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SPAL  –  NAPOLI  1  –  1
SPAL: Berisha 7, Tomovic 6, Vicari 7, Igor 5,5 (54′ Cionek 6), Strefezza 6,5 , Kurtic 6,5 (77′ Valoti s.v.), Murgia 6, Missiroli 6,5 , Reca 6, Paloschi 6 (61′ Floccari 5,5 ), Petagna 6,5.In panchina: Letica, Ncagne, Valdifiori, Moncini, Sala, Felipe, Salamon, Mastrilli.All. Leonardo SEMPLICI 6,5NAPOLI: Ospina 7, Malcuit 6 (70′ Callejon), Luperto 6, Koulibaly 6, Di Lorenzo 5,5, Elmas 5 (54′ Ruiz 6,5 ), Allan 6,5 , Zielinski 5,5 , Insigne 5,5 , Mertens 5,5 (72′ Llorente 6), Milik 6,5.In panchina: Meret, Karnezis, Callejon, Ruiz, Llorente, Lozano, Maksimovic, Ghoulam, Younes, Tonelli, Gaetano.All. Carlo ANCELOTTI 6Arbitro: La Penna di Roma 6Guardalinee: Ranghetti e VivenziQuarto uomo: Rapuano – VAR: Nasca – Avar: PerettiMarcatori: 9′ Milik (N), 16′ Kurtic (S) Note: Terreno in ottime condizioni in una giornata dalla temperatura mite. Spettatori presenti 14.700, con circa quattromila tifosi ospiti. Ammoniti: Strefezza (S), Tomovic (S), Luperto (N), Cionek (S), Berisha (S) . Calci d’angolo  5 a 3 per la Spal. Recuperi: 2′ e 6′.FERRARA. Napoli a due facce, con un atteggiamento che definire superficiale e presuntuoso è poco, relativamente al primo tempo, e rientrare in campo con il coltello tra i denti, aggressivi e determinati come pretende Ancelotti, nella seconda frazione. Risultato ? Un pari che se risulta stretto nella valutazione complessiva, non può mettere in discussione la prova gagliarda, attenta e scrupolosa degli estensi, che, a dire il vero, nel secondo tempo hanno rischiato di andare in vantaggio su uno schema studiato a tavolino: sul terzo corner (51′), Murgia lancia la sfera sul primo palo dove attende Vicari, ormai fisso in quella posizione sulle battute dall’angolo, e di testa gira di potenza a rete, con Ospina che con un balzo all’indietro riesce a smanacciare il pallone a pochi centimetri dalla linea, salvando la porta ed infortunandosi per la rovinosa caduta all’indietro. Errore di Ancelotti, lo schieramento iniziale, stravolto nella ripresa, grazie all’innesto di Ruiz, decisivo per assestare il centrocampo, molto leggero ed evanescente nei primi quarantacinque minuti, oppure affaticamento post Champion’s. Il trainer non si trincera dietro il palo colpito dallo spagnolo ( 75′) dopo un dribbling ed un tiro liftato sul quale nulla avrebbe potuto Berisha, né tanto meno sulle conclusioni di Milik, con il portiere albanese abile a respingere entrambi i tiri, ma si sofferma sul mancato impegno di qualche elemento che ha minato l’intera manovra partenopea, soprattutto dopo aver messo a segno il vantaggio ( 9′) grazie al polacco che sembra aver ripreso la confidenza con il gol, tirando da lontano, come accaduto dopo aver ricevuto un invitante pallone da Allan, in una delle sue sortite al limite dell’area dopo aver evitato un avversario. Tutto faceva presagire una partita in discesa, ma così non è stato , pur avendo tirato un sospiro di sollievo dopo pochi minuti dal fischio di inizio, quando un calcio piazzato decretato per fallo di Koulibaly (3′), al limite dell’area azzurra, metteva in condizioni Petagna, grazie ad un tocco di sinistro ad effetto, di mandare la palla a sbattere sulla traversa, con Ospina, comunque, sulla traiettoria. Nessun pericolo corre la retroguardia della Spal, fatta eccezione per un intervento discutibile di Vicari ( una prestazione maiuscola, un vero baluardo insuperabile, soprattutto nella fase finale della gara), che ad un tentativo di Mertens di superarlo, va ad impattare con il braccio destro la sfera, ed ai più sembra accompagnare il pallone verso il fondo, quindi nell’atto di respingerlo e non di subirne passivamente il tocco, ma La Penna, che indica il dischetto, viene smentito dal Var, Nasca, e in questa azione si esaurisce la verve del Napoli, che stenta ad avvicinarsi all’area di rigore avversaria. La reazione dei ferraresi è veemente (16′) , e il pari scaturisce da una sgroppata sull’out destro, di Strefezza ( il suo rientro è stato determinante e significativo per la compagine di Semplici), inseguito con poca convinzione da Insigne, e dal fondo vede l’accorrente Kurtic, che libero da marcature, mette alle spalle dell’incolpevole Ospina.  Nella ripresa, altra musica, Ruiz si impossessa a pieno titolo delle redini del centrocampo, la palla gira con velocità, la manovra se ne avvantaggia e fioccano le occasioni, con i padroni di casa che arretrano notevolmente il baricentro della squadra. L’ultimo sussulto, a pochi secondi dal termine, con Milik che dal fondo vede libero in area Llorente, il suo cross è preciso ma potente, per cui lo spagnolo non può che metterci la fronte, ma la palla schizza oltre la traversa, non avendo potuto dargli la necessaria precisione. E mercoledì si presentano al S. Paolo, nel turno infrasettimanale, gli orobici che hanno giocato con il pallottoliere nei confronti dei friulani: c’è da preoccuparsi e non poco….

di Adriano Mongiello

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