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IGIENE, SPAZI E RISTRUTTURAZIONI
Sul distanziamento incidono ovviamente anche gli spazi interni ed esterni, per i quali il decreto prevede lavori di adattamento e procedure accelerate attraverso l’incremento di 331 milioni del “Fondo per il funzionamento delle Istituzioni scolastiche” (cifra comunque destinata complessivamente a spese di ogni tipo, tra cui dispositivi di protezione, didattica a distanza, formazione sulla sicurezza, rifiuti, interventi per la disabilità) ed una procedura semplificata per i mutui BEI a valere sulla programmazione triennale nazionale. I fondi già assegnati: 320 milioni di euro messi a disposizione delle Regioni dal Miur, che si aggiungono ai 510 milioni già assegnati agli enti locali lo scorso 10 marzo 2020.
“La mappatura degli spazi interni ed esterni dovrebbe essere realizzata da una équipe interna alla scuola, composta da Dirigente scolastico, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, Rappresentante per la sicurezza dei Lavoratori e rappresentanti del Consiglio di istituto – spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva – per identificare i luoghi e gli spazi a maggior densità e di passaggio e tutti quelli attualmente inutilizzati, in modo da definire un piano di azione con tempi, spazi e costi, per la mitigazione dei rischi da sottoporre agli uffici comunali e provinciali competenti in vista della riapertura”.
Molti i dubbi anche sull’igiene: “I soldi stanziati mi sembrano davvero pochi per dotare 9 scuole su 10 anche solo dei presidi igienici oltre a tutto il resto, come ad esempio mascherine per il personale scolastico – continua la Bizzarri – Occorre prevedere un fondo specifico di 100 mln di euro, da aggiungere ai 43 milioni già stanziati da destinare agli enti locali per realizzare, prima della riapertura, la sanificazione dei locali scolastici ad opera di soggetti specializzati autorizzati dai Comuni; dotare le scuole, per l’intero anno scolastico, di attrezzature per la pulizia ordinaria e di dispenser con sapone, asciugamani e carta igienica, visto che solo una su dieci ne dispone. Tale fondo andrebbe successivamente incrementato, passata la fase emergenziale, con le risorse del Fondo della Protezione civile da destinare alla sicurezza sanitaria dei locali e all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale per il personale scolastico”.
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