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SANIFICAZIONE E DISPOSITIVI DI SICUREZZA
Se nelle sue raccomandazioni l’OMS – fatta salva la scelta se riaprire o meno attraverso un calcolo tra i benefici educativi e quelli sanitari “per scongiurare nuovi focolai” – parla di pulizia quotidiana con disinfettante di tutto l’ambiente scolastico, da noi i problemi principali riguarderanno proprio la sanificazione costante dei locali e l’approvvigionamento continuativo dei dispositivi di protezione, come mascherine (sempre più probabile l’obbligatorietà dai 6 anni in su), dispenser per le mani, disinfettanti. Per gli esami di maturità in presenza, il Decreto rilancio stanzia 40 milioni di euro, che dovranno assicurare “la pulizia degli ambienti scolastici” e la “possibilità di utilizzare, ove necessario, dispositivi di protezione individuale da parte degli studenti e del personale scolastico durante le attività in presenza”.
Per il 2020, invece, e per consentire “di dotarsi dei materiali per la pulizia straordinaria dei locali, nonché di dispositivi di protezione e igiene personali sia per il personale sia per gli studenti”, il ministero dell’Istruzione ha stanziato 43 milioni e mezzo di euro “destinati a tutte le istituzioni scolastiche del Sistema Nazionale d’Istruzione”. I dubbi sull’assoluta esiguità dei soldi messi a disposizione per oltre 42.600 edifici e più di 8 milioni di studenti svaniscono scorrendo il testo di legge: se infatti le risorse sono determinate sulla tipologia della scuola e sul numero degli alunni e del personale scolastico, “in ogni caso è assicurato un finanziamento pari alla soglia minima di 500 euro per ciascuna istituzione scolastica”. Una somma irrisoria di per sé ma che, riguardo l’impatto sullo stato preesistente all’epidemia, sconterà anche il divario nord/sud, essendo la certificazione sull’agibilità igienico-sanitaria presente nel 2019 per il 67% delle scuole al Nord e per 15% di quelle al Sud e – su un campione di 1320 asili nido (il 12% del dato nazionale) – in meno della metà delle strutture, con la Calabria al 50% (XVII Rapporto di Cittadinanzattiva, “Imparare sicuri”, 2019).
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