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L'attacco a Kongsberg

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È di nazionalità danese il 37enne con arco e frecce accusato di avere ucciso ieri cinque persone e di averne ferite altre due a Kongsberg, a circa 70 chilometri a sud ovest di Oslo, teatro ieri dell’attacco che ha riportato alla mente dei norvegesi il drammatico ricordo della strage di Utoya del 2011.

L’uomo, arrestato dalla polizia, viveva nella stessa città dove ha compiuto il suo folle gesto e, secondo quanto riferito dalla polizia, dopo l’arresto è stato trasferito nella vicina Drammen. Il sospettato sta collaborando con la polizia, ha riferito il suo avvocato.

Nel corso di una conferenza stampa nella notte, Oyvind Aas, capo della polizia di Kongsberg, ha riferito che secondo quanto accertato, l’uomo è “l’unica persona coinvolta” nell’attacco. L’uomo sarebbe stato arrestato al termine di un “confronto” con la polizia. Le due persone ferite si trovano in terapia intensiva, una di loro è un agente che si trovava fuori servizio al momento dell’attacco.

Aas non ha voluto commentare la notizia di un agente di polizia colpito alla schiena. Il capo della polizia di Kongsberg ha riferito che l’attacco si è svolto su una “vasta area” e che vi sono diverse scene del crimine. L’uomo arrestato, secondo quanto riportato già dal pomeriggio di ieri, ha iniziato a sferrare il suo attacco armato di arco e frecce. Il suo movente non è chiaro, ma gli inquirenti non escludono la matrice terroristica del gesto. “È naturale considerare se si tratti di un atto di terrorismo. Ma l’uomo non è stato interrogato ed è troppo presto per giungere a conclusioni”, ha riferito ancora il capo della polizia di Kongsberg.


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