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NAPOLI – PARMA 2 – 0
NAPOLI: Ospina 6, Di Lorenzo 6,5 , Manolas 6, Koulibaly 6, Rui 5 (77′ Maksimovic s.v.), Elmas 6,5 (77′ Hysaj s.v.) , Demme 6, Zielinski 6 (70′ Bakayoko 6,5), Lozano 7, Petagna 5 (62′ Politano 7), Insigne 6.
In panchina: Meret, Contini, Osimhen, Ghoulam, Rrahmani, Cioffi, Lobotka
Allenatore: Gennaro GATTUSO 6
PARMA: Sepe 5, Conti 5, Osorio 5, Gagliolo 6, Pezzella 6 (79′ Busi s.v.), Grassi 5 (46′ Hernani 6), Brugman 6 (80 Man s.v.), Kurtic 6 (81′ Cyprien s.v.), Kucka 6,5 , Cornelius 5, Gervinho 5.
In panchina: Colombi, Iacoponi, Sohms, Zagaritis, Mihaila, Dierckx, Brunetta, Sprocati
Allenatore: Roberto D’AVERSA 5
Arbitro: La Penna 6,5 – Assistenti: Baccini e Mastrodonato–IV uomo: Serra–VAR: Di Paolo–Avar: Del Giovane
Marcatori: 37′ Elmas (N), 82′ Politano (N)
Note: Terreno in discrete condizioni anche durante la pioggia caduta durante circa tre quarti di gara. Spalti vuoti. Ammoniti: Gagliolo (P), Pezzella (P), Conti (P), Demme (N), Elmas (N), Brugman (P). Calci d’angolo 7 a 6 per il Napoli. Recuperi: 1′ e 4′.
NAPOLI. Contano i punti o il gioco? Per la seconda ipotesi siamo lontani, nonostante l’allenatore partenopeo abbia le redini della squadra da quasi un intero campionato, considerando il periodo intercorso tra la fine del torneo scorso, subentrando ad Ancelotti, ed un intero girone d’andata conclusosi ingloriosamente in terra scaligera la scorsa domenica, ed infatti in molti storcono il muso, in primis il Presidente, la cui disputa a suon di parole, più da parte del tecnico che dello stesso ADL, che, sembra, sia infastidito non poco, e, nello stesso tempo, stia generando un senso di malcontento tra la tifoseria, seccata da questo ping-pong che parte da fine gara e si estende sui media, sui quotidiani sportivi e non, tutti alla ricerca della verità. Le parole pronunciate da Gattuso, dopo la gara di Coppa Italia contro lo Spezia, che correvano sul “sibillino”, sommate a quelle chiare ed esplicite dopo la vittoria contro il Parma, non lasciano spazio a cuciture dello strappo, fin troppo evidente, e insanabile, tra chi gestisce la società e chi la squadra, essendo ben noti gli atteggiamenti del patron, dopo aver consegnato una squadra competitiva, a suon di milioni, ed efficace in tutti i reparti ( forse un terzino sulla corsia sinistra sarebbe ben accetto ndr), e la testardaggine dell’allenatore di origini calabresi ( riconosciuta la loro testa dura…), che insiste su due particolari “…la squadra risponde bene, è con me, mi segue…mi sveglio al mattino ed inizio a lavorare sino al ritorno a casa, senza lasciare tregua, in primis a me, poi allo staff, e spronando sino ad esaurimento voce i calciatori…”.
Tutto ciò non è di certo la strada migliore per raggiungere traguardi, anzi si costella il percorso di ostacoli, che partono dall’aver contattato Benitez ( forse a partire dal prossimo campionato), non avendo digerito, la famiglia De Laurentiis, le due sconfitte patite contro due rivali di sempre, e che rappresentano i momenti più alti della stagione, il confronto, tra l’altro in una finale, con i bianconeri, e il tracollo a Verona, altro team nel mirino del Napoli, per le note vicende che hanno caratterizzato i rapporti tra le due città , tra i supporters dei due club, ed il sentimento, non amorevole, improntato alle offese che di sovente interessano Nord e Sud. Il trainer, in sede di commento, sbotta senza lasciare spazio ad incomprensioni: “…ricevo quotidianamente schiaffi a destra ed a manca, sono massacrato da tutti senza alcuna distinzione tra giornalisti del cartaceo, televisivi e radiofonici, e pur non leggendo od ascoltando, mi giungono offese gratuite ( si racconta che sia il figlio a far da passa parola…), e ricordo che non mi sento legato ai contratti, che per me non rappresentano tutto, ma alle emozioni che il calcio mi offre e che mi ha offerto nella mia carriera di atleta…” e, su questo punto, non gli si può dare torto, con il quinto posto in graduatoria, con una gara da recuperare, semifinalista di coppa Italia ed i sedicesimi di Europa League da disputare, avversario il Granada, nel mese di febbraio. “…In questo momento mi trovo a disagio, non si respira una bella aria da questa parti, mi sento decisamente meglio quando sono all’opera a Castel Volturno, dove ci alleniamo, lontani da chiacchiere, in santa pace, senza essere disturbati…” segno evidente che sono i rappresentanti delle più alte posizioni societarie che non gradisce, più per le interferenze, e per la mancanza di rispetto che sostiene di essere oggetto, “…ho provato tanta delusione nelle ultime due settimane, e sottolineo che mi sono comportato correttamente rifiutando ogni contatto con altre squadre, che pur avendomi chiesto un appuntamento, non mi ci hanno trovato, e non credo che siano stati evitati rapporti con miei colleghi, da parte della società…” Qualcuno evidenzia che quando gli toccò sostituire Ancelotti, anche a Ringhio era capitato di dialogare con il Presidente, con l’allenatore parmigiano ancora seduto sulla panchina azzurra….Comunque, ed anche Gattuso lo ha menzionato: “…nel caso facessi flop con la partita di Coppa ( mercoledì ospite l’Atalanta, al “Maradona”) e nella prossima di campionato al Ferraris contro il Genoa, mi vedrei catapultato nuovamente nella diatriba che mi sta condizionando la serenità.”
Tutto possibile, ma per non incorrere in questo doppio passo falso, dovrebbe esserci una parola di conforto del Presidente, non essendo sufficienti le affermazioni contenenti la fiducia all’allenatore, ma, forse, una chiarezza, fosse anche la continuazione del rapporto sino a fine campionato, per non disperdere quanto di buono ( non tanto, visti i sei insuccessi nel torneo ) sta cercando di offrire il Napoli, che appare stanco, privo di gioco effervescente, e timoroso al punto di arretrare il baricentro della squadra, e rischiare anche contro squadre di bassa classifica, come accaduto con il Parma, nel secondo tempo, quando non riuscivano, gli azzurri, a ripartire e mettere insieme tre passaggi precisi consecutivamente.
Esprimere giudizi sui singoli non fa emergere che una risicata sufficienza, solo con Lozano e Politano ( complimenti a quest’ultimo per quanto espresso in solo mezz’ora di gioco, nonostante le difficoltà menzionate…) che meritano un voto più alto, ed è strano che la squadra non corra e non faccia tesoro della velocità, che può essere l’unica risorsa da poter spendere per essere competitivi, alla luce di un attacco evanescente, con Petagna che ha lo sguardo rivolto verso Ospina e che non riesce a districarsi dalla marcatura, con Osimhen che dalla panchina non può che aspettare tempi migliori per vedere le sue gambe girare come un mulinello, con Mertens che si è allontanato dalla bagarre curandosi in terra amica, il Belgio….
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