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La Cgil Salerno invoca la realizzazione di un nuovo plesso ospedaliero nell’area fra l’Agro Sarnese Nocerino e Cava de’ Tirreni, zona nord della provincia. «All’attualità, su questo territorio, fatti salvi i vecchi ed inadeguati Presidi Ospedalieri – spiega una nota sindacale-, non esiste, lungo la direttrice Cava/Scafati – Asse Statale 18 – una struttura ospedaliera che presenti caratteristiche di adeguatezza ed efficientamento, e che sia in possesso degli attuali parametri e requisiti tecnici, strutturali ed organizzativi che le recenti disposizioni e le necessità anti Covid impongono». La Cgil osserva che «la giunta regionale, di recente, ha ripartito centinaia di milioni di euro accordando la progettazione di nuove strutture ospedaliere a Caserta, Napoli, ecc». All’opposto «l’Agro ancora una volta è sottovalutato, tralasciato e penalizzato». Il sindacato motiva la richiesta. «Riteniamo che i 370mila e oltre abitanti, che insistono su questa Area ad alta concentrazione abitativa – afferma la Cgil Salerno-, hanno il diritto e meritano una sanità attrezzata ed adeguata, gestita e svolta in sicurezza, tanto per i pazienti così come per chi opera e lavora nel Settore». Per tali ragioni l’organizzazione sindacale ha «rivolto a tutti i primi cittadini un appello per “aprire una riflessione” ed una discussione, utile per chiedere alla giunta regionale di inserire anche l’Agro tra le progettualità con un nuovo Dea (Dipartimento Emergenza ed Urgenza) che possa dare tempestivamente risposte al bisogno di salute della popolazione dell’Agro Sarnese Nocerino e del comune di Cava de’ Tirreni». Nella lettera ai sindaci – firmata dal segretario generale Arturo Sessa e dal segretario Fp Cgil Salerno, Antonio Capezzuto – si ricorda che «l’emergenza Covid e la fase pandemica che ne è derivata e che ancora stiano purtroppo vivendo, nella sua drammaticità, ha segnato e sta segnando un solco profondo che impone una riflessione seria e costruttiva sull’assetto degli Ospedali dell’Agro Nocerino Sarnese, a partire dal ruolo del Dea di fino livello che insiste su Nocera Inferiore (nella foto)».
Un territorio che conta complessivamente 12 comuni, fortemente conurbati tra di loro, con oltre 370.000 abitanti e con un tasso di densità abitativa elevatissimo.
Lo stato dell’arte è «sotto gli occhi di tutti – sottolinea la missiva-. I problemi più vistosi, in un’ottica di riassetto organizzativo, sono le strutture ospedaliere in larga parte non più rispondenti alle esigenze di un territorio problematico e complesso sotto ogni profilo: sociale, economico, ambientale, abitativo etc. Il territorio è attraversato dal fiume Sarno e da due famigerati affluenti: Solofrana e Cavaiola che, nel costituirne il parco fluviale, la sommatoria dei rispettivi tassi di inquinamento rende le relative acque tra quelle più inquinate di Europa». La questione ambientale incrocia quella sanitaria. «È notorio che l’inquinamento delle acque, di parte del territorio e dell’aria – ribadisce la missiva del sindacato – determinano tassi epidemiologici elevatissimi per svariate patologie tra le quali quelle di carattere neoplastico, respiratorio e delle allergie correlate. Come detto il Covid ha messo a nudo le carenze organizzative e strutturali ma soprattutto ha evidenziato gravi carenze nel sistema dell’Emergenza urgenza». E se «la rete dell’emergenza/urgenza costituisce per il cittadino la prima e principale risposta alla “domanda di soccorso sanitario”», oggi «questo sistema conosce a livello locale una profonda difficoltà sul Piano Organizzativo ed Operativo». Infatti, «negli ultimi anni si è assistito ad un continuo e graduale incremento degli accessi al pronto soccorso, che hanno congestionato l’accessibilità alla rete dell’Emergenza/urgenza intraospedaliera.
I contenitori o meglio gli “stabilimenti ospedalieri” che insistono sul territorio hanno bisogno di manutenzione e di adeguamento, ma, spendere ulteriori fondi su strutture prive fin anche dei requisiti di sicurezza è del tutto sbagliato». Per questo «il nostro territorio a nord della provincia deve rivendicare maggiore attenzione in termini di strutture, mezzi e personale! Esso merita una sanità di eccellenza, ubicata in una nuova struttura di eccellenza. Il Presidio di Nocera Inferiore deve essere superato e riconvertito ad altre funzioni». Alle amministrazioni comunali, la Cgil chiede di «rivendicare l’edifica di un nuovo e moderno Ospedale, collocato in posizione baricentrale e con collegamento diretto alla rete autostradale a mezzo di uno svincolo dedicato». Secondo il sindacato «i fondi oggi sono disponibili, bisogna farlo adesso». E quindi «necessaria è la costituzione di un Coordinamento e/o Comitato per la costruzione del Nuovo Ospedale Unico dell’Agro Nocerino Sarnese». Al governatore De Luca, invece, «deve essere richiesto uno studio di fattibilità urgente e la rettifica del provvedimento di riparto dei fondi ex art.20 e/o di recuperare risorse attraverso i fondi europei del recovery plan». L’invito ai sindaci è di unire le forze, perché «quello che si chiede è un “dato oggettivo” che esuli da scelte “squisitamente politiche”, anzi l’esatto contrario, unirsi a prescindere per incrementare le nostre forze e reggere lo scontro se necessario».
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