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SALERNO- “Il sito di via Argine va salvaguardato, così come la sua vocazione industriale”. Lo dichiara Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, sulla vertenza Whirlpool. “E’ una vertenza difficilissima – aggiunge – e credo che la frenesia dimostrata dai ministri di questo Governo non aiuti a gestirla nel migliore dei modi. Siamo a un punto paradossale e preoccupante. Quello che era l’obiettivo comune tra governo e organizzazioni sindacali, ovvero dare continuità lavorativa alle maestranze, alle donne e agli uomini di via Argine, non si sta realizzando.
C’è un’ulteriore battuta d’arresto, non si capiscono più i tempi, l’unica data certa purtroppo è quella del 30 novembre che sancirà la fine del rapporto di lavoro degli operai. Noi vogliamo capire come dare un’idea di futuro a via Argine, ma anche una stabilità occupazionale certa a chi ci lavora. Qualche ministro oggi fa dichiarazioni distensive, ma non possiamo accontentarci, perché, come ci dimostra la politica, hanno il sapore della provvisorietà”.
Dopo i chiarimenti sul consorzio e sul percorso di acquisizione degli assets che, partendo da oggi, dovrebbe nei prossimi 40 giorni portare ad una definizione propedeutica al piano industriale, sarebbe stato utile e conseguente sottoscrivere un accordo per certificare e definire il bacino e il percorso di messa in sicurezza nel passaggio dei lavoratori. Purtroppo inspiegabilmente questo non è stato possibile per l’assenza dei ministri nei due giorni in cui siamo stati al ministero». Lo sostengono Antonio Accurso e Crescenzo Auriemma, della Uilm Campania, a margine dell’assemblea tenuta in via Argine con i lavoratori”.
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