X
<
>

Share
5 minuti per la lettura

ATTIVATO dal governo Meloni lo scudo di 1,3 miliardi contro il caro bollette e il caro benzina. Mentre il prezzo del gas al Ttf di Amsterdam ieri ha segnato un aumento dell’11%, toccando quota 44 euro al megawattora, l’esecutivo ha approvato un pacchetto di interventi mirati sulle famiglie più fragili, mantenendo così gli impegni assunti nelle settimane scorse. Il Consiglio dei ministri in tempi record (solo un’ora) ha adottato le azioni annunciate per venire incontro alle esigenze dei cittadini, per quanto riguarda bollette e trasporti. Dopodomani nuovo vertice per approvare la nota di aggiornamento al Def (Nadef). Tra le principali misure il taglio dell’Iva al 5% (dal 10%) sul gas fino al 31 dicembre 2023, l’azzeramento degli oneri generali di sistema sempre sul gas relativi al quarto trimestre di quest’anno, finalizzato, come recita il decreto, a contenere gli aumenti dei prezzi, e ancora il bonus luce e gas destinato ad alleggerire le bollette alle famiglie fragili e un bonus benzina (i costi sono schizzati alla pompa a 2 euro) che dovrebbe essere di circa 80 euro mensili che sarà caricato direttamente nella card “Dedicata a te” rifinanziata con 100 milioni.

In cantiere la revisione delle agevolazioni per le imprese energivore. E sempre a favore delle imprese la sanatoria sugli scontrini che in realtà è un po’ meno sanatoria rispetto a quanto si profilava alla vigilia del vertice. In realtà di tratta della possibilità di accedere al ravvedimento operoso entro il 15 dicembre per regolarizzare le violazioni in materia di scontrini e fatture commesse dal 1°gennaio del 2022 al 30 giugno 2023. Rifinanziato anche il bonus trasporti a favore di famiglie, studenti e lavoratori a basso reddito. I prezzi dei prodotti energetici, che con la loro impennata hanno spinto in alto l’inflazione, negli ultimi mesi si sono ridotti, ma continuano comunque a essere molto più elevati rispetto allo scorso anno e sono stati tra le principali cause, da un lato delle difficoltà delle imprese, e dall’altro dell’erosione dei redditi delle famiglie. E a pagare il conto più salato sono stati i nuclei meno abbienti sui quali la stangata si è abbattuta, tramite le bollette, con particolare violenza facendo il paio con il caro benzina.

Si corre dunque ai ripari per arginare l’emergenza e ridare un po’ di sprint ai consumi in contrazione. A beneficiare del nuovo pacchetto energia sono i titolari di Isee fino a 15mila euro con un rafforzamento per quelli in maggiore difficoltà economica. Per il precedente bonus sociale destinato ad alleggerire la bolletta erano stati stanziati 110 milioni per il terzo trimestre. Dopo il via libera a questa boccata di ossigeno si avvierà il cantiere della Legge di Bilancio per il 2024 con eventuali ulteriori azioni. Ricordiamo infatti che la card sociale è stata prevista dalla legge di Bilancio di quest’anno. Sempre sul fronte energetico c’è un altro capitolo sensibile ed è quello relativo al sistema di maggior tutela che senza proroghe finirà entro il 10 gennaio del 2024.

Nessun impegno concreto da parte del Governo anche se in un’audizione in Parlamento nei giorno scorsi il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, aveva accennato a un ennesimo slittamento ma per meno di un anno. Intanto oggi, benzina a parte, secondo quanto ha reso noto il Codacons, il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi sul ricorso presentato dall’associazione dei consumatori che ha richiesto la sospensione degli aumenti delle bollette di luce e gas del mercato tutelato scattati nel 2022. Codacons aveva contestato “l’inosservanza da parte dell’Authority per l’energia delle normative” che prevedano che Arera vigili sui costi effettivi di approvvigionamento dell’energia, per escludere così speculazioni sui prezzi di luce e gas. E se il ricorso verrà accolto, secondo il Codacons, nelle tasche degli utenti potrebbero tornare 11 miliardi di euro. Per ora di concreto ci sono gli alleggerimenti di spesa, anche se le associazioni dei consumatori non sono soddisfatte e rilanciano invece sulla proposta di tagliare le accise.

Si stringono i tempi anche per l’altra operazione messa in campo dal governo e cioè il patto anti inflazione con l’obiettivo di calmierare un paniere di prodotti di prima necessità. In questo modo si dovrebbero tenere sotto controllo i due fronti caldi, energia e cibo. Il 28 settembre il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato il tavolo in cui grande distribuzione e industria dovrebbero siglare l’accordo, su cui fino all’ultimo alcune sigle hanno espresso molte perplessità.

L’ultima missiva al ministro Urso e al collega dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, è stata inviata da Filiera Italia e Coldiretti con la precisa richiesta di garantire nel paniere anti inflazione il rispetto della normativa vigente in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali (D.Lgs 198/2021) e in particolare quella relativa al divieto di vendita sottocosto e assicurare che non si producano distorsioni nella ripartizione del valore e di una equa remunerazione, a pregiudizio soprattutto delle fasi contrattualmente più deboli, posizionate a monte della filiera agroalimentare”. Filiera Italia e Coldiretti hanno accolto con favore l’iniziativa del ministro delle Imprese, ma nello stesso tempo hanno chiesto un impegno per evitare che “il peso dell’iniziativa si scarichi sugli anelli più deboli della catena salvaguardando i bilanci dei produttori agricoli e degli operatori della trasformazione, industrie e cooperative, che sono stati i più colpiti dall’incremento dei costi di produzione, tutelando il tessuto produttivo e l’occupazione”. Per questo l’indicazione è di affidare all’Ismea il compito di effettuare una analisi dettagliata del costo di produzione delle principali filiere produttive.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE