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SALERNO. Il punto raccolto ad Udine è stato accolto con moderata soddisfazione dai tifosi granata, alla luce della superiorità numerica, per un intero tempo, non sfruttata a dovere: è l’inizio dell’esaurirsi dei ringraziamenti per la salvezza raggiunta sul filo di lana, più per forza di volontà che per reali valori tecnici, e i motivi possono essere molteplici. Davanti a tutti, l’impossibilità o il non volere, la conferma degli elementi che avevano caratterizzato la permanenza in A, quali Verdi, Djuric, Emerson, spina dorsale della squadra che aveva in pugno il mister, l’arrivo di atleti provenienti un po’ da tutta Europa, con le difficoltà relative alla lingua, la mancata presenza dei nuovi per l’intera durata del ritiro, quindi problemi di carattere temporale per la ricerca dell’affiatamento. In difesa il rapido inserimento di Bronn con il duo collaudato Fazio – Gyomber, ha certamente garantito la sicurezza del reparto, mentre a centrocampo manca ancora l’ “intelligenza”, che deve appartenere a Maggiore quanto prima. In attacco poi, non sembrano in sintonia Bonazzoli e Botheim, e si spera, invece, in un partner idoneo per Dia, che si giocherà le proprie carte in un’altro match contro una concorrente per la salvezza, la Samp che ha fermato la Juventus e che ha trovato in Diuricic, soffiato alla Salernitana, un attaccante di valore, ed in Winks, non ancora disponibile, il centrocampista in cabina di regia. Due ex a confronto, Caputo, ex Salernitana e Candreva ex blu cerchiato, ma con il mai celato obiettivo del team affidato a Giampaolo, dell’inviolabilità della porta, taboo dal 2019. In conferenza stampa, il trainer granata ha usato termini che infondono serenità e speranze:
“Abbiamo le idee molto chiare, in questa settimana abbiamo lavorato molto e sotto tanti punti di vista. Ci siamo divertiti, ho visto grande applicazione nei ragazzi. Noto sinergie e movimenti fluidi, oggi per esempio credo che abbiamo fatto una rifinitura di ottimo livello. Mi stanno piacendo sempre di più e stiamo acquisendo consapevolezza e convinzione, sono certo che dopo Lecce mostreremo ancora più certezze. Quanto al centrocampista centrale, ho provato tre soluzioni e domani (oggi per chi legge ndr) vedrete. Non voglio dare vantaggi all’avversario ed è opportuno non dire altro”.
Sui gol subiti e segnati
“Lo scopo è di produrre occasioni e di far gol concedendo poco. Sembra una frase scontata, ma è così. L’equilibrio va ricercato nelle due fasi. Se analizziamo le due partite è evidente che abbiamo avuto chance per segnare, il mio calcio deve essere aggressivo e, possibilmente, imprevedibile. Ci sono tre angolazioni da difendere, c’è un uno contro uno da accettare con estrema convinzione ma occorre tempo per essere completi e consapevoli. 180 minuti, comunque, non producono numeri a sufficienza per definire una tendenza. Ne riparliamo tra 8-10 gare”.
Sul mercato
“Noi portiamo avanti un progetto tecnico-tattico, chi è arrivato era adatto al nostro tipo di gioco e sono molto soddisfatto del lavoro della società. La squadra mi piace, il gruppo si sta amalgamando e siamo stati molto assieme anche al di fuori del campo. Questo aiuta a conoscerci meglio, a stare bene insieme. E sono cose che incidono nella prestazione della domenica. In questo momento mi godo la crescita degli elementi a disposizione, fa ancora molto caldo ma vedo una fluidità mentale e fisica che lascia ben sperare. Alcuni calciatori devono ultimare il processo di ambientamento, per tanti sono metodologie di lavoro nuove. Come ho detto prima, la sosta post Lecce potrebbe darci un grosso contributo. Chi era in ritiro sta già raccogliendo i frutti del lavoro svolto, gli altri migliorano quotidianamente. E vi dico una cosa: per farvi apprezzare il senso d’appartenenza dei ragazzi potremmo aprire le porte degli allenamenti una volta a settimana”.
Su Ribery
“Non credo. Ci sarà un confronto con lo staff medico dopo pranzo. Anche per questo l’elenco dei convocati lo diramiamo dopo la conferenza stampa. Non vogliamo dare informazioni inesatte”.
Su Dia
“Giocherà da titolare”.
Sulla partita di domani
“La Sampdoria attua una strategia di gioco diversa rispetto all’Udinese, lavorano con una linea di reparto e fanno girare il pallone ragionando e con molto equilibrio. E’ una squadra che ha le linee corte, ha tempi di aggressione controllati e ben gestiti e organizzati. E’ nelle filosofia di mister Giampaolo trasmettere idee basate sul gioco corale, è un allenatore che stimo. Stanno attuando una sorta di 4-1-4-1 in fase di non possesso. Sanno palleggiare, distribuiscono bene l’ampiezza grazie alla capacità dei terzini di accompagnare l’azione. Che sia Caputo o Quagliarella hanno attaccanti che si smarcano bene fuori linea. L’arrivo di Djuricic ha dato loro ulteriore imprevedibilità. E’ un avversario che merita grande rispetto, servirà una Salernitana equilibrata e desiderosa di proporre il proprio calcio. Non sappiamo se giocherà Villar, ciò che conta è che sanno fare bene tante cose ma proveremo a colpirli nei punti deboli. Hanno giocato due partite in casa a cospetto di avversari fortissimi come Atalanta e Juventus, hanno conquistato un punto non facile mostrando intelligenza. Dovremo essere estremamente ambiziosi e aggressivi”.
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