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Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso la sua profonda frustrazione riguardo alla nuova verifica del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) per la Regione.


Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, ha espresso la sua profonda frustrazione riguardo alla nuova verifica del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc) per la Regione, definendola «erronea e immotivata». In un acceso discorso, De Luca ha contestato le recenti decisioni dell’Autorità di gestione e del ministero della Coesione, accusandoli di ritardi ingiustificati nel finanziamento di progetti vitali per il territorio.

NUOVA VERIFICA FSC

La controversia ha avuto inizio dopo che la Campania ha subito un taglio sostanziale dei fondi destinati inizialmente, passando da 5,2 a 4,1 miliardi di euro, a seguito di decisioni governative che hanno riallocato risorse per altri scopi. De Luca ha sottolineato che la regione ha risposto prontamente alle richieste ministeriali, adattando i propri programmi di investimento alle indicazioni ricevute, solo per trovarsi ora di fronte a una nuova revisione imprevista.

«Abbiamo recepito tutte le loro richieste e adesso ci dicono che bisogna rifare il confronto sui cambiamenti chiesti dal ministero? Non abbiamo fatto una nuova proposta, ma abbiamo solo risposto alle richieste del ministero stesso e che la nuova verifica è erronea e immotivata. E così siamo ad oggi, dopo un anno. Qualcuno ci consiglia di fare un dialogo, voi che fareste al posto mio?», ha dichiarato De Luca con fermezza.

PROGETTI IN SOSPESO

Tra i progetti ora in sospeso, De Luca ha evidenziato una serie di interventi cruciali per il territorio campano, tra cui il completamento dello stadio Collana, l’ampliamento del Palazzo Donnaregina che ospita il Museo Madre, l’estensione della metropolitana di Napoli fino all’aeroporto di Capodichino, e numerosi interventi nel settore sanitario, tra cui il nuovo ospedale pediatrico Santobono, la riqualificazione dell’Azienda ospedaliera dei Colli e il consolidamento dell’ospedale degli Incurabili, per un totale di investimenti che ammontano a centinaia di milioni di euro.

PIANO DI COESIONE

Il presidente regionale ha anche accusato il governo di un trattamento iniquo riguardo a Bagnoli, un’area strategica di Napoli, sottolineando che le richieste di finanziamento sono state accolte con un ritardo inspiegabile.

De Luca ha sottolineato che «l’11 ottobre del 2023 abbiamo presentato il nostro piano di coesione. Da allora per 6 mesi non hanno avanzato alcuna proposta di merito sui nostri progetti. Poi è iniziata una serie di richieste: si fece infatti una cabina di regia su Bagnoli e il 29 marzo Fitto mandò una lettera in cui ci comunicò che l’intervento su Bagnoli con 1,2 miliardi di fondi doveva essere nei programmi Fsc della Regione».

«Ovviamente anche per noi – ha dichiarato il governatore- il progetto di Bagnoli va finanziato, ma abbiamo posto il problema che quell’area di Napoli è di interesse nazionale visto che il commissario lo nomina lo Stato e troviamo assurdo pensare ai 13 miliardi non usati dal ministero della coesione che però sottrae 1,2 miliardi alla Regione e quindi ai Comuni che avevano progetti. Abbiamo anche proposto di usare per Bagnoli fondi Fesr invece di fondi di coesione Fsc, così non si toccavano i programmi presentati l’11 ottobre, ma ci hanno detto che questa ipotesi non accettabile. E alla fine abbiamo accettato».

De Luca ha quindi citato i fondi su Bagnoli e su altri progetti per spiegare le attese che ci sono per lo sblocco dei fondi Fsc per la Campania, che ancora attende la firma. Un lungo elenco di progetti “già pronti per partire”, ma che sono in attesa della firma del Fsc.

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