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Altro che chat, messaggini e TVB. Se volete far colpo su qualcuno, scrivetegli una lettera d’amore. E se non siete sicuri di saperlo fare, rivolgetevi a una esperta.
E’ la proposta di una giornalista e scrittrice, Micol Graziano, che lancia una nuova professione: “Compongo, su commissione, lettere d’amore”. In barba a chi pensava che nelle relazioni ormai contassero solo i cuoricini e le foto.
Ma nell’epoca dell’amore via web possono davvero tornare di moda le lettere? Micol, 39 anni, romana con radici partenopee, è una attenta osservatrice dei social, anche attraverso il suo blog, ed è convinta che le parole siano sempre di moda. “Oggi si scrive tanto, anche più di ieri. Ma si è persa l’attenzione verso i contenuti, il suono delle parole, la poesia. Il messaggino al volo sulla chat non potrà possedere la capacità evocativa di una frase romantica… per non parlare del rischio di errori di ortografia”.
Probabilmente però i giovani, e non solo loro, non hanno più idea di come si scriva una lettera d’amore. Micol, lettrice onnivora, esperta di narrativa e lifestyle, mette la propria esperienza al servizio di chi non ne ha. “Intervisterò i committenti, per conoscere la loro storia e quella del destinatario della lettera”. In base a ciò, deciderà se intingere la penna nel calamaio romantico di Rostand o in quello noir di Chandler; se evocare le atmosfere colte di Petronio o quelle torbide di Buchowski. “Ho raccontato per anni le storie della gente, intervistando tanti personaggi. Scrivere una lettera d’amore per conto terzi significa raccontare uno stato d’animo, scegliendo dalla tavolozza letteraria i colori più adatti alla situazione e alla personalità dei protagonisti”.
Chi sia interessato può contattare la ghostwriter dell’amore attraverso Fb o sul suo sito, www.micolgraziano.com. Inutile chiedere sconti: la tariffa fissa è già decisa, 70 euro a lettera. Troppo? “No, meno di una cena per due. I prodotti di qualità costano, e io intendo garantire un lavoro di alto profilo”. La lettera sarà consegnata al committente, che ovviamente sarà libero di inviarla con il mezzo che preferisce.
Ma il consiglio di Micol è scontato: “Una carta di pregio, e la propria calligrafia. Scrivendo con calma, impossessandosi delle parole, colmandole delle proprie emozioni”. Altro che un emoticon digitato in ascensore. (ANSA).
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