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ROMA – “Abbiamo appreso da Repubblica che il giornalista e storico Nicola Rao non è stato nominato dai vertici Rai direttore di una testata nel recentissimo giro di nomine perché troppo di destra per aver scritto libri come Il sangue e la celtica. Ci auguriamo che tutto ciò non risponda al vero. Saremmo altrimenti in presenza di un caso di grave discriminazione culturale e disinformazione aziendale”.

E’ quanto è scritto in un appello, firmato da vari esponenti del mondo della ucltura e del giornalismo. Tra le firme, quelle dei giornalisti e scrittori Aldo Cazzullo e Luca Telese, il giudice Guido Salvini magistrato e saggista, Gianremo Armeni sociologo e scrittore, Antonella Beccaria giornalista e scrittrice, Fulvio Bufi inviato del Corriere della sera, Gigi Di Fiore inviato del Mattino e storico, Paride Leporace vicedirettore del Quotidiano del Sud e scrittore, Nicola Lofoco giornalista e scrittore, Paolo Morando giornalista e scrittore, Gianni Scipione Rossi giornalista e storico, Vladimiro Satta documentarista e storico, Davide Steccanella avvocato e saggista, Ugo Maria Tassinari giornalista e saggista, Vittorio Macioce firma del Giornale, Andrea Ungari, professore universitario e storico.

“I libri che nel corso di decenni Nicola Rao ha scritto sugli anni di piombo – si sottolinea nel testo – sono frutto di un enorme, serio e obiettivo lavoro di ricerca storica e indagine investigativa (che ha permesso finanche di riparare a un errore giudiziario, dimostrato dalla sua inchiesta sulle torture ai terroristi rossi). La sua opera, quindi, ha rappresentato e rappresenta una pietra miliare per quanti di noi si sono sempre occupati della materia”.


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