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Il suo primo libro, Come Stai? in edicola dal 17 settembre per i tipi Rizzoli, è al quarto posto nelle classifiche generali di vendite e lei, la youtuber Valeria Vedovatti, è in tour in giro per l’Italia a sponsorizzare la sua fatica letteraria. Naturalmente ciò avviene solo nel weekend, perché Valeria il resto della settimana lo trascorre sui banchi di scuola, visto che ha solo 16 anni. Nata tra le valli della Svizzera, «in un paesino che ha più mucche che abitanti» spiega lei, al contrario della piccola Heidi, Valeria si è lasciata contaminare dalle suggestioni del progresso, partendo in esplorazione di youtube fin da bambina. Due anni fa ha aperto il suo primo canale e oggi, con mezzo milione di followers tra youtube e Instagram, dalla provincia di Lugano si è trasferita a Milano, da cui coltiva più agilmente la sua carriera di star del web.

Valeria Vedovatti, 16 anni

«Fin da bambina mi piaceva creare video, realizzavo piccoli filmati in cui io e le mie amichette raccontavamo le favole: I tre porcellini, Cappuccetto rosso. Poi, tutto è cambiato quando mi sono imbattuta nei video di Sofia Viscardi (l’antesignana delle youtuber n.d.r). Ricordo di aver guardato tutti i suoi filmati in una sera. Ero piccola, ma ne rimasi affascinata», spiega Valeria, occhi scuri, sorriso aperto, lunghi capelli castani, bella senza malizia. «Sofia, l’ho voluta subito imitare, ma frequentavo ancora le elementari e i miei non erano assolutamente d’accordo. Mio papà è cuoco, mia madre gestisce un campeggio, lontanissimi dal mondo del web, ho faticato parecchio per convincerli a farmi aprire un canale youtube. Ogni giorno li pregavo, insistevo e intanto realizzavo video senza pubblicarli. Due anni fa, vedendomi così motivata, hanno ceduto».

Ma che cosa spinge una ragazzina a mettere faccia e cuore dentro al web? «Per carità, il posto dove abitavo mi è sempre piaciuto, ma avevo voglia di uscire dalla routine casa-scuola, avevo bisogno di fare qualcosa di creativo». Il primo video è piuttosto basico, come avviene per tanti youtuber, Valeria si ritrae sul letto della sua cameretta, puro neorealismo sul web. Le sue sono piccole cronache di vita di una ragazzina normale. «Quando ho aperto il canale ero alle medie e all’inizio quando non era immaginabile che avrei avuto successo, venivo presa in giro da alcuni compagni di scuola, ero derisa per quello che dicevo nei miei video. Di fronte a loro fingevo indifferenza, ma poi dentro di me i timori di rendermi ridicola l’avevo, ammetto di essere una ragazza fragile. Mia madre, che mi è stata vicina durante tutto il mio percorso, me l’ha detto fin da subito: “Devi essere tanto forte da non stare male per le critiche, gli attacchi, anche sul web”. “Forse è meglio che smetto”, a un certo punto, l’idea mi ha sfiorato. Sono stata a un passo dal mollare tutto, ma è stato un momento, poi ho pensato che fare la youtuber mi piaceva talmente tanto, che non ne valeva assolutamente la pena rinunciare a qualcosa di solo mio, per un paio di persone che ci ridevano su».


Quello che per molti potrebbe sembrare un passatempo, Valeria lo prende davvero sul serio. «Ho iniziato d’estate, ed essendo senza impegni, gli ho dedicato tantissimo tempo. Poi, è iniziata la scuola. Ogni mattina ci impiegavo un’ora e mezza per raggiungerla e in Svizzera si terminano le attività alle sette e mezza di sera. Nonostante avessi pochissimo tempo, non ho mollato il mio canale. Man mano ho acquisito le tecniche di montaggio, ho imparato a usare i programmi per creare gli effetti, tutto da sola. Il sabato e la domenica creavo i filmati poi la mattina mi alzavo prestissimo per fare i compiti al bar, davanti alla colazione.


La costanza e l’impegno sono alla base anche del successo di Vedovatti. «Veder crescere il numero dei miei followers mi spingeva a impegnarmi ancor di più, a dare il meglio di me. Oggi mi seguono in tanti, soprattutto ragazze, dagli otto ai diciassette anni. Loro si identificano in me come io mi identifico in loro. Siamo uniti».


Quindi, è arrivata la proposta da parte della Rizzoli di pubblicare un libro. «La casa editrice mi ha proposto di realizzare un fotoromanzo: ovvero una storia, creata da me e raccontata attraverso le immagini corredate da parole, come avviene oggi su Instagram, come avveniva un tempo nei fotoromanzi, che io però non conoscevo. Sono rimasta entusiasta». Così è nato, Come Stai?, che racconta la storia di una quindicenne, Gioia. «Gioia non sono io, ma abbiamo molto in comune, il percorso di crescita è un po’ la stesso: una ragazza dalla vita perfetta che quando inizia ad affrontare le difficoltà, non sa gestire le emozioni negative, si tiene tutto dentro, e quando le chiedono come stai?, risponde sempre sorridente: bene.

Nessuno sospetta cosa si agiti nel suo mondo interiore. Poi di fronte ad un ragazzo, ha il crollo, capisce che le difficoltà fanno parte della vita e tutto non può essere perfetto. Lo scopo del libro è quello di aiutare gli altri, a capire che non siamo affatto soli, diventare grandi è difficile per tutti». Valeria, grande lo è diventata presto, grazie a youtube: «gestire questa mia attività mi ha fatto crescere tanto, ci vuole molto senso di responsabilità. Per scrivere il libro mi sono sforzata molto, c’erano delle scadenze da rispettare, obiettivi da raggiungere: a scuola, all’ora di pranzo mi mangiavo un panino al volo nel parchetto dell’istituto e intanto mi collegavo su Skipe col mio editore, per parlare dei vari capitoli del libro».

Vedovatti intanto ha iniziato una nuova vita: si è trasferita presso alcuni amici di famiglia a Milano dove frequenta il liceo scientifico sportivo. «In Italia si studia meno ore che in Svizzera e ho più tempo da dedicare al mio lavoro. I miei mi hanno lasciata andare perché non volevano che mi stancassi troppo. Loro lavorano in Svizzera, non se la sentivano di lasciare tutto, mi vengono a trovare appena possono. La scuola del resto mi piace. Da grande vorrei fare la conduttrice, ma tutto è avvenuto così velocemente, che so benissimo che potrebbe finire altrettanto velocemente, così, bisogna avere un piano B. Il mio è quello di diventare medico sportivo». E se qualcuno le chiede Come stai? Valeria ora risponde: «Sono felice, sto vivendo una delle esperienze più belle della mia vita».

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