Il fumo delle esplosioni nella zona dell'aeroporto di Leopoli
3 minuti per la letturaKIEV – Prosegue l’offensiva di Mosca in Ucraina. Nelle prime ore del mattino, si sono udite tre forti esplosioni nella zona dell’aeroporto civile di Leopoli subito dopo che avevano suonato le sirene d’allarme. Una enorme colonna di fumo si è alzata dalla zona del raid, come mostrano le diverse foto e i video circolati sui social. L’aeroporto di Leopoli si trova nella zona sud-Ovest della città, nel distretto di Frankvskyi. Diversi testimoni residenti non lontano dalla zona hanno parlato, sulle chat telegram, di esplosioni provocate da tre missili. Si tratta del primo attacco alla capitale dell’Ovest dell’Ucraina dall’inizio della guerra.
Il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, ha confermato l’attacco missilistico avvenuto attorno alle 6 (ora locale) nella zona dell’aeroporto internazionale di Leopoli. “Ma l’obiettivo dell’attacco non era l’aeroporto”, ha spiegato secondo quanto riferisce il canale telegram Ukraina 24. Un briefing del governo dell’Oblast di Leopoli è atteso per questa mattina. L’obiettivo potrebbe essere una fabbrica di velivoli situata in prossimità dello scalo internazionale della città, spiegano fonti del governo dell’Oblast di Leopoli sui propri canali telegram. “Al momento non risulta alcuna vittima” nell’attacco, ha affermato il sindaco sul suo canale Telegram. Il primo cittadino di Leopoli ha spiegato che l’attacco missilistico ha colpito una fabbrica per la riparazione degli aerei, la cui attività, tuttavia, era stata sospesa.
Prosegue intanto l’evacuazione dei civili dalla regione di Kiev. Lo riferisce il Servizio statale di emergenza, secondo quanto riporta la Bbc, che pubblica le foto diffuse dai soccorritori sulle operazioni di stanotte. Oltre mille ucraini sono stati trasportati fuori dalla regione nella notte con autobus e macchine, riferiscono i funzionari del Servizio di emergenza, precisando che queste persone sono ora in un “posto sicuro”.
Combattimenti sono in corso nel centro della città assediata di Mariupol, nell’est dell’Ucraina: lo afferma il ministero della Difesa russo.
Durante la notte, le forze russe hanno continuato i bombardamenti sulla provincia ucraina di Lugansk controllata dalle truppe di Kiev, nel tentativo di avanzare verso la località di Rubizhne. Mentre un incendio di vaste proporzioni, chiuso dopo l’inizio dell’invasione russa, è divampato in un mercato a Kharkiv, considerato il più grande dell’Europa orientale, dopo che i missili russi hanno colpito nuovi obiettivi nella città ucraina dell’est. Un soccorritore è morto e un altro è rimasto ferito dopo i bombardamenti russi che hanno colpito uno dei più grandi centri commerciali di Kharkiv, riferisce il Guardian online. I servizi di emergenza sono intervenuti dopo l’allarme scattato in seguito all’incendio divampato dopo i raid russi sulla città ucraina a due padiglioni del centro mentre altri due edifici residenziali sono rimasti parzialmente danneggiati.
Intanto, in attesa della telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il collega cinese Xi Jinping, (la prima da quando ha avuto inizio l’invasione russa), il Pentagono ha avvertito che il leader del Cremlino, Vladimir Putin, potrebbe ricorrere alla minaccia nucleare se la guerra in Ucraina si trascina, secondo l’ultima valutazione della Dia, l’agenzia d’intelligence Usa. “Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale della Russia” Mosca “probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all’estero”, ha spiegato il tenente generale Scott Berrier, capo della Dia, in un’audizione parlamentare. Tuttavia, l’Intelligence britannica sostiene che l’offensiva russa sta vacillando. “I continui contrattacchi ucraini – si legge in un rapporto – stanno costringendo la Russia a dirottare un gran numero di truppe per difendere le proprie linee di rifornimento sia di cibo che di carburante. Questo sta limitando gravemente il suo potenziale offensivo”.
Sul fronte dei soccorsi, 8 dei 9 corridoi umanitari concordati ieri in Ucraina hanno funzionato permettendo l’evacuazione di civili, anche dalla città di Mariupol, da cui sono partite oltre 2.000 persone, secondo quanto ha riferito la ministra ucraina responsabile per le operazioni, Iryna Vershchuk. La ministra ha detto che circa 800 veicoli privati hanno lasciato Mariupol e hanno attraversato il territorio controllato dai russi raggiungendo la città di Zaporizhzhia in serata. Uno solo dei corridoi, quello da Kharkiv a Vovchansk, vicino al confine russo, non ha potuto essere aperto a causa di bombardamenti russi.
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