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PAESTUM (SA) – La presentazione del tempietto dorico scoperto nel mese di giugno 2019 nel corso di lavori di restauro sulle mura occidentali di Paestum, che si è tenuta nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, è stata un’occasione per tornare sul tema del l’archeologia “circolare”. La centralità dell’impatto ambientale e sociale nella gestione dei beni archeologici è stata sottolineata dal direttore del Parco Archeologico di Paestum anche in occasione della conferenza stampa di apertura della BMTA, durante la quale i partecipanti hanno trovato sulle sedie il “Manifesto dell’archeologia circolare”.
Come hanno illustrato i funzionari del Parco, Francesco Uliano Scelza e Giovanna Manzo, il progetto di ricerca, restauro e valorizzazione avviato dopo il rinvenimento del tempietto, rappresenterà un modello per la condivisione in diretta delle indagini, delle attività di recupero, salvaguardia e restauro con il coinvolgimento del pubblico. “Il nostro obiettivo è di raccontare tutta la filiera archeologica, dallo scavo, allo studio e fino al museo ed è per questo che abbiamo deciso di far visitare i depositi tutti i pomeriggi. Speriamo così di sensibilizzare il pubblico sul valore del contesto territoriale degli oggetti e dei monumenti archeologici che diventano occasione di confronto, crescita culturale e sviluppo locale” afferma il direttore.

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