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NAPOLI. E’ diventato un terno al lotto individuare i due undici che calpesteranno, inizialmente, il manto erboso del Maradona per la partita che opporrà partenopei e juventini, e sembra di trovarci nell’analoga situazione che aveva affrontato Mancini nel momento in cui si era visto abbandonare, tra i motivi più svariati, da coloro che avevano disputato le prime due partite ( Bulgaria e Svizzera ), con un attacco che viveva delle defezioni di Immobile, Insigne e Chiesa, cui andavano aggiunti Verratti, Pellegrini e Zaniolo: campo libero, quindi, per Raspadori, Kean, Biraghi, Cristante, tutti con il desiderio di contribuire alla vittoria della squadra, ma, soprattutto, per ritagliarsi lo spazio per le gare successive, rendendo possibile un ballottaggio con gli assenti “forzati”.

Occasione che potranno sfruttare anche i calciatori che Spalletti ed Allegri dovranno gioco forza far scendere in campo, sabato prossimo, e sembra stiano facendo a gara per limitare, non per loro desiderio, od addirittura rinunciare alle prestazioni di coloro che sistematicamente giocano da titolari: colpa di questa lunga serie di partite nell’arco di dieci giorni, determinate da un calendario fitto di incontri validi per le qualificazioni ai Mondiali del 2022, e vuoi per infortuni, vuoi per stanchezza, molti degli stranieri dovranno timbrare il cartellino di assenza.

Sulla sponda dei padroni di casa, si parte dall’estremo difensore, Ospina, che rientrerà oggi, senza particolari postumi dell’infortunio della settimana scorsa, ma provato dal match contro il Cile, nonostante la sonante vittoria ottenuta ai danni degli avversari, rimettendosi in corsa per la qualificazione, ed anche dalle conseguenze del lungo volo per il rientro in Italia; nel quartetto difensivo, nessun intoppo, mentre è a centrocampo che si riscontrano le dolenti note, con Lobotka, in condizioni di giocare, ma con il rischio di andare ad appesantire il bicipite femorale, leggermente affaticato, con Elmas che, sebbene rientrato, ha ancora nelle gambe i tre matches disputati per la Macedonia, con Zielinski che ha rinunciato a giocare per la propria nazionale, ma ancora non è in condizioni ideali per giocare una partita dai toni elevati, e, con questi dubbi, la scelta su chi affiancare Ruiz, unico ad essere certo di giostrare a metà campo, ricadrebbe su Ounas che scalpita, non solo per essere della gara, ma per dimostrare che non può, l’allenatore, privarsi di lui, anche perchè il tecnico ha “spalleggiato” la permanenza del franco-algerino, nonostante le richieste per godere del suo operato siano state numerose, forse solo in contrasto con le pretese economiche della società di De Laurentiis.

C’è da valutare la scelta tattica di Spalletti, e se dovesse optare per una mediana a tre, toccherebbe ad Anguissa caricarsi del lavoro di incontrista, di recuperare palloni a metà campo, e resterebbe fuori il messicano, lasciando ad Ounas il compito di giocare sull’out sinistro, cecando di sfruttare le sue rapide ed improvvise partenze, dialogando su quella fascia con Insigne. Per il trio di attacco, potendo sfruttare la velocità di Osimhen, saranno confermati Politano ed Insigne, quest’ultimo, nonostante non siano filtrate notizie particolari sulla salute del padre, disponendo di una discreta dose di serenità, attribuibile alla presenza accanto al genitore in un momento delicato. In ultimo lo scetticismo riguarda Lozano, non ancora al top, ed è una freccia spuntita nel trio alle spalle del nigeriano., nel sistema di gioco con Ruiz e Anguissa sistemati tra difesa ed attacco.”Se Atene piange, Sparta non ride” ed i problemi per l’altro toscano Allegri non mancano: I sudamericani rientranti, Danilo, Alex Sandro, Dybala e Bentancur non saranno in campo dall’inizio, e l’uruguayano andrà in tribuna, ed a fargli compagnia, alle spalle della panchina, anche Chiesa, uscito malconcio durante la partita con la Svizzera, vittima dello stesso infortunio dello slovacco Lobotka. Che sia Kean il compagno d’attacco di Morata, non sorprenderebbe più di tanto, avendo interpretato nel modo migliore la possibilità offertagli da Mancini, e ripagata con due reti, e l’intraprendenza che lo contraddistingue non sarebbe affatto da sottovalutare. In definitiva un match studiato a tavolino ed interpretato dai panchinari, che, visti i risultati, non sfigurerebbero: a vantaggio di chi, è difficile semplicemente ipotizzarlo oggi…..

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