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NAPOLI. Il Var ( arbitro designato a controllare la Var, la revisione filmata delle azioni “sospette” ndr ) è diventato oggetto di discussione, di polemiche, di accuse e difese, lasciando sbigottiti chi pensava di aver risolto le problematiche legate alle decisioni, a volte cervellotiche, del direttore di gara: oggi ascolti Pecci che mette in dubbio la velocità con cui vengono osservati i movimenti, sostenendo che al rallentatore non puoi valutare l’intensità del fallo, ribatte Saccani che è dell’idea di salvaguardare la tecnologia che ha messo uno stop alle diatribe sui fuorigioco, mentre ci si accapiglia sul fallo di mani, sui “calcetti” da non punire ( parliamo di area di rigore, ovviamente ).

Nell’ultima settimana l’arbitro che ha dettato legge, sia in campo che alla Var, è stato Mariani, che in Inter-Juventus ha subìto l’intervento da parte dell’uomo alla macchina, mentre in Napoli-Bologna è stato decisivo, operando lui stesso ai monitor dalla sala Var. In entrambi i casi le decisioni sono risultate giuste, fatta eccezione, forse, per il secondo penalty assegnato al Napoli, valutando generosamente il fallo commesso su Osimhen ( tralasciando che il nigeriano  era stato sbilanciato dal tocco sulla gamba), ma di tutto ciò la società partenopea ha preferito starsene alla larga, in quanto come sottolineava Vujadin Boskov, “è rigore quando arbitro fischia”! Altro problema, questa volta di ordine pubblico, la farsa dei biglietti acquistati, con la tessera del tifoso, da parte dei supporters napoletani, residenti in altre province campane, cui è stato vietato l’accesso allo stadio, da parte dell’osservatorio sulle manifestazioni sportive ( doppia beffa, soldi spesi per la “Granata card” e per il biglietto di ingresso, poi annullato….ndr). Tutto ciò non ha intaccato il morale di allenatore, staff ed atleti, che si presenteranno nella formazione standard, praticamente quella di giovedì con l’avvicendamento di Zielinski ad Elmas e di Politano a Lozano. Nonostante restrizioni ( curva ospiti chiusa ) e servizio d’ordine capillare, si conterà no circa cinquemila tifosi azzurri, ed il problema nascerà quando e se i partenopei andranno a rete, si alzeranno in tanti e le scaramucce potrebbero prendere il via: sarebbe la miccia per scatenare un assalto al napoletano. Mai e poi mai vorremmo vedere scene di tafferugli, ma che trionfasse la sportività: utopia? Forse, ma la differenza dei valori in campo dovrebbe acquietare gli animi, e, magari, accettare serenamente l’esito della gara. 

SALERNITANA (4-3-1-2): Belec; Zortea, Strandberg, Gyomber, Ranieri; Obi, Di Tacchio, Kastanos; Ribery; Djuric, Bonazzoli. All. ColantuonoBallottaggi: Gyomber-Gagliolo 55%-45%, Djuric-Simy 60%-40%


NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Anguissa, Fabian, Zielinski; Politano, Osimhen, Insigne. All. SpallettiBallottaggi: Fabian-Demme 55%-45%, Mario Rui-Juan Jesus 60%-40%, Ospina-Meret 60%-40%
ARBITRO: Fabbri (Tegoni-Vecchi, IV: Pezzuto, Var: Banti, Avar: Alassio)

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