Luis Sepulveda
6 minuti per la letturaROMA – Lo scrittore cileno naturalizzato francese Luis Sepúlveda si è arreso al coronavirus e questa mattina è morto, all’età di 70 anni, in un ospedale di Oviedo, in Spagna, dove era ricoverato dalla fine di febbraio. In Spagna viveva dal 1996, a Gijon.
Dopo una vita di impegno politico tra anarchismo, comunismo e socialismo (compresa la prigionia nelle carceri del dittatore Augusto Pinochet) e tante battaglie ambientaliste condotte anche con Greenpeace, si è imposto sulla scena mondiale con “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” (1989) (in italiano edito Guanda nel 1993, come quasi tutte le sue opere). Dopo quel primo successo, ha pubblicato una trentina di libri tra romanzi, raccolte di racconti e narrazioni di viaggio, tutti sorretti da un’intensa vena favolistica, riflessioni dure e amare sul mondo contemporaneo con un’attenzione costante verso le tematiche ecologiste.
I suoi libri sono grandi successi, tra cui spicca il longseller internazionale “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” (pubblicato nel 1996 da Salani), che ha ispirato il film d’animazione “La gabbianella e il gatto”, uscito nel 1998 e diretto da Enzo D’Alò.
Le favole di Sepúlveda sono diventate un caso editoriale, soprattutto in Italia. “Storia di una gabbianella” (ora in catalogo da Guanda) ha venduto oltre due milioni di copie, più di un terzo che nel resto del mondo, dove ne sono state vendute 5,5 milioni. Altre sue favole animaliste edite da Guanda sono “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” (2012); “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” (2013); “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà” (2015); “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa” (2018).
Luis Sepulveda era nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre 1949, ed è cresciuto a Valparaiso assieme al nonno paterno, un anarchico andaluso fuggito in Sud America, e uno zio. I suoi genitori erano in fuga perché suo padre era stato denunciato dal nonno paterno per motivi politici. Il nonno e lo zio glia hanno trasmesso l’amore per il romanzo d’avventura. Da piccolo leggeva i libri di Salgari, Conrad e Melville. A scuola iniziò a scrivere racconti per il giornalino scolastico e all’età di 15 anni si iscrisse alla Gioventù comunista cilena. Due anni più tardi iniziò a lavorare per radio e quotidiani. Nel 1969 con il suo primo libro di racconti “Cronacas de Pedro Nadie” vinse il Premio Casa de las Americas e una borsa di studio di 5 anni per studiare all’Università di Mosca. La sua esperienza nell’Unione Sovietica durò solo pochi mesi, in quanto venne espulso a causa di contatti con alcuni dissidenti. Tornato in Cile, lasciò la casa paterna e venne espulso anche dalla Gioventù comunista. Trasferitosi in Bolivia, fu membro dell’Esercito di liberazione nazionale.
Dopo un periodo trascorso in Bolivia, torna in Cile e consegue il diploma come regista teatrale. Iscrittosi al partito socialista, diventa anche guardia personale del presidente Salvador Allende. Con il colpo di Stato di Augusto Pinochet del settembre 1973, Luis Sepúlveda venne arrestato e torturato e liberato sette mesi dopo grazie alle pressioni di Amnesty International. Una volta libero, riprese ad esprimere le sue idee politiche attraverso il teatro. Incarcerato nuovamente, fu condannato all’ergastolo, ma poi, sempre grazie ad Amnesty International, la pena fu commutata in esilio.
Tra il 1977 e il 1978 viaggiò molto per il Sud America, fu in Brasile, Ecuador, Uruguay e Paraguay. Visse per sette mesi nella selva amazzonica in contatto con gli indios Shuar, scoprendone le abitudini e i ritmi di vita improntati al profondo rispetto per la natura. A questa esperienza è ispirato il libro “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”. Nel 1979 Sepulveda si unì alle Brigate Internazionali Simon Bolivar che combattevano in Nicaragua. Dopo la vittoria, ricominciò a lavorare come giornalista e in seguito si trasferì in Europa. Dopo un periodo trascorso ad Amburgo, si spostò in Francia dove prese la cittadinanza. Dal 1982 al 1987 si imbarcò su una nave di Greenpeace e dal 1989 poté tornare in Cile. Nello stesso periodo decise di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, con la pubblicazione del primo romanzo nel 1989, “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, che lo impose all’attenzione internazionale. Il libro nel 2001 è diventato l’omonimo film del regista Rolf de Heer con Richard Dreyfuss (Antonio José Bolívar Proaño), Hugo Weaving (Rubicondo) e Timothy Spall (Luis Agalla).
I suoi libri sono editi in Italia da Guanda: Il mondo alla fine del mondo, Un nome da torero, La frontiera scomparsa, Incontro d’amore in un paese in guerra, Diario di un killer sentimentale, Jacaré, Patagonia Express, Le rose di Atacama, Raccontare, resistere (con Bruno Arpaia), Il generale e il giudice, Una sporca storia, I peggiori racconti dei fratelli Grim (con Mario Delgado Aparaín), Il potere dei sogni, Cronache dal Cono Sud, La lampada di Aladino, L’ombra di quel che eravamo, Ritratto di gruppo con assenza, Ultime notizie dal Sud, Tutti i racconti, Ingredienti per una vita di formidabili passioni, Un’idea di felicità (con Carlo Petrini), L’avventurosa storia dell’uzbeko muto, La fine della storia, Vivere per qualcosa (con José Mujica e Carlo Petrini), Storie ribelli; e le favole: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, Trilogia dell’amicizia, Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, Le favole di Sepúlveda da colorare, Tutte le favole e Storia di una balena raccontata da lei stessa.
Sepúlveda era dottore honoris causa alla Facoltà di Lettere presso l’Università di Urbino e della Facoltà di Lettere presso l’Università di Tolone (Francia) e cittadino onorario del comune di Pietrasanta (Lu) dal 2005. Tra i numerosi riconoscimenti ha ottenuto: il Premio “Casa de las Americas” (1969), il Premio “Gabriela Mistral” per la poesia (1976), il Premio “Città Alcala de Henares” (1985), il Premio “Tigre Juan” (1988), il Premio del Racconto breve “La Felguera” (1990), il “France Culture Award Etrangère” (1992), il Premio “Relais H. Prix d’Evasion romana” (1992), il Premio Internazionale “Ennio Flaiano” (1994), il Premio internazionale “Grinzane Cavour” (1996), l’”Ovidio International Award” (1996), il “Terra Award” (1997), i Premio della Critica in Cile (2001), il “Primavera Fiction Prize” (2009), il Premio Piero Chiara alla Carriera (2014), il Premio “Taobuk Award” per l’eccellenza letteraria (2014), il Premio letterario Alessandro Manzoni alla carriera (2015); il Premio Hemingway Letteratura (2016).
Lo scrittore si era sposato in prime nozze con la poetessa Carmen Yáñez, che gli ha dato un figlio. Dopo aver divorziato si è unito in matrimonio con una tedesca, ma il matrimonio è naufragato dopo poco. In seguito ha risposato Carmen, divenuta nel frattempo madre di un secondo maschio.
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