L'udienza di questa mattina di Papa Francesco
2 minuti per la letturaCITTA’ DEL VATICANO – “La guerra in corso in Ucraina dimostra che chi governa le sorti dei popoli non ha ancora recepito la lezione delle tragedie del XX secolo”. Lo ha detto il Papa, ricevendo oggi in udienza i membri dell’associazione “Anima per il sociale nei valori d’impresa”, come riferisce il Sir.
“Oggi, tenendo l’obiettivo puntato sul bene comune, risulta necessario che la politica e l’economia, in costante dialogo tra loro, si pongano decisamente al servizio della vita, la vita umana e la vita del creato, nostra casa comune”, l’appello iniziale di Francesco: “Non al servizio della non-vita e della morte, come purtroppo succede a volte”, ha aggiunto a braccio.
“La grande crisi finanziaria del 2007-2008 avrebbe dovuto spingere in questa direzione”, ha fatto notare il Papa: “Sì, c’è stata una reazione positiva, ma mi pare che sostanzialmente il mondo abbia continuato e continui a essere governato da criteri obsoleti. Per non parlare dell’ambito geopolitico-militare, dove diverse guerre regionali e specialmente la guerra in corso in Ucraina dimostrano che chi governa le sorti dei popoli non ha ancora recepito la lezione delle tragedie del XX secolo”.
“Voi, che rappresentate prevalentemente la realtà delle piccole e medie imprese, vi rendete ben conto di quanto sia difficile, in tale contesto, svilupparsi e creare occupazione nel rispetto dei valori etici e della responsabilità sociale”, le parole rivolte ai presenti: ”Ma non bisogna scoraggiarsi e rassegnarsi. Qualcuno pensa che i criteri etico-sociali siano come una ‘gabbià che mortifica la libertà e la creatività economica. In realtà, è proprio il contrario, o almeno può esserlo. Infatti, se vogliamo che il mondo futuro sia abitabile e degno dell’uomo, bisogna che l’economia sia più libera dal potere della finanza e più creativa nel ricercare forme di produzione orientate a un’ecologia integrale”.
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