X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

Si aggrava il bilancio delle vittime del violento terremoto che ha colpito il Marocco, migliaia i morti e i feriti

MARRAKESH – Continua ad aggravarsi il bilancio del violento terremoto che nella notte tra venerdì e sabato ha sconvolto il Marocco. Il sisma di magnitudo 6.8 è avvenuto dieci minuti dopo le 23 di venerdì a una profondità di 10 km a circa 70 chilometri da Marrakech.

Le prime stime parlano di almeno duemila morti tra le città di Marrakech, Al Haouz, Ouarzazate, Chichaoua, Azilal e Taroidant. Ingenti i danni alle costruzioni. La gente impaurita si è riversata per le strade, anche tra le vie della Medina mentre a quasi due giorni dal sisma continuano le ricerche dei dispersi e migliaia sono anche i feriti.

La Farnesina ha messo a disposizione degli italiani che si trovano nel Paese il numero dell’Unità di crisi. Per emergenze o segnalazioni è possibile contattare il numero +390636225″.

TERREMOTO IN MAROCCO, IL RACCONTO DEGLI ITALIANI

Il racconto del sisma che ha devastato il Marocco causando migliaia di morti, fatto da alcuni italiani che vivono e lavorano a Marrakesh, tra paura e danni. La Farnesina ha fatto sapere che tutti i nostri connazionali stanno bene.

Giancarlo Passaro, titolare del locale La Bottega, racconta ad askanews la notte di paura. “Verso le 11 meno un quarto, abbiamo sentito una grossissima scossa, ha iniziato tutto a tremare, mi trovavo nel locale che gestisco che è nella città nuova, all’improvviso i miei collaboratori e i clienti hanno iniziato a correre in strada. Il locale si trova davanti alla chiesa cattolica, il campanile ha iniziato a oscillare. Ci siamo trovati tutti in strada, non abbiamo gli stessi problemi della medina perché abbiamo più spazio. In medina le strade sono strette con le case una attaccata all’altra. Le mura della città sono danneggiate e molte case sono implose».

«Poi c’è stata anche una scossa di assestamento – ha raccontato ancora – nessuno è rientrato, siamo stati fuori, io sono rientrato a casa molto tardi e non abbiamo dormito. Abbiamo paura che arrivi ancora qualcosa, è stata una brutta esperienza. Grazie a Dio stiamo tutti bene, ma è ancora difficile comunicare perché le linee sono interrotte”.

Molti italiani stanno usando i social network per comunicare ad amici e parenti la situazione nel paese nord africano, proprio perché non è facile telefonare.

Mauro Parmesani, imprenditore e titolare del riad Infinity Sea House, racconta la situazione: “Il mio riad è non ha avuto danni perché l’ho costruito con doppio muro e ha tenuto tutto, ma alcune zone di Marrakesh sono danneggiate e grossi problemi ci sono nei villaggi di montagna dove ci sono le case in terra essiccata che sono crollate. Nel momento del sisma i miei clienti sono comunque usciti in strada per qualche ora ma poi sono rientrati. Stamattina sono partiti perché era finito il soggiorno e l’aeroporto è funzionante. Sono sicuro che nella città verrà ripulito tutto rapidamente, perché l’intervento della famiglia reale è molto incisivo e credo che presto tutto sarà in ordine. In ogni caso nessuno degli italiani che vivono qui ha avuto danni o problemi”.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE