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Si parte il 31 maggio ma senza app. Per visualizzare i contenuti di Itsart, la “Netflix italiana della cultura” lanciata in pompa magna dal ministro Dario Franceschini, nell’immediato bisognerà collegarsi al sito, sviluppato per ogni tipo di device (dal pc, al tablet sino allo smartphone), sia iOs che Android.
L’applicazione sarà, invece, disponibile sulle smart tv. Ulteriori dettagli saranno limati, e chiariti, nelle prossime settimane.
Per ora si sa che nel tempo Itsart proporrà oltre settecento contenuti, alcuni dei quali gratuiti, altri a pagamento, ma senza prevedere un abbonamento. Scelta in controtendenza rispetto a quella operata dalle principali piattaforme streaming, da Netflix ad Amazon Prime, sino a Disney +. E che rappresenta uno dei motivi per cui l’operazione è stata realizzata in partnership con Chili tv, proprietaria al 49% (il restante 51% è di Cassa depositi e prestiti), anziché con la Rai. Chili, infatti, a differenza della tv pubblica prevede già un sistema di acquisto dei singoli eventi.
Tutta l’offerta – che spazierà dal cinema alla cultura, dalla musica alla danza e a ogni ulteriore forma d’arte – sarà divisa in tre sezioni: Storie (dove verranno inseriti i film), Palco e Luoghi. In programma ci sono anche nuovi format, sviluppati e prodotti dalle principali istituzioni culturali italiane – aree archeologiche, musei, fondazioni, accademie e teatri – insieme ad un’ampia proposta di film e documentari, grazie alla collaborazione con le principali case di produzione cinematografica.
I primi eventi esclusivi in streaming saranno: il concerto spettacolo totale, “In questa storia che è la mia”, di Claudio Baglioni dal Teatro dell’Opera di Roma (2 giugno) e il Maggio Musicale Fiorentino con “La forza del destino” di Giuseppe Verdi, diretto dal Maestro Zubin Mehta con la regia di Carlus Padrissa di La Fura dels Baus (6 giugno). Tutti acquistabili in prevendita sulle principali piattaforme di ticketing.
Spazio anche a Riccardo Muti che ha deciso di collaborare con Itsart attraverso un ciclo di concerti e contenuti. Resta da capire quale ruolo giocherà la piattaforma nella dinamica delle riaperture di cinema e teatri.
L’obiettivo dichiarato è quello di sostenere il rilancio di queste attività promuovendole. Ma il rischio di imporsi come vero e proprio competitor della sale non può, a oggi, essere escluso.
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