Il dottor Massimo Galli
2 minuti per la letturaMILANO – Il virologo milanese Massimo Galli, già primario del reparto di Malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, risulta tra i 24 indagati della procura di Milano che riguarda un’inchiesta su concorsi truccati all’università.
Gli indagati sono 33, Galli è fra i 24 professori che devono rispondere di turbativa d’asta e falso ideologico nell’inchiesta milanese, coordinata dall’aggiunto Maurizio Romanelli, su concorsi universitari di Medicina ritenuti truccati con coinvolgimento di alcuni docenti degli atenei di Pavia, Torino, Roma e Palermo nelle commissioni giudicatrici.
L’ipotesi di reato mossa al primario dell’ospedale Sacco, come professore ordinario di malattie infettive all’Università degli Studi di Milano, è che, nella veste di presidente della commissione giudicatrice della selezione bandita nel giugno 2019 per un posto di professore di ruolo di seconda fascia all’Università Statale avrebbe condizionato l’intera procedura allo scopo di penalizzare un candidato a favore di un altro poi risultato vincente.
Massimo Galli in qualità di professore all’Università degli Studi di Milano, «dipartimento di scienze biomediche e cliniche» al Sacco, e di direttore del reparto di malattie infettive, avrebbe «turbato» con «promesse e collusioni», in concorso col dg della Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti e la collega Manuela Nebuloni, la procedura per assumere a tempo determinato «4 dirigenti biologi» per favorire in particolare «due candidate». Assunzioni che erano, invece, «fortemente» osteggiate da Maria Rita Gismondo, anche lei nota virologa del Sacco. E’ uno degli episodi contestati, come si legge nel decreto dei pm.
L’indagine è stata avviata nel marzo 2018, su segnalazione di irregolarità nella gestione delle iscrizioni a numero chiuso alla facoltà di medicina ed Odontoiatria dell’Università Statale di Milano. Lo spiegano i Nas di Milano. L’indagine ha ad oggetto “più episodi di condizionamento delle assunzioni pubbliche di docenti ordinari ed associati – ma anche di assistenti e dirigenti ospedalieri – secondo criteri non meritocratici, ma volti a favorire specifici candidati tramite la preventiva “profilazione” dei bandi di concorso sul prescelto da favorire, ed anche grazie alla puntuale scelta di compiacenti membri delle commissioni concorsuali”.
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