Fabrizio Venturi
2 minuti per la letturaIl Movimento per la Musica, che si connota come propaganda a sostegno dei musicisti, prende corpo e ad esso, di giorno in giorno, aderiscono i maggiori artisti del settore musicale e i più prestigiosi giornalisti. Anche diversi personaggi dell’intrattenimento televisivo hanno dichiarato di voler sostenere l’iniziativa. Fabrizio Venturi, portavoce del Movimento, fa presente che esso è aperto a tutte le donne e a tutti gli uomini di “buona volontà”, i quali desiderano offrire il proprio contributo al sostegno della musica e dei musicisti.
Biagio Maimone e Paky Arcella sono accanto a Fabrizio Venturi, il quale dichiara di essere pronto a dare impulso all’iniziativa insieme ai personaggi che hanno applaudito ai contenuti del progetto, tra cui si annoverano Pippo Baudo, Al Bano, Vittorio Sgarbi, Mario Lavezzi, Luigi Albertelli, Daiano, Morena Rosini, Gianni Drudi, Massimo Maffei, Enrico Anghilante, Avv. Mario Palazzi, Claudio Alberto Francesconi, Giusy Venuti, Franco Arcoraci, Cecilia Gayle e molti altri.
La scorsa settimana su Tg2, Renzo Arbore ha espresso il proprio rammarico in merito al fatto che personaggi affermati come lui non abbiano intrapreso un’azione di sensibilizzazione relativamente al grave disagio che, a causa del Covid-19, stanno vivendo artisti meno affermati. «Noi del Movimento – ha dichiarato Venturi – ringraziamo Arbore per il pensiero e ci auguriamo che anch’egli possa sostenere la filosofia del nostro progetto, nonché aderirvi. Anche Papa Francesco, dopo la lettera che gli abbiamo fatto pervenire, ha espresso, durante la Messa a Santa Marta, importanti considerazioni a sostegno del nostro mondo, che sottolineano quanto sia grave la situazione dell’intero universo musicale e dello spettacolo, che, pertanto, necessita di maggiori ed urgenti attenzioni, a tutti i livelli, considerata la gravità della situazione in cui versa la nostra società».
Venturi ha concluso affermando: «Noi artisti della musica siamo riusciti a costruire nel corso dei secoli un mondo che ha salvato vite umane, che ha unito e riunito amori, che ha dato la voce a chi non parlava, la vista a chi non vedeva, la gioia a chi l’aveva persa, ha fatto ballare chi non avrebbe mai potuto ballare e altre migliaia di cose che, prima della musica, non esistevano e solo con la musica continueranno ad esistere. La categoria chiede rispetto e riconoscenza, ma soprattutto il legittimo e sacrosanto diritto di lavorare per mantenere le proprie famiglie e mandare a scuola i propri figli, patrimonio del nostro futuro e della tradizione italiana».
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