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VENIRE alla luce. Si dice così quando si nasce. Ecco allora che l’accostamento tra un nuovo nato e un bagliore è pertinente.
Di qui l’appello della testata online International Family News (iFamNews.com/it), di cui è direttore Marco Respinti: «Ogni volta che nasce un bimbo, in un ospedale, qualcuno potrebbe fare un piccolo grande gesto, semplice e coraggioso: accendere una luce e gridare al mondo la gioia di quell’evento».
Il giornale, che si occupa di temi afferenti vita e famiglia, chiede alle persone di scrivere «ai sindaci della nostra città, piccola o grande che sia; agli assessori competenti; ai giornali locali e a quelli nazionali».
E ancora: «Scriviamo ai deputati e ai senatori italiani, ai leader di partito, agli opinion maker. Scriviamo a quanti più possibile e chiediamo questo piccolo, semplice gesto. Accendere una lampada in un luogo pubblico, ben visibile, centrale delle nostre città ogni volta che una buona, ottima notizia viene al mondo».
L’appello è rivolto a «chiunque è d’accordo», persino – si legge – «a chi pensa (e noi pensiamo l’esatto contrario) che l’aborto sia un diritto».
Secondo il quotidiano online si tratta di «un’occasione grande per dimostrare che civiltà siamo». Afferma il direttore Marco Respinti: «Vorrei tanto che chi sostiene l’aborto un diritto si spenda ora assieme a me, assieme a noi per far sì che in tutte le nostre città venga accesa una lampadina ogni volta che un bambino nasce in un ospedale. Costa quattro soldi, e quotidianamente noi ne buttiamo almeno cinque di soldi in futilità. Facciamolo, allora, assieme, questo gesto di conciliazione e di riconciliazione, di condivisione di bellezza. Accendiamo la vita per sconfiggere la tetraggine della morte. Forza, la campagna della luce per la vita è iniziata e io vi aspetto. Anche voi abortisti, fra i primi».
L’iniziativa, se raccolta da qualche amministrazione locale, sarebbe una replica di quanto già avvenuto a Roma tra luglio e dicembre 2019. L’artista milanese Alberto Garutti realizzò un’installazione dall’evocativo nome “Ai nati oggi”: sei piastre di ottone furono poste sulla pavimentazione della centrale Piazza del Popolo. Le piastre spiegavano che ogni volta che nasceva un bambino al Policlinico “Gemelli”, la luce della piazza si abbassava delicatamente, per poi riaccendersi.
Un gioco di intermittenza per celebrare la vita. L’iniziativa, migrata di città in città, risale al 1998: nel 2000, anno del Giubileo, la prima tappa a Roma, dove ad irradiare di luce erano i 28 lampioni di Via della Conciliazione, davanti la basilica di San Pietro. Ora la proposta di International Family News potrebbe rilanciare questo binomio tra luce e nascita.
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