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NAPOLI. L’occasione è ghiotta, l’ostacolo non semplice, l’entusiasmo incalza, il sangue di s. Gennaro si è sciolto, la Dacia Arena ci ricorda una vittoria, nel confronto dello scorso torneo, raggiunta allo scadere con Bakayoko, ed anche l’esordio di Rrahmani con la maglia azzurra, da dimenticare per il clamoroso errore che offrì ai friulani il momentaneo pari: nonostante i pronostici diano piena fiducia ai partenopei, soprattutto dopo l’esaltante rimonta contro i Foxes, in Europa League, le trappole non mancano, sia rammentando il rocambolesco recupero del risultato da parte dei padroni di casa contro la Juventus, sia il comportamento degli uomini di Gotti, con sette punti nei 270 minuti sinora disputati, senza subire reti nelle ultime due gare: schiera in porta quel Silvestri, ex Verona, che fa ritornare alla mente l’ultima partita del Napoli, nel campionato concluso con il mancato accesso alla Champion’s League, proprio per il pareggio maturato contro gli scaligeri, e pur se non utilizzato dall’inizio del match, la presenza del diciannovenne Lazar Samardzic, centrocampista tedesco di qualità, pronto a subentrare per “spaccare” la partita, cosa di cui è capace, come accaduto a La Spezia, entrando a nove minuti dal termine e siglando la rete della vittoria con un’azione degna di essere sottolineata con applausi convinti.
Nessun problema per gli uomini che scenderanno in campo, da parte partenopea, nell’ambito del reparto difensivo, contando sul rientro di Rui, che sarà, come da prassi a presidiare la fascia sinistra, con Di Lorenzo dalla parte opposta e la coppia centrale Manolas – Koulibaly, non dovendo, in questo modo, far fronte a ciò che Spalletti è stato costretto ad operare a Leicester, avendo dovuto rinunciare al portoghese infortunato, subendo il doppio svantaggio per errori di Malcuit e dello stesso Di Lorenzo, non al meglio delle sue prestazioni giocando sul settore mancino.
A centrocampo le scelte sembrano obbligate, ma se per Ruiz ed Anguissa la conferma è scontata, avendo sinora offerto prove di sostanza, un po’ meno per lo spagnolo, a volte lento e farraginoso nei movimenti con la palla tra i piedi, è il terzo elemento da avvicinare nella zona nevralgica del campo, se avvalersi di Zielinski, ancora non al top e non con i novanta minuti nella gambe oppure di Elmas, a rendimento alterno, facendo seguire prove maiuscole ad altre sotto tono: non sono pochi coloro che gradirebbero l’innesto di Ounas sin dal fischio d’inizio, ma l’allenatore è stato chiaro ed esplicativo: “ Ho insistito con la dirigenza ( leggasi De Laurentiis e Giuntoli ndr) per trattenere il franco-algerino a Napoli, e per le sue innegabili doti, ma anche e soprattutto perché è in grado, con le sue folate, con i suoi dribbling ubriacanti, ad essere determinante quando gli avversari mostrano la fiacca per la stanchezza, proprio per la sua freschezza di giovane atleta per gli strappi che ripete con abilità ( ne è la testimonianza aver causato l’espulsione di Ndidi a Leicester ndr)”.
Il trio delle meraviglie dovrebbe ricevere fiducia dal trainer con il capitano Insigne, con lo sgusciante Politano e con la gazzella dotata di trampoli Osimhen, del quale si tessono le lodi da ogni angolo, confidando in un miglioramento costante del nigeriano, che non smette di sbalordire per la sua immensa ed intensa partecipazione al gioco di squadra, che punta, è vero, sulle sue doti di velocista ma, è bene sottolinearlo, sulle capacità di fornire assist per i compagni, proprio attirando su di sé la marcatura degli avversari, determinando ampi spazi in cui si inseriscono gli altri calciatori destinatari di occasioni favorevoli per realizzare.
Certo, l’undici che va in campo determina il risultato, ma vogliamo abbandonare il ruolo che si sta ricucendo, gara dopo gara, il Luciano Spalletti, che sembra, ma forse è preferibile scrivere che vi è già ampiamente riuscito, aver inculcato la mentalità vincente, senza ricorrere ad urla che sanno di rimprovero o di telecomando ( operazioni congeniali a Gattuso…), ma operando con grazia e diffondendo serenità all’intero gruppo, riponendo fiducia in tutti, nessuno escluso ( le parole pronunciate dopo il gol vincente di Petagna in quel di Genova, “rimani, rimani !!!” sono sembrate scolpite sulla pietra e hanno trasmesso questi aspetti all’intero ambiente ).
La vetta solitaria è lì che aspetta di essere toccata, sembra ad un passo, anzi a tre punti, quelli che dovranno meritarsi sul campo con una prestazione da incorniciare, non fosse altro che per confermare i progressi che si vedono partita dopo partita. Forza ragazzi !
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