i top da 15 anni.

PER UN COMPRARE UNA CASA COSTI AUMENTATI FINO A 5 MILA EURO L’ANNO

Sempre a novembre infatti “i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 4,92 per cento (4,72 in ottobre)”, mentre “il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,27 per cento (10,45 nel mese precedente)” e gli interessi pagati dalle banche “sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,95 per cento (0,92 nel mese precedente)”, secondo quanto riporta l’ultimo report ‘Banche e moneta: serie nazionali’ di Banca d’Italia. Un mutuo a tasso variabile costa ora fino a quasi +5.500 euro all’anno rispetto al 2021, afferma il Codacons.

Considerando le migliori offerte presenti oggi sul mercato, per un mutuo a tasso variabile da 150mila euro della durata di 30 anni, la rata mensile passa da 442 euro di settembre 2021 agli attuali 767 euro, con un maggior esborso annuo di +3.900 euro – analizza l’associazione dei consumatori – Per un mutuo da 100.000 euro a 25 anni la rata passa da 346 euro a 557 euro, ovvero +2.532 euro annui. Se invece si analizza l’andamento di un mutuo da 200mila euro a 20 anni, l’impatto è più pesante: +454 euro per la rata mensile nei confronti del 2021, equivalente ad una stangata da +5.448 euro all’anno.

E a causa dell’escalation dei tassi, le famiglie italiane fanno sempre più fatica a pagare le rate del mutuo – denuncia il Codacons – Basti pensare che nel 2023 sono circa 200mila i nuclei che hanno saltato una o più rate del mutuo a tasso variabile, proprio per i costanti rialzi dei tassi che impattano come un macigno sulle tasche dei cittadini.


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Francesco Ridolfi

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