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NAPOLI – LAZIO 5 – 2
NAPOLI: Meret 5, Di Lorenzo 6,5 , Manolas 7 (72’ Rrahmani 6), Koulibaly 7, Hysaj 7, Ruiz 7, Bakayoko 6,5 (88’ Lobotka s.v.), Politano 8 (72’ Lozano 6), Zielinski 6,5 (82’ Elmas 6) , Insigne 8 , Mertens 6,5 (72’ Osimhen 6,5) In panchina: Contini, Idasiak, Zedadka, Rui, Maksimovic, Petagna, Cioffi, Lobotka. Allenatore: Gennaro GATTUSO 7
LAZIO: Reina 5, Marusic 5, Aceerbi 5, Radu 4, Lazzari 6, Milinkovic 6 (83’ Akpa Akpro 5,5), Leiva 5 (58’ Cataldi 6,5), Alberto 5,5 (65’ Pereira 6) , Fares 5 (65’ Lulic 5), Correa 6,5 , Immobile 6,5 (83’ Muriqi 5). In panchina: Strakosha, Patric, Armini, Hoedt, Parolo, Caicedo, Musacchio. Allenatore: Simone INZAGHI (in panchina Massimiliano FARRIS) 5
Arbitro: Di Bello di Brindisi 5,5 Guardalinee: Alassio e Tegoni – Quarto uomo: Abisso – VAR: Irrati Avar: Bindoni Marcatori: 7’ Insigne (N) (rig), 12’ Politano (N), 53’ Insigne (N), 65’ Mertens (N), 70’ Immobile (L), 74’ Milinkovic (L), 80’ Osimhen (N)
Note: terreno in ottime condizioni in una serata dalla temperatura gradevole. Ammoniti: Milinkovic (L), Manolas (N), Leiva (L), Ruiz (N), Mertens (N), Immobile (L), Di Lorenzo (N), Pereira (L). Calci d’angolo 3 a 2 per la Lazio. Recuperi: 3’ e 4’
NAPOLI – Descrivere, o meglio, raccontare una gara di una intensità, rara da trovare, di una velocità, difficile da riscontrare sui campi italiani, di capovolgimenti di fronte, da lasciare gli spettatori in continuo sobbalzo sulla poltrona o divano, è opera che non renderebbe ai lettori lo spettacolo di cui sono state interpreti le compagini di Gattuso ed Inzaghi, meritevoli entrambe di sedere su uno dei quattro posti che verranno assegnati per la Champion’s: i meriti ed i tre punti vanno ai partenopei, che hanno iniziato, con il doppio turno casalingo, a rispettare la tabella di marcia, stilata dall’autore di questo articolo, con la previsione, rispettata, di un pareggio e di una vittoria, che rendono sempre più fattibile il raggiungimento del quarto posto, o, forse, anche di un gradino superiore.
La cronaca lascia il posto alle considerazioni su allenatore, su calciatori, su Presidente, che sembrano, ma ripetiamo, sembrano remare dalla stessa parte, ma solo per un tempo determinato, racchiuso nei pochi giorni che mancano ad aprile e nel mese di maggio: purtroppo le strade dovranno separarsi, vuoi per le voci che circolano sul tecnico, sempre più serio e coerente, non lasciandosi andare ad alcuna smorfia (stante il silenzio stampa…ndr) per confermare o smentire l’interessamento di Commisso, presidente della Fiorentina, estimatrice del barbuto allenatore calabrese ( le origini collimano con quelle del primo dirigente viola…ndr), vuoi per le indiscrezioni che partono, chissà da dove, e girano intorno all’entourage del De Laurentiis, che sembra divertirsi al toto allenatore, passando dal gotha dei mamma santissima, come Allegri, Spalletti, Sarri, agli affermati, con le squadre di seconda fascia, Juric, De Zerbi, Italiano, per terminare alle nuove leve, come Dionisi (tecnico dell’Empoli).
La verità non è dato conoscere, fatta eccezione per le esternazioni, via Twitter, di ADL che recitano su frasi fatte, quale quella del dopo partita “Complimenti per il grandioso spettacolo”, lasciando intendere che, forse, non era il caso, dopo la debacle di Verona, di affondare il coltello nella ferita apertasi per delle sconfitte che portavano il segno di assenze, di contagiati, di infortunati. Quante volte, nella lunga storia del calcio, la pazienza, anche dopo aver inanellato risultati negativi, che esercitavano i presidenti, i quali nonostante i rumors provenienti dai tifosi, hanno insistito a scommettere sull’allenatore ed il tempo, galantuomo come sempre, ha dato loro ragione? Uno per tutti, il Gasperini, che contando una serie di sconfitte (un po’ di anni addietro…), sentiva la vicinanza dell’esonero, mai arrivato, ed oggi è diventato con società, calciatori ed organizzazione, un modello di squadra vincente, convincente ed esempio di come occorre dar tempo al tecnico di trovare feeling con atleti e schemi di gioco, per raggiungere traguardi insperati e di prestigio internazionale. Peccato che la piazza si sia schierata contro, dando la stura ai commenti più disparati ( e ci consentite, anche “disperati” ndr) soprattutto sui siti che si interessano più del Napoli che di Napoli, decretando il de profundis per Gattuso: ben fece il Gennaro, Rino per gli amici, a dichiarare che mai e poi mai si sarebbe dimesso, avendo dalla sua i calciatori e sostenendo, a ragione, che lui non si era mai sottratto al lavoro, sul quale puntava e che gli avrebbe “regalato” tutto ciò che fino a quel punto la cattiva sorte gli aveva negato. Complimenti Ringhio! Hai sovvertito il pronostico, anzi stai godendo, e non poco, per i complimenti che ti stanno piovendo sul groppone da ogni parte, e con il silenzio che avresti continuato a mantenere, non per scaramanzia o per imposizione societaria, ma per la dignità che ti ha sempre contraddistinto e per l’onestà che hai mostrato in campo e, soprattutto, lontano da esso (anche se per pochi metri…). Immaginiamo, se il sogno di qualificarsi per la Champion’s diventerà una realtà, che non salirai sul podio per lanciare invettive contro tutti e tutto, ma, a capo chino, con la tua invidiabile modestia e l’inconfutabile senso del dovere, ti incamminerai su un nuovo percorso, lasciando ad altri recriminazioni ed approssimativi giudizi sul tuo operato. Nessuno può dimenticare il tuo comportamento dopo la vittoria dell’unico trofeo che brilla nella tua bacheca, da allenatore, ma che conta tantissimi altri successi, quelli da calciatore, al centro del campo con tutta la squadra in circolo intorno a te: il ringraziamento per ciò che ti avevano regalato, e le parole pronunciate che dovevano essere di sprone per il futuro. Avevi colto nel segno ed oggi, in questo scintillante finale di campionato, gli atleti ti stanno restituendo ciò che hai loro insegnato. Ancora bravo! Siamo stati tra i pochi che ti hanno riconosciuto, in tempo di magra per te, con il supporto delle parole, le capacità e l’impegno, ma anche la certezza che saresti uscito dalle nebbie, nate per indisponibilità dei migliori, per difficoltà tue, di famiglia e di salute, ed è dispiaciuto, non poco, che i soloni dei salotti calcistici non abbiano valutato appieno queste difficoltà.
LA CRONACA. 7’: Lazio in contropiede dopo un’entrata assassina di Milinkovic, a gamba tesa, che rischia di devastare il viso di Manolas, e Lazzari si invola verso l’area di rigore azzurra, inseguito vanamente da Hysaj, che opera una trattenuta in area: il VAR però richiama l’arbitro per un’entrata a gamba alta di Milinkovic nell’azione precedente. Dopo ‘On field review’ viene concesso il rigore al Napoli che Insigne trasforma, spiazzando Reina. 12’ Da metà campo Insigne si libera del marcatore, serve Mertens, che vede sulla sua destra fiondarsi Politano, ottimo controllo di quest’ultimo, converge verso il centro e lascia partire un rasoterra che si infila tra la mano tesa di Reina ed il palo alla sua sinistra, colpevolmente partito in ritardo il portiere spagnolo.19′ La Lazio prova a rispondere ma è poco fortunata, Correa si libera al limite dell’area e calcia improvvisamente, palla sul palo.35′ Il Napoli resta molto pericoloso ogni volta che riparte, soprattutto grazie alla posizione di Zielinski che smista palloni sugli esterni, Politano e Insigne 46′ Il Napoli parte forte con Mertens che trova Zielinski che scarta Reina e mette dentro ma viene fermato per fuorigioco. 53’ Insigne riceve al limite dell’area, guadagna un paio di metri e poi con una parabola a giro beffa Reina sul secondo palo per il terzo gol del Napoli 65’: Zielinski si libera sulla destra, grazie ad un colpo da campione, di tacco a lasciare esterrefatti ben quattro calciatori laziali, e mette un pallone teso al limite dell’area che Mertens calcia di prima intenzione mettendo la palla all’incrocio dei pali 70′ La Lazio accorcia: segna Immobile, dopo che Zielinski si lascia soffiare il pallone da Alberto, ed è gioco facile per l’attaccante superare Meret in uscita con un tiro a giro, imparabile. 74′ La Lazio accorcia ancora: gol di Milinkovic Savic su punizione, decretata per fallo di Di Lorenzo, ammonito, e nella circostanza Meret non è impeccabile.80’: Lozano sull’out di destra mette in mezzo un buon pallone che Osimhen raccoglie e scaglia con potenza alle spalle di Reina.
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