L'ospedale di Crotone
2 minuti per la letturaCROTONE – L’Azienda sanitaria provinciale di Crotone è stata condannata dal Tribunale «al risarcimento di tutti i danni patiti, patrimoniali e non, ed a qualunque titolo dovuti», nei confronti di una coppia – marito e moglie – i cui nomi nel marzo 2020 erano all’interno della lista dei primi contagiati dal virus che – per cause ancora sconosciute – venne fatta circolare al di fuori degli ambienti sanitari, finendo sui social.
Nella sentenza si legge che l’Asp «non prestando la dovuta vigilanza, ha agevolato la pubblicazione e divulgazione “dell’elenco alfabetico soggetti positivi al tampone aggiornato al 22 marzo 2020 ore 16”»: i primi positivi in quella lista furono presi di mira da alcuni utenti, che diedero il via ad un «“chiacchericcio” sui social, con tanto di commenti offensivi, sproloqui ed altre manifestazioni poco civili, sino all’assurdo, a guarigione avvenuta, di essere trattati come appestati».
La coppia – a quanto appreso dal dispositivo – ha vissuto un incubo: «Dopo la guarigione e la fine del lockdown a giugno 2020 nessun invito a cena, nessun invito alle festicciole organizzate dai compagni del figlio, nessun rapporto e/o contatto contrariamente a quanto accadeva prima del contagio. Da menzionare un episodio avvenuto alla fine della quarantena che è emblematico della sofferenza vissuta dai ricorrenti. Durante una passeggiata sul lungomare cittadino, gli attori hanno incrociato un’amica di vecchia data, la quale, resasi conto della loro presenza, ha letteralmente cambiato strada senza neppure salutarli. I contagiati da vittime sono diventati carnefici e vengono additati come untori da mettere al rogo ed indicati come colpevoli della dilagante pandemia».
«La decisione del Tribunale di Crotone – ha dichiarato il legale della coppia, l’avvocato Pasquale Nicoletta – è un unicum perchè, essendo il Covid un problema relativamente recente, non ha precedenti in materia, non in riferimento alle norme che regolano e tutelano la diffusione dei dati sensibili in materia sanitaria, ma al Covid e alla pubblicazione dei soggetti che sono stati identificati e divulgata la loro positività».
E’ stata data «ragione a quelle persone che, a seguito della pubblicazione della lista dei contagiati, hanno subito concretamente un danno, essendo stati tracciati dall’intera comunità crotonese come degli untori».
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