Oronzio De Nora
2 minuti per la letturaFarmacie e supermercati sono stati letteralmente presi d’assalto nei giorni scorsi. Oggetto del desiderio degli avventori l’Amuchina, gel usato per pulire e disinfettare le mani prevenendo così la trasmissione del coronavirus.
Non tutti sanno che l’inventore del prodotto di successo è stato un meridionale di nome Oronzio De Nora. Imprenditore e ingegnere chimico pugliese di Altamura, classe 1899, nel 1923 brevettò a Milano (dove stava conducendo gli studi universitari) un potente antibatterico ottenuto dall’ipoclorito di sodio diluito in acqua cui diede il nome di Amuchina, dalla combinazione del termine greco “ferita” (muche) con l’aggiunta di un’alfa privativa (a-muchina ossia “senza ferita”).
Appena due anni prima aveva depositato un brevetto in Germania – catalogato con il numero 1811 – per la produzione di ipoclorito di sodio. Furono gli stessi docenti universitari a spronarlo affinché mettesse a frutto le sue conoscenze su cloro e soda caustica derivate da intensi studi. L’intuizione di quei professori fu indovinata: le scoperte scientifiche del 24enne pugliese furono di grande aiuto per gli impianti che utilizzavano i processi cloro-soda nel trattamenti di depurazione delle acque e gli anodi per l’industria farmaceutica. Poi cedette il brevetto ad un’altra azienda (oggi prodotta dalla Angelini Pharma) per dedicarsi ad altro.
Ma i successi per De Nora continuarono ad arrivare. Nel 1969 brevettò uno standard nell’industria chimica, la tecnologia Dsa, diventata uno standard per l’industria chimica in quanto consente di abbassare il consumo energetico. Fu una vera e propria svolta, che permise alla De Nora di superare i confini nazionali diventando la prima azienda italiana ad entrare nel mercato giapponese. In seguito entreranno a far parte dei suoi clienti colossi del calibro di Bayer e Solvay, fino a diventare fornitore ufficiale di Apple per l’elettronica. Oggi il gruppo è nelle mani dei nipoti Federico e Michele, ha 1.500 dipendenti in nove sedi e fattura quasi 500 milioni di euro.
L’Amuchina è un ricordo lontano, che riecheggia però nella terra d’origine di Oronzio e di suo padre Michele, a sua volta ingegnere civile, cui è dedicata una scuola ad Altamura. Più a Sud ancora, a Cannole, nel Salento, le farmacie del paese in questi giorni stanno distribuendo Amuchina gratuitamente, grazie all’iniziativa di un farmacista consigliere comunale «per il bene della comunità».
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