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SALERNO. Partenza sotto i migliori auspici per gli uomini di Nicola, con piani bellicosi nonostante accusi più di una defaillance, mentre allo Stadium ad attenderli è una compagine assetata di punti, di riscatto, di lasciarsi alle spalle le grane dell’infermeria, che si chiamano Pogba, Di Maria, Szczesny, nciando una mediana ed un attacco, decoisamente tutto straniero, fatta eccezione per Locatelli che con Bonucci e Perin rappresentano gli unici patrioti a far compagnia ad allegri, che dalla panca cerca di stravolgere i pronostici dei “falchi” e dei “gufi” che lo attendono al varco, dopo le magre figure in campionato e la prestazione, “viva”, a Parigi, solo nei secondi quarantacinque minuti. Lo sgambetto dei campani al più titolato team non è solo nei sogni, ma nelle valutazioni delle esibizioni in trasferta della Salernitana, in campo avverso ( ad Udine, rischiando qualcosa avrebbe potuto aggiudicarsi l’intera posta, a Bologna ha macinato gioco ma ha voluto accontentarsi ndr) che lasciano ben sperare in un match all’insegna del “giochiamocela senza tanti fronzoli”, e che il più delle volte accontenta proprio la squadra sfacciata, quella che poco o nulla ha da perdere nell’affrontare gli avversari con la spavalderia che, molte volte, ripaga. Le parole, non la pretattica, sono un inno al credito illimitato e incondizionato: “«Ricordiamoci che esistono anche gli avversari, siamo stati coraggiosi e fino alla fine volevamo vincerla come certificato dal contropiede finale dell’Empoli. Guardiamo avanti con fiducia, sei punti non sono pochi. E ora sono curioso di vedere Juventus-Salernitana». Al momento Piatek per Bonazzoli e Daniliuc per Gyomber sembrano essere gli unici avvicendamenti rispetto alla formazione degli ultimi incontri, ma non è da escludere qualche pausa per cenrtrocampista leggermente affaticato ( Vilhena ), ma il desiderio di giocarsela con la linea mediana, finora esemplare, non dovrebbe lasciare spazio a dubbi dell’ultima ora. Di contro, la corazzata ( di una volta….ndr) punta sul duo d’attacco, dove giganteggia ( più su punizione che su azione…ndr) Vlahovic, memore della doppietta rifilata ai granata quando vestiva la casacca viola, nel girone di andata del torneo scorso, ma ancora non perfettamente a suo agio, sia per il gioco estremaente elaborato del tecnico, sia per il precario amalgama con il compagno di reparto, Milik, che, comunque, non ha mancato di mettere lo zampino nelle ultime presenze in campionato, segnando sia allo Spezia che alla Fiorentina. No vittima predestinata, sì palla lunga e pedalare….
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