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In un momento buio per il turismo, un piccolo segnale di ripresa per il Mezzogiorno arriva dagli Stati Uniti. Si riaffacciano in Italia i turisti americani vaccinati con le prime prenotazioni in alberghi e ristoranti tra la fine di maggio e luglio. A farsi rivedere sono i piccoli gruppi di over 60, già vaccinati o che si vaccineranno prima della partenza verso la Sicilia e la Campania.
«Abbiamo finalmente ricevuto la telefonata che aspettavamo da mesi» dicono con ottimismo alcuni imprenditori. I turisti, a causa della pandemia, avevano dovuto forzatamente annullare la prenotazione del tour previsto nel 2020. «La cosa importante è che adesso sono tornati – spiegano gli operatori turistici – e sono pronti a viaggiare grazie alla scienza. Noi saremo pronti a riceverli in assoluta sicurezza e con l’accoglienza di sempre».
I SEGNALI POSITIVI
Un segnale incoraggiante anche per gli albergatori: «Speriamo che il turismo, quello vero, si possa risvegliare in fretta – dice Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi Palermo – Certo, siamo ancora lontani dalla ripresa. Le strutture ricettive hanno subìto un colpo mortale e i ristori sono stati del tutto inadeguati ad arginare le perdite, che continuiamo ancora a registrare. È necessario che il governo intervenga con urgenza a tutela delle imprese e dei lavoratori del turismo prima che sia troppo tardi».
Anche nelle mete campane più ambite a livello nazionale iniziano a essere piccoli ma incoraggianti segnali di ripresa. In penisola sorrentina e nella costiera amalfitana qualche prenotazione da oltreoceano inizia ad arrivare.
Le difficoltà di un settore completamente in ginocchio da queste parti si toccano con mano e la ripresa è ancora molto lontana anche se da qualche giorno un piccolo raggio di luce si intravede in fondo al tunnel. Circa un migliaio di turisti, infatti, nei giorni scorsi sono tornati a Pietrelcina, nel Beneventano, per far visita ai luoghi natali di San Pio che «rappresenta – a detta del sindaco Mimmo Masone – la ripresa del turismo dopo la grave crisi determinata dalla pandemia da Covid». «È un momento particolare – aggiunge Masone – perché rivedere pellegrini tra i vicoli di Pietrelcina rappresenta per noi l’auspicio di una ripresa del turismo religioso, non solo per il Sannio ma anche per l’intera Campania».
NUOVI VOLI PER L’ESTATE
Intanto ieri la compagnia aerea easyJet ha annunciato i collegamenti da e per la Sicilia per la stagione estiva 2021, confermando il proprio impegno per la valorizzazione e la crescita della regione. Dopo tre anni, easyJet torna a collegare Palermo e Amsterdam con due voli settimanali, operati il venerdì e il lunedì. A partire dal 28 giugno, i voli decolleranno da Amsterdam alle 12 il venerdì e alle 11.15 il lunedì per atterrare in Sicilia, da dove ripartiranno alle 15.40 il venerdì e alle 15.15 il lunedì, fino al 29 ottobre.
Con la reintroduzione di questa rotta, salgono a 8 le destinazioni nazionali e internazionali raggiungibili dall’aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo durante l’estate 2021. «Con la programmazione estiva che abbiamo annunciato oggi e, in particolare, con la nuova rotta Palermo-Amsterdam, vogliamo confermare il nostro impegno a migliorare la connettività della Sicilia, rispondendo alla domanda di viaggio dei nostri passeggeri – dichiara Lorenzo Lagorio, Country Manager di easyJet Italia – I segnali per la prossima estate sono positivi e ci auguriamo di cuore che i continui progressi nei programmi di vaccinazione, in aggiunta alle misure di sicurezza aggiuntive che abbiamo introdotto e a quelle implementate dagli aeroporti, possano incoraggiare gli italiani a prenotare le proprie vacanze con fiducia».
«Ci fa piacere che una grande compagnia come easyJet continui a puntare sulla Sicilia e su Palermo, anche in questa difficile fase – afferma Natale Chieppa, direttore generale di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto internazionale di Palermo “Falcone Borsellino” – Oltretutto, Amsterdam è una rotta molto ambita che spesso registra una domanda di slot superiore alle reali disponibilità, quindi un motivo in più da parte nostra per apprezzare la scelta di easyJet. Ci auguriamo che nelle prossime settimane la situazione sanitaria migliori e consenta un controllo ed una efficacia sempre maggiore nella lotta alla pandemia. L’aeroporto di Palermo, insieme agli staff medici della Regione Sicilianaha messo a disposizione un’area per i test rapidi gratuiti molto efficiente e funzionale, per consentire il controllo dei passeggeri in arrivo e facilitare una ripresa del movimento turistico».
Quest’estate, da Palermo sarà quindi possibile viaggiare verso Malpensa e Napoli in Italia; Londra Gatwick e Londra Luton nel Regno Unito; Ginevra in Svizzera; Amsterdam in Olanda; Parigi Orly e Lione in Francia.
RECOVERY DELUDENTE
«Le indicazioni per il turismo contenute nel Recovery Plan sono deludenti. È impensabile risollevare il settore turistico senza coinvolgere le imprese che vi operano. E lo è a maggior ragione in Campania, dove le limitazioni alla mobilità e il conseguente azzeramento dei flussi di vacanzieri dall’estero hanno quasi completamente annullato le presenze nelle strutture ricettive». Ad alzare i toni sul dramma turismo è Costanzo Iaccarino, presidente di Federalberghi Campania.
«Nella nostra regione – prosegue Iaccarino – ci sono imprese turistiche chiuse ormai da dieci mesi e che, di conseguenza, hanno difficoltà persino a pagare la Tari. Il governo si è limitato a garantire contributi a fondo perduto pari a una piccola parte del fatturato dello scorso mese di aprile e a inserire l’esenzione dal pagamento dell’Imu nella legge di bilancio, ma è chiaro che serve ben altro sostegno a imprese che producono il 15% del Pil nazionale e regionale alimentando quello che è un settore strategico per l’economia. E dispiace dover riconoscere come nel Recovery Plan che è stato ipotizzato dal governo manchino misure in grado di rilanciare seriamente il settore dell’ospitalità».
Di qui l’appello al governo e alla Regione: «Occorre una strategia di sviluppo dell’attrattività delle imprese turistiche campane e nazionali che si fondi sul necessario confronto con le imprese – conclude Iaccarino – Le altisonanti promesse e i modesti contributi finora offerti dal governo non bastano a salvare le aziende e a scongiurare il licenziamento di migliaia di lavoratori. Al turismo serve ben altro, a cominciare dal sostegno alla riqualificazione delle strutture ricettive in chiave di digitalizzazione e innovazione come l’Unione europea chiede all’Italia».
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