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ROMA – “Cari amici, buonasera!”. In questo modo che lui stesso definisce “diverso dal solito”, Papa Francesco entra nelle case degli italiani, attraverso un videomessaggio nell’ora dei Tg, per “conversare con voi per qualche istante, in questo periodo di difficoltà e di sofferenze”, in piena emergenza per la diffusione del coronavirus.
Il Pontefice elogia “gli eroi” che agiscono contro il contagio e la malattia “tutti i giorni, ogni ora”; richiama alla “generosità in questo momento difficilissimo”; auspica l’avvento di “un tempo migliore, in cui saremo migliori anche noi”; a raccomanda di fare “un gesto di tenerezza a coloro che soffrono, ai bambini, agli anziani”.
“Vi immagino nelle vostre famiglie, mentre vivete una vita insolita per evitare il contagio – riflette il Papa – Penso alla vivacità dei bambini e dei ragazzi, che non possono uscire, frequentare la scuola, fare la loro vita. Ho nel cuore tutte le famiglie, specie quelle che hanno qualche caro ammalato o che hanno purtroppo conosciuto lutti dovuti al coronavirus o ad altre cause. In questi giorni penso spesso alle persone sole, per cui è più difficile affrontare questi momenti. Soprattutto penso agli anziani, che mi sono tanto cari. Non posso dimenticare chi è ammalato di coronavirus, le persone ricoverate negli ospedali”.
Il Pontefice assicura di aver “presente la generosità di chi si espone per la cura di questa pandemia o per garantire i servizi essenziali alla società. Quanti eroi, di tutti i giorni, di tutte le ore!”, esclama Francesco ricordando “anche quanti sono in ristrettezze economiche e sono preoccupati per il lavoro e il futuro. Un pensiero va anche ai detenuti nelle carceri, al cui dolore si aggiunge il timore per l’epidemia, per sé e i loro cari; penso ai senza dimora, che non hanno una casa che li protegga”.
Jorge Mario Bergoglio non nasconde che “è un momento difficile per tutti. Per molti, difficilissimo. Il Papa lo sa – tiene a sottolineare – e con queste parole vuole dire a tutti la sua vicinanza e il suo affetto. Cerchiamo, se possiamo, di utilizzare al meglio questo tempo: siamo generosi – esorta – aiutiamo chi ha bisogno nelle nostre vicinanze; cerchiamo, magari via telefono o social, le persone più sole; preghiamo il Signore per quanti sono provati in Italia e nel mondo. Anche se siamo isolati, il pensiero e lo spirito possono andare lontano con la creatività dell’amore. Questo ci vuole oggi: la creatività dell’amore”.
Papa Francesco non manca di osservare che “celebriamo in modo davvero insolito la Settimana Santa, che manifesta e riassume il messaggio del Vangelo, quello dell’amore di Dio senza limiti. E nel silenzio delle nostre città, risuonerà il Vangelo di Pasqua”. E spiega che “in Gesù risorto, la vita ha vinto la morte. Questa fede pasquale nutre la nostra speranza. Vorrei condividerla con voi questa sera: è la speranza di un tempo migliore, in cui essere migliori noi, finalmente liberati dal male e da questa pandemia. E’ una speranza”, e aggiunge: “la speranza non delude; non è un’illusione, è una speranza”. Il Pontefice esorta a stare “gli uni accanto agli altri, nell’amore e nella pazienza”. In questo modo, “possiamo preparare in questi giorni un tempo migliore”.
E mentre ringrazia “per avermi permesso di entrare nelle vostre case”, rivoge un invito che ricorda molto da vicino quello di Papa Giovanni XXIII nel famoso “discorso della luna”: “Fate un gesto di tenerezza verso chi soffre, verso i bambini, verso gli anziani. Dite loro che il Papa è vicino e prega, perché il Signore ci liberi tutti presto dal male. E voi, pregate per me”. Quindi, si congeda nello stesso, semplice modo in cui aveva iniziato il suo videomessaggio ai italiani, chiamandoli cari amici: “Buona cena. A presto!”.
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