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NAPOLI – Qualche tiratina d’orecchie l’ha meritata durante il secondo anno alla guida dei partenopei, ma ha riconosciuto errori personali, senza mai scaricare su alcuno le difficoltà, ha voluto fortemente conservare la voce per utilizzarla durante i novanta e passa minuti di ogni gara, anche quelle stravinte, ha risposto per le rime a chi ha osato contestarlo dal campo (si veda e si ascolti il siparietto con Quagliarella durante Samp-Napoli….), ha tirato un calcio nel sedere a fine partita al Politano che lo irrideva, ha chiamato a sé Lozano, dopo averlo rimproverato, per accarezzarlo e per spiegargli che non aveva intenzione di mortificarlo. Il culmine della sua magnificenza bisogna ricercarla per aver accettato il silenzio stampa, non avendo, in tal modo, la possibilità di scaricare la tensione nel dopo partita, urlando ai quattro venti la soddisfazione per il cammino che aveva intrapreso inanellando vittorie e sfoggiando del bel calcio ad onta dei denigratori che dichiaravano di non vedere uno sprazzo di idee tattiche, per aver dimostrato che il suo sistema di gioco, quel 4-2-3-1 aveva ragione di essere, al momento che l’acquisto di Osimhen imponeva solo e soltanto quel modulo, per aver sopportato quanto il Presidente gli propinava con l’interesse spostato verso altri allenatori ( cosa grave, perché avvenuta durante il corso del campionato….).
Solo questo per esaltarne le doti di uomo, prima che di tecnico? No, il suo sentimento, mai seppellito, verso questa città che tanti dolori gli ha arrecato, proprio nel momento in cui aveva necessità di essere supportato, lo ha dimostrato dichiarando un secco “no” alla Fiorentina, squadra alla quale sembrava aver dato il suo assenso per gli anni a venire: preso di mira da società viola e da atleti, non ha voluto sapere storie, prendendo in considerazione due situazioni.
La prima prende spunto dalla conferenza stampa di Rocco Commisso di venerdì scorso che ha lasciato perplesso l’allenatore del Napoli per i toni e per le polemiche che ha scatenato. Gennaro, Rino per gli amici, ama lavorare a testa bassa, non gli piacciono certe situazioni e una guerra del genere lo turberebbe ancora prima di cominciare. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato quello che è successo domenica prima, durante e dopo la partita del Franchi. In occasione di Fiorentina-Napoli, Gattuso ha trovato un clima ostile che sarebbe arrivato anche a offese, minacce, parole pesanti.
Dopo una giornata di riflessione nella tarda serata è arrivato il no, il gran rifiuto comunicato direttamente a Pradè. Gli avvocati erano già al lavoro per limare i contratti che ora – proprio come quelli che erano già pronti per il rinnovo col Napoli qualche mese fa – finiranno nel cestino. Gattuso ci tiene a far sapere che non c’entrano le avanches della Juventus e della Lazio. L’allenatore sarebbe allibito dal comportamento di alcuni dirigenti e giocatori con i quali pensava di lavorare dopo qualche settimana. Secondo lui sono volati insulti e offese inaccettabili, un clima che non avrebbe mai voluto vedere e lo hanno fatto decidere. Fra l’altro, sempre secondo Gattuso, non ci sono mai stati contatti con la Juventus o con altre società. Cosa pensare? “Ringhio” vuol bene, anzi ama Napoli ed il popolo, quello che prima di giudicare riesce ad attendere ( un esempio che dovrebbe essere seguito da tante società , il comportamento di Giulini, presidente del Cagliari, che nel momento della disperazione per i risultati che non arrivavano, con al timone Di Francesco, decise di confermarlo per dare una scossa, e solo quando neanche questa mossa riuscì a smuovere la classifica, ha optato per l’esonero ndr), ed infatti il tempo, galantuomo come sempre, è stato dalla sua parte.
Certo, dopo la vittoria di domenica scorsa tutti attendevamo un disgelo tra De Laurentiis e l’allenatore, ma così non è stato, e chi esce vittorioso tra questo braccio di ferro, che di ferro è solo quello del Presidente, è senz’altro lui, il calabrese che abbraccia tutti i suoi ragazzi, che, ne siamo certi, faranno un gesto significativo nei confronti di ADL, al fine della riconferma: e, per rammentare i tanti gesti che appartengono a questo uomo dal temperamento forte, ma dal cuore generoso ed altruista, la stretta di mano a Ronaldo, durante la partita, in occasione dell’ultimo Juve – Napoli, le telefonate ad Aldo Agroppi, in un momento di difficoltà di salute per l’ex giocatore del Torino, e tanti altri messaggi per suoi ex compagni di squadra e per personaggi del calcio, perché si può essere teneri in un corpo da gladiatore.
E per concludere, chissà che il numero uno della società, come in altre occasioni, non abbia riservato la sorpresa in coda a questo campionato, che potrebbe e dovrebbe concludersi con l’accesso alla Champion’s, dando il “cinque” a Gattuso, sotterrando l’ascia di guerra, e consegnando a lui un bel “10”!!!!
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