Luciano Spalletti
2 minuti per la letturaIl tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, a cinque giorni dalla sconfitta incassata con il Milan al Maradona: «Non siamo infallibili»
NAPOLI – «Voi ci avete attribuito l’infallibilità, noi siamo sempre rimasti umili e tranquilli sapendo di avere dei difetti come tutte le squadre». Così il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, alla vigilia del match di domani in casa del Lecce. Ma soprattutto a cinque giorni dopo la netta sconfitta incassata con il Milan al Maradona.
«Un buco o una voragine? È stata soltanto una partita persa, poi vedremo domani come ci comporteremo. Ma sono sicuro che lo faremo nella maniera più corretta possibile. Ho visto grandi allenamenti, una velocità di fraseggio alla quale questa squadra mi ha abituato, ma che mi colpisce sempre perché non l’ho mai avuta o l’ho avuta poche volte in carriera». Spiega Spalletti che considera la sfida di Lecce «importantissima, ma sappiamo come affrontarla. Sappiamo che la prestazione che serve alla squadra dopo la sconfitta con il Milan è quella piena di sostanza». Una prestazione «dove qualsiasi pensiero deve essere rivolto al bene di tutti. Deve essere così quando ti vengono dei dubbi, il pensiero di ognuno deve essere sempre rivolto al compagno».
SPALLETTI: «NON SIAMO INFALLIBILI E NON SIAMO GIÀ CAMPIONI»
Spalletti una spiegazione sullo 0-4 ce l’ha. «Il Milan è arrivato alla partita con il timore di perdere. Noi probabilmente, con tutti i discorsi che sono stati fatti, con la convinzione che potesse essere una partita di riempimento del campionato per arrivare alle sfide di Champions. Questo ha fatto la differenza dal punto di vista delle motivazioni. Abbiamo parlato serenamente di quello che è successo. Sappiamo benissimo che da qui in avanti saranno tutte battaglie difficili da vincere per portare a casa questo scudetto. Fin quando mancherà un solo punto alla matematica non avremo fatto niente, tutto verrà spazzato e bruciato via in un attimo finché non faremo quel punto lì. Siamo preparati mentalmente, sappiamo che per vincere un titolo non c’è solo da gestire le vittorie, c’è da lavorare e parlare anche di qualche sconfitta», aggiunge Spalletti che non si sente già campione d’Italia.
«Si è scritto che sono l’ultimo dei samurai, ok vuol dire che sono l’unico che la pensa diversamente da tutti quelli che dicono che si sia già vinto lo scudetto. Io so che si devono fare 15 punti per avere la matematica certezza, è qualche anno che sono dietro al pallone e so che in alcuni momenti il pallone ruzzola bene e in altri trova la piccola buca e ruzzola male finché non lo colpisci e non torna dritto. Io parlo alla squadra, nel gruppo la pensiamo così, la direzione è questa. Ne ho parlato con i ragazzi, poi Di Lorenzo ci ha messo due frasi da capitano sempre su questa linea, abbiamo ancora un lavoro da completare», ha aggiunto Spalletti che a Lecce dovrà rinunciare a Osimhen, nella speranza «di averlo pronto per la Champions» e che potrebbe dar spazio nell’11 titolare a Raspadori.
In collaborazione con Italpress
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