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VERONA – NAPOLI 3 – 1

VERONA (3-4-2-1): Silvestri 7, Dawidowicz 7, Gunter 7 (76′ Lovato 6,5), Tameze 6,5 , Faraoni 6,5 , Lazovic 6, Ilic 6, Dimarco 7 (56′ Magnani 6,5), Barak 8, Zaccagni 7 (83′ Bessa s.v.), Kalinic 6 (56′ Di Carmine 6). In panchina: Berardi, Pandur, Salcedo, Udogie, Cetin, Ceccherini, Danzi, Colley. Allenatore: Ivan JURIC 7

NAPOLI (4-2-3-1): Meret 5, Di Lorenzo 5, Maksimovic 5, Koulibaly 5,5 , Hysaj 4, Demme 6 (65′ Politano 6), Bakayoko 5 (83′ Lobotka s.v.), Lozano 6, Zielinski 5 (83′ Elmas s.v.), Insigne 5 (60′ Mertens 5), Petagna 5 (Osimhen 5).In panchina: Ospina, Contini, Rui, Llorente, Ghoulam, Rrahmani, Manolas.Allenatore: Gennaro GATTUSO 5

Arbitro: Michael Fabbri 6,5  (Sez. AIA Ravenna) Assistenti: Stefano Alassio (Imperia), Niccolò Pagliardini (Arezzo)IV uomo: Antonio Di Martino (Teramo) VAR: Luigi Nasca (Bari) AVAR: Filippo Meli (Parma). Marcatori:1′ Lozano (N), 34′ Dimarco (V), 62′ Barak (V), 79′ Zaccagni (V)Note: terreno non in condizioni ottimali in una giornata baciata dal sole. Spalti vuoti. Ammoniti: Demme (N), Di Lorenzo (N), Magnani (V), Koulibaly (N), Zaccagni (V). Calci d’angolo 3 a 2 per il Napoli. Recuperi 2′ e 4′.

La pazienza ha un limite, non si può sopportare la continua assenza del tecnico, che non riesce ( e non è colpa dell’occhio malato) a vedere la gara dalla panchina, urla telecomanda, ma non ha chiara la disposizione in campo, né tanto meno le sostituzioni, e non è concepibile l’insistere su calciatori che non hanno le capacità di essere decisivi, o che non sono in condizione: Hysaj che non è capace di mettere un pallone che sia degno di definirsi cross, non si è reso conto che occorreva una marcatura asfissiante su Barak, che ha goduto di una libertà letale per gli azzurri, proporre Petagna quale ariete, non avendo collaborazione da alcuno, visto che Lozano non riesce proprio a dialogare con il centravanti, pensare che Insigne possa aver assorbito in due giorni una valanga di critiche per il rigore sbagliato. Quanti errori potrà consentirgli il Presidente, che si sente tradito nei momenti topici della stagione, che non comprende quali altri sacrifici economici dovrà affrontare, una volta che lo stesso trainer gli ha dato l’ultimatum per il non cedere alcun giocatore della rosa, tranne Llorente, già destinato all’Udinese? Il rinnovo del contratto?

Attenda il patron ad apporre la firma, potrebbe ritrovarsi con un altro “prosciutto” che si esibisce in una sola qualità, l’onestà di riconoscere gli errori, soprattutto suoi, ma come vuole giustificare sei insuccessi, e sempre con squadre che hanno una visione di gioco, non superiore a quella del Napoli, ma la possiedono a differenza degli azzurri. Errori a ripetizione, i due a metà campo che, una volta perduto il possesso della palla, avviano il gioco facile di avversari che hanno, invece idee chiare, che non sbagliano passaggi elementari, che non perdono di vista i loro compiti: come giustificare Di Lorenzo che lascia libero a due passi dalla porta Dimarco, come comprendere Bakayoko che fallisce un passaggio, senza avere pressione del marcatore, e non riuscire a recuperare consentendo a Zaccagni di liberarsi sulla fascia e mettere in condizioni Barak, con un lancio al bacio, di infilare Meret, non riuscendo Koulibaly a contrastare la conclusione ?  E’ una squadra dal valore tecnico non discutibile, il Napoli, ma forse si piace troppo, si specchia, pecca di presunzione, entra in campo convinto di fare a pezzi  gli antagonisti, e poi si culla su quello che la buona sorte gli regala: palla a centro, inizio di gara, palla per Zielinski, lancio per Lozano ( è stato questo l’unico lampo in una partita mediocre, per non dire scarsa, del polacco), che riceve su un piatto d’argento il regalo di Dimarco che si lascia passare, involontariamente, il pallone tra le gambe, ed il messicano con una battuta al volo trafigge, con un altro tunnel, l’estremo difensore scaligero.

Ti aspetti una goleada, dopo questo avvio fulmineo dei partenopei, concretizzatosi dopo appena nove secondi, si presentano delle altre occasioni, la più importante, al 26′ , quando su rimessa laterale di Di Lorenzo, la sfera viene fermata, di petto, da Petagna che favorisce la battuta a rete di Lozano, ma Silvestri è felino nel suo balzo e riesce a respingere nonostante la vicinanza dell’avversario e la potenza del tiro. E, per non tralasciare proprio nulla di ciò che ha combinato il Napoli nella prima frazione di gioco, meglio riferendosi solo alla prima mezz’ora, l’azione collegiale che si sviluppa attraverso le giocate di Petagna, Zielinski, Insigne, Hysaj con passaggio per l’accorrente Demme , ma il tiro del tedesco impatta sulla coscia destra di Lozano che funge da difensore e salva il Verona. Dopo i primi trenta minuti, cala il sipario sul team campano, ed il pareggio del difensore di proprietà dell’Inter ( terza rete nelle ultime quattro gare), Dimarco, cancella, con la segnatura, l’errore in avvio di gara e, nello stesso tempo, manda a rotoli tutte le promesse e le premesse che avevano accompagnato il Napoli dopo la sconfitta di Super Coppa, tanti sogni che sembravano potersi avverare dopo la sconfitta del Milan ed il pari dell’Inter, ma, come ormai abituati da tempo, il team caro a De Laurentiis non riesce a decollare, soffre, perde ed ancora una volta abbandona sogni di gloria, che, almeno in fase di pronostico, riguardavano solo la qualificazione in Champion’s League ( come pensare di arrivare tra le prime quattro quando le milanesi sono molto avanti, la Juve sta recuperando, l’Atalanta è uno schiacciasassi, la Roma non tradisce in campionato….?).

Il passivo della gara del Bentegodi fa impallidire anche il più entusiasta sostenitore dell’allenatore, al quale non si chiede la luna, ma solo di saper gestire il gruppo, ma non con le ramanzine, non con la scusante di non potersi allenare sugli schemi ( anche le altre giocano ogni tre giorni…), non con le urla che confondono e non aiutano, ma con la saggezza che altri tecnici sanno trasmettere ai propri atleti ( esempi? Pirlo, Ballardini, De Zerbi…). E tanto per essere ancora fiduciosi sul futuro, giovedì al “Maradona” si ripresenta lo Spezia, per l’ottavo di Coppa Italia, a rappresentare una delle tante squadre che hanno amareggiato i tifosi azzurri, tra le mura amiche…

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