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SALERNO- Il giudice tributario Antonio Mauriello di nuovo di fronte al Gip. Questa mattina, anche se non è escluso come trapela nelle ultime ore che possa slittare a domani, ci sarà l’interrogatorio del magistrato tributario che qualche giorno fa è finito nuovamente in carcere.Il legale del settantenne, componente anche del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, una sorta di Csm dei magistrati tributari italiani, ha infatti anticiato anche che il provvedimento potrebbe essere impugnato, diversamente da quanto era avvenuto nell’ottobre scorso. «È volontà del mio assistito- ha spiegato l’avvocato Raffaele Tecce- sottoporsi all’interrogatorio di garanzia per chiarire i fatti che gli vengono contestati. Impugneremo l’ordinanza perché siamo convinti che essa non può fondarsi sulle accuse di un coindagato prive di seri riscontri. Abbiamo massima fiducia nella magistratura, alla quale forniremo tutta la collaborazione possibile affinché venga fuori la verità su tutta l’intera vicenda». Le accuse a Mauriello da parte del commercialista montorese Turivio Bianchino e del dipendente amministrativo della Commissione Tributaria Regionale Rosario Attilio Passarella . Si tratta di due interrogatori resi a novembre dal dipendente amministrativo (5 e 11 novembre) e il 14 novembre dal commercialista montorese. Accuse che stavolta, come non ha mancato di sottolineare lo stesso Gip nella misura cautelare, a differenza di quelle che avevano portato Mauriello in arresto il 18 ottobre scorso, delineano un quadro ancora più grave nei suoi confronti. Da intermediario a giudice corrotto. Infatti le accuse degli altri tre indagati che avevano deciso di collaborare, ovvero il giudice tributario Fernando Spanò e i dipendenti amministrativi Naimoli e Sammartino, avevano descritto una condotta diversa di Mauriello. Si tratta di due ricorsi, il primo per un importo di 253mila euro e il secondo per un importo di 758mila euro che sarebbero stati pilotati da parte di Mauriello e avrebbe aggiustato con la complicità del segretario amministrativo Passerella che gli aveva consegnato materialmente in due distinte tranche diecimila euro.
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