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Il piano di Webuild per le infrastrutture al Sud, investimenti per la realizzazione di 16 opere che coinvolgono 4.400 persone tra diretti e indiretti
TAORMINA (MESSINA) – Partono oggi nei cantieri Webuild in Sicilia gli scavi sulla tratta Fiumefreddo-Taormina/Letojanni, parte del progetto di potenziamento della linea ferroviaria ad alta capacità Palermo-Catania-Messina.
L’opera nel suo complesso punta a migliorare e rendere più veloce e sostenibile il trasporto di merci e persone in Sicilia e a connettere l’isola al Corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete transeuropea TEN-T, nuova opportunità di crescita economica e lavoro nel Sud Italia, per tutta la filiera.
Nel Sud Italia Webuild sta realizzando 16 progetti di infrastrutture che vedono già oggi coinvolte circa 4.400 persone tra diretti e di terzi, con una filiera di oltre 3.800 fornitori da inizio lavori. Tra gli altri, quattro lotti della linea ad alta velocità/alta capacità Napoli-Bari, che consentirà di abbattere i tempi di percorrenza tra la Campania e la Puglia, e il Megalotto 3 della Strada Statale Jonica, che collegherà i litorali ionici di Calabria, Basilicata e Puglia, costituendo una cerniera tra il sistema trasportistico dell’Autostrada A3 e la Puglia.
Presenti alla cerimonia il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, il Commissario straordinario dell’opera Filippo Palazzo, l’ad del Gruppo FS Luigi Ferraris e l’ad Webuild Pietro Salini.
«Vedo oggi in questo cantiere tanti giovani e volti che ho già incontrato nei nostri cantieri del Nord Italia come il Terzo Valico e il Brennero, siciliani e calabresi che hanno finalmente un lavoro nella loro terra – ha detto Salini -. Abbiamo previsto proprio in Sicilia una fabbrica dei conci modernissima automatizzata, un esempio nel mondo, e con il Gruppo FS intendiamo creare uno stabilimento per il riutilizzo delle frese a cui possiamo dedicare competenze tecnologiche uniche al mondo. Oggi Webuild è il più grande operatore di tunneling con 32 TBM, e altre 60 da comprarne. Mi piacerebbe che questa terra diventasse il posto in cui rimetterle a nuovo, o addirittura costruire. Bisogna dare ai ragazzi non solo un mezzo di trasporto, ma soprattutto speranze e un futuro per i loro figli».
«La sfida stessa di collegare Calabria e Sicilia con il Ponte sullo Stretto di Messina è un cambio storico che dà ai giovani una prospettiva diversa. Siamo azienda di sistema del Paese, con la partecipazione statale tramite CDP nel nostro capitale. Abbiamo già realizzato i più grandi ponti al mondo e mettiamo a disposizione la nostra esperienza per realizzare questo sogno di collegamento di un’importantissima regione», ha concluso Salini.
La nuova linea Palermo-Catania-Messina, finanziata anche con fondi PNRR, ridurrà i tempi di viaggio a 2 ore tra Palermo e Catania (60′ in meno rispetto ai tempi attuali) e 45′ tra Messina e Catania (30′ in meno). Il lotto Fiumefreddo-Taormina/Letojanni prevede il raddoppio di 15,4km di linea, incluso l’allaccio alla stazione Letojanni, con circa 11km in galleria, che saranno scavati in parte con impiego di 2 frese meccaniche (TBM – Tunnel Boring Machine). Saranno costruite anche la stazione Taormina (totalmente interrata), 2 fermate, e nuovi viadotti, di cui uno sulla valle dell’Alcantara lungo 928m e con campata ad arco di 120m.
Sulla direttrice Messina-Catania, Webuild ha in corso anche i lavori del lotto Taormina-Giampilieri, mentre sulla direttrice Palermo-Catania sta realizzando la tratta Bicocca-Catenanuova, a cui si è aggiunta più di recente la Nuova Enna-Dittaino. Per la sola costruzione di queste tratte si stima saranno creati 3.100 posti di lavoro, diretti e di terzi, di cui 1.900 per i 2 lotti sulla Messina-Catania.
Al momento, queste tratte vedono già impiegate più di 800 persone, diretti e di terzi, con il coinvolgimento di oltre 580 fornitori diretti impiegati da inizio lavori, 50% provenienti dal Sud Italia e isole. Una opportunità per il territorio, anche in termini di sostenibilità: queste tratte permetteranno di evitare l’emissione di circa 21.800 tonnellate all’anno di CO2.
In collaborazione con Italpress
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